L'usucapione non necessita obbligatoriamente di trascrizione e si intende perfezionata qualora l'usucapente abbia utilizzato il bene immobile (il giardino) con possesso continuativo ininterrotto per almeno 20 anni, con animus possidendi, ossia comportandosi come se fosse il proprietario del giardino, prestandovi le relative cure, e così via, senza mai consentire accesso ad altri, come se il giardino fosse di sua esclusiva proprietà.
Ora, una vendita potrebbe senz'altro includere il giardino che si può considerare usucapito (ma il giardino va descritto minuziosamente nel rogito dichiarandone il possesso continuato e ininterrotto dal venditore, con animus possidendi, dal 1980), ma ciò di cui non hai la certezza e' che non sia mai giunta una raccomandata di diffida atta ad interrompere l'usucapione. Di questo ne avrai certezza solo quando sarai proprietaria.
E' chiaro che il venditore non ti dice nulla perché è interessato a vendere.
Tutto ciò che puoi fare per cautelarti è menzionare accuratamente il giardino nel rogito notarile, descrivendolo come usucapito e facendo dichiarare alla parte venditrice che ne ha fatto uso esclusivo dal 1980 ad oggi con animus possidendi, avendone cura a sue esclusive spese.
Qualora la venditrice dichiarasse il falso nel rogito, dovrai citarla in giudizio chiedendo risarcimento danni (non avresti acquistato senza giardino) e restituzione di una parte di quanto da te pagato (che comprendeva anche il giardino).
E' fondamentale che, nel testo del rogito notarile, il giardino venga descritto come usucapito dalla venditrice, perché tale documento ti servirà come opposizione verso terzi e verso l'Amministratore che magari chiederà l'accesso al giardino, ben sapendo di non averne diritto causa usucapione.