lukeblastxx

Membro Attivo
Siamo due proprietari in quote 40% e 60% di un'appartamento, la mia intenzione è quella di vendere la mia porzione perchè non lo utilizzo e nemmeno vorrei buttarci dei soldi per ristrutturare con divisione degli impianti acqua luce gas senza sapere a quale spesa folle vado incontro, comunque l'appartamento in totale è circa 100mq + altri 100mq di soffitta.
L'altro proprietario di maggioranza non vuole comprare la mia parte e io vorrei sapere se concretamente(ovvero se c'e' mercato per questo genere di vendite) è possibile vendere a terzi quel 40% che possiedo sul quale andranno fatti i lavori di divisione degli impianti.
Penso sia meglio vendere prima di una eventuale ristrutturazione e divisione per diversi motivi : chi acquista la ristruttura secondo i suoi gusti ma soprattutto evito una spesa che rappresenta un salto nel buio, ovvero potrei poi non trovare acquirenti.
E' la prima volta che mi ritrovo a gestire una cosa del genere, opinioni,suggerimenti e consigli sono molto ben accetti.
L'ideale potrebbe essere vendere l'intero appartamento, ma l'altra parte non vuole farlo!!
 

acquirente

Nuovo Iscritto
e allora non ti resta che la vendita giudiziale anche perche' difficilmente un acquirente terzi potrebbe comprare una parte di appartamento.
capirei fosse un immobile commerciale o anche residenziale di ampie dimensioni, facilmente divisibile ma qui la vedo dura.
quindi lettera di un tuo avvocato in cui comunichi che vuoi vendere la tua parte e per prelazione lo informi.
(60 gg) chiarendo che in caso di risposta negativa chiederai la vendita giudiiziale.
se non interessato, dopo i 60 gg, darai seguto ad una vendita giudiziale.
il giudice fara' valutare l'intero immobile e chiedera' chi dei due vuole comprare la quota dell'altro.
in caso di risposta negativa lo mettera' all'incanto.
una volta venduto si detraranno le spese processuali ed il ricavato verra' diviso in base alle quote di proprieta' ai proprietari.
non c'e' altra via se non vendere in accordo fra voi due o in accordo a terzi.
ciao
 

lukeblastxx

Membro Attivo
Grazie della risposta,
sperando comunque che non sia necessaria la vendita giudiziale ti risulta che prima si deve aver concluso la famosa mediazione come condizione di procedibilità?
 

oliveri tomaso

Membro Attivo
Proprietario Casa
Ma perche invece di investire svendi , con la legge sui sottotetti potete , se possibile , creare un secondo appartamento che potrai vendere con maggior profitto e recuperare la spese guadagnandoci , non vedo la necessita della vendita giuduziaria se tu trovi chi è interessato ad acquistare la tua quota dandone comunicazione come dice acquirente .
 

celefini

Membro Attivo
Proprietario Casa
Se le due quote , sono effettivamente e tecnicamente divisibili,( accesso autonomo, impianti sezionabili ) e quindi catastalmente frazionabili, comincerei da qui. In pratica staccherei la mia quota parte, e dopo aver fatto questo, metterei in vendita l'immobile. Se tutto ciò non è possibile, devi seguire i consigli di Acquirente.
 

acquirente

Nuovo Iscritto
Ma perche invece di investire svendi , con la legge sui sottotetti potete , se possibile , creare un secondo appartamento che potrai vendere con maggior profitto e recuperare la spese guadagnandoci , non vedo la necessita della vendita giuduziaria se tu trovi chi è interessato ad acquistare la tua quota dandone comunicazione come dice acquirente .

Dice chiaramente che non vuole spendere soldi per un salto nel buio.:occhi_al_cielo:

Grazie della risposta,
sperando comunque che non sia necessaria la vendita giudiziale ti risulta che prima si deve aver concluso la famosa mediazione come condizione di procedibilità?

Dal 20 marzo 2010, la norma prescrive l' obbligo da parte degli avvocati di informare i propri clienti (tanto attori, quanto convenuti), della possibilità/obbligo di utilizzare la mediazione per la risoluzione delle controversie, nonchè dei benefici fiscali previsti dalla legge.
oggi la mediazione e' obbligatoria se va in fumo allora non resta che il giudice.
L' avvocato deve dare le informazioni suddette per iscritto al momento del conferimento dell' incarico da parte del Cliente, e tale documento, sottoscritto dall' assistito, deve essere allegato all' atto introduttivo dell' eventuale giudizio.
art. 5 del D.lgs. 28/2010 recita testualmente:

Chi intende esercitare in giudizio un' azione relativa ad una controversia in materia di condominio (...omissis di altre svariate materie), è tenuto preliminarmente ad esperire il procedimento di mediazione ai sensi del presente decreto.
L' esperimento del procedimento di mediazione è condizione di procedibilità della domanda giudiziale.
Durata
Il procedimento di mediazione ha una durata non superiore a quattro mesi.

ciao

Se le due quote , sono effettivamente e tecnicamente divisibili,( accesso autonomo, impianti sezionabili ) e quindi catastalmente frazionabili, comincerei da qui. In pratica staccherei la mia quota parte, e dopo aver fatto questo, metterei in vendita l'immobile. Se tutto ciò non è possibile, devi seguire i consigli di Acquirente.

certo, se fosse possibile sarebbe una bella cosa se anche l'altro proprietario fosse d'accordo
a dividere l'immobile da un notaio sempre che fosse facilmente divisibile altrimenti non c'e' discorso.
se l'altra persona non fosse d'accordo a dividere in buon accordo, allora anche in questo caso,
divisione giudiziale sempre che ne valga la pena.........e poi ognuno sarebbe proprietario solo
della propria quota e potrebbe farne cio' che vuole.
 

arianna26

Membro Senior
Proprietario Casa
Non credono esistano persone disposte a saltare nel buoi ancora più di te, visto che oltre ai tuoi problemi non conoscono neppure il comproprietario. se non vuoi anticipare soldi resta la vendita giudiziaria che forse è quello che sta aspettando il comproprietario per acquistare la tua parte a minor prezzo.
 

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