angelo10121969

Membro Ordinario
salve

nei prox mesi dovrei vendere casa e mi chiedevo, dato che é una casa vecchia, e serve la certificazione energetica e la ceertificazione dell' impianto elettrico in base
alla lege 46/90 e comunque quali altri documenti servono.

in questo momento non ho nessuna certificazione in mano

grazie
angelo Moriconi
Roma
 

gcava

Membro Attivo
Professionista
Se la casa è agibile la certificazione energetica è necessaria. Poi occorre la scheda catastale di ogni unità immobiliare da vendere (quindi verificare che la casa sia accatastata), l'atto di provenienza (compravendita, successione ecc), certificazioni di conformità degli impianti, agibilità ed eventuali titoli abilitativi se negli anni ha subito interventi (concessioni o permessi di costruire e via dicendo). In ultimo potrebbe essere necessario (dipende un po' dal notaio e dalla tua area geografica) il certificato di regolarità edilizia.
 

valapril

Membro Attivo
Proprietario Casa
Scusa gcava, ma la "certificazioni di conformità degli impianti" è necesaria? se sì, come si fa nel caso per es. l'impianto elettrico non è "a norma" , ma è reso fruibile dalla presenza del salvavita?
Grazie e scusa l'ignoranza valapril
 

ergobbo

Membro Attivo
come si fa nel caso per es. l'impianto elettrico non è "a norma" , ma è reso fruibile dalla presenza del salvavita?

Il solo "salvavita" costituiva un comodo escamotage per andare in deroga alla legge 46/90. Tale legge è stata superata dal DM 37/2008, molto più stringente in fatto di obbligatorietà delle certificazioni...
 
A

akillea

Ospite
salve...sicchè se l'impianto elettrico non è del tutto a norma non si può vendere un'appartamento?
 
A

akillea

Ospite
già....dunque NON è obbligatorio avere l'impianto a norma previo l'accordo con la parte acquirente sullo stato effettivo dell'impianto,anche perchè chi ha provveduto a rifare l'impianto qualche anno fa può non avere la certificazione,occorre solo il certificato energetico che comunque per gli immobili datati chiaro che la clase è la G....
 

pasquale68

Nuovo Iscritto
Conduttore
il certificato 46/90 e un decumento che certifica l'agibilita della casa inquando va rifatto tutto l'impianto oggi la si chiama 37/08 se fitti una casa senza certificato risci che l'inquilino non ti paga e se denuncia l'impianto dai pompieri risci una multa piu al ripristino immediato del impianto non serve solo il salvavite assendo un impiando di vecchia data va sostituito avere un impianto non a regola si consuma polta piu corrente

già....dunque NON è obbligatorio avere l'impianto a norma previo l'accordo con la parte acquirente sullo stato effettivo dell'impianto,anche perchè chi ha provveduto a rifare l'impianto qualche anno fa può non avere la certificazione,occorre solo il certificato energetico che comunque per gli immobili datati chiaro che la clase è la G....
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
No, il certificato 46/90 è solo una parte dei documenti necessari ad ottenere l'agibilità...non è il documento che certifica l'agibilità in toto. Dato che è una compravendita di una vecchia casa, consiglio di verificare(oltre alla ex 46/90 or 37/08 e alla certificazione energetica) se lo stato di fatto della casa corrisponde con le autorizzazioni comunali (concessioni o permessi di costruire) e con il catasto. Se mancano solo uno di questi elementi tecnicamente non si è in regola per una compravendita.

Il problema grosso nasce quando si è in presenza di totale difformità tra situazione reala e, permessi comunali tali ad esempio da causare un condono edilizio vedasi i casi di divisione di un unica unità immobiliare in più unità , non consentite dalle norme di attuazione del PRG, piuttosto che il cambio di destinazione d'uso di locali (magari adibiti ad uso cantina o garage e trasformate in stanze).

preciso che i casi di abusivo cambio di destinazione d'uso ed abusiva divisione sono tutt'altro che rari nelle vecchie abitazioni, quasi sempre con vecchi fabbricati ho riscontrato difformità dalla situazione reale al solo permesso di costruire che nella migliore delle ipotesi prevedevano il parziale rifacimento delle tramezzature interne (non concessionate) per arrivare alla totale difformità tra concessione e stato di fatto.
 

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