sergio 41

Membro Attivo
Proprietario Casa
Al rogito notarile per la vendita di un terreno, l'acquirente ha richiesto al venditore l'atto di acquisto in possesso di quest'ultimo. Mi chiedo, è lecita questa richiesta o il venditore si può rifiutare trattenendo il documento agli atti insieme all'atto di vendita del bene medesimo che gli consegnerà il notaio?
 

griz

Membro Storico
Professionista
diciamo che nel momento in cui il bene viene ceduto, il venditore non ha più ragione per trattenersi il titolo del suo acquisto, mentre invece il compratore potrebbe un giorno avere necessità di consultare un atto di trasferimanto precedente al proprio per dedurne particolari inerenti i vari diritti sulla proprietà che nel suo atto potrebbero non essere specificati.
Nelle dispute sui diritti relativi ai terreni capita di dover richiedere all'Agenzia delle Entrate copia di atti superati allo scopo di chiarire alcuni particolari, il questo modo almeno l'atto precedente sarebbe già in possesso
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Che problema c'è a fare una fotocopia? Poiché l'atto una volta trascritto è pubblico, chiunque può ottenerne copia, rivolgendosi allo studio del notaio rogante o, se non più operante, all'archivio notarile. In alternativa chiunque può andare a leggere, sia il titolo, che la trascrizione al Servizio di Pubblicità Immobiliare Provinciale, ex Conservatoria dei RR.II.
 

Avvocato Luigi Polidoro

Membro Attivo
Professionista
Al rogito notarile per la vendita di un terreno, l'acquirente ha richiesto al venditore l'atto di acquisto in possesso di quest'ultimo. Mi chiedo, è lecita questa richiesta o il venditore si può rifiutare trattenendo il documento agli atti insieme all'atto di vendita del bene medesimo che gli consegnerà il notaio?

Concordo con @Gianco e aggiungo: il compratore avrebbe dovuto richiederlo prima l'atto di provenienza, è buona regola farlo prima di formulare la proposta.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Il fatto che venga fornito l'atto di provenienza non garantisce la regolarità dell'atto. Tant'è che il venditore, qualora avesse voluto, avrebbe nel frattempo stipulato un altro atto senza che l'acquirente ne venisse a conoscenza.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
La mia è una considerazione che non va in contrasto ad alcuna affermazione. Secondo me, era importante che si prendesse atto di questa circostanza. Perché sovente si da molto credito all'atto d'acquisto come se fosse la garanzia della proprietà. Purtroppo, gli addetti ai lavori sanno che così non è.
 

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