sergio gattinara

Membro dello Staff
Proprietario Casa
mio fratello rientrato in Italia 4 anni fa comprò un appartamento in Roma e nell atto di acquisto venne allegato una dichiarazione che lui firmo nel quale dichiarava essere a conoscenza che la piccola veranda difronte alla cucina era stata riavata dal balone senza permesso e che si sarebbe messo in regola lui dopo l acquisto l assenza dall Italia per 40 anni gli ha fatto sfujggire la gravità della cosa (penso) l amre del suo condominio dice che son almeno 10anni che c è la veranda e lui non sveglierebbe ilcan che odrome.mio fratello non ci dormenon ci dorme che gli sugerisco?
 

Stefano Mariano

Membro dello Staff
Sottoscrivo quanto detto da Adriano, se ha intenzione di vendere a breve, può cominciare a pensare a trovare soluzioni per sanare la cosa, altrimenti lasci tutto com'è senza dire o fare nulla. Se un domani si trovasse nella necessità o volesse vendere, si potrà porre il problema, magari nel frattempo sarà uscito un condono (....) oppure, extrema ratio, toglierà la veranda.
 

sergio gattinara

Membro dello Staff
Proprietario Casa
grazie,il fratello però mi dice che data l'età non vuol lasciare problemi alla moglie e figli e che in assemblea ha sentito parlare di revisione tabelle millesimali il condominio è formato da100 app. ha circa 45 anni e sarebbe la prima revisione delle tabelle la località è roma quanto può costare e che rischio c è di qdoverla demolire. occorre precisare che il balcone è 1 metro per 6 alto 5
 

Stefano Mariano

Membro dello Staff
Il rischio di una inopportuna quanto vana e sciocca richiesta di revisione delle tabelle millesimali è certamente possibile; bisognerebbe però far capire al condòmino che una tale revisione costa molto come onere diretto da pagare al professionista incaricato e il risultato, soprattutto se ci sono 100 appartamenti, potrebbe essere pressocché nullo: forse una rifuzione delle spese di qualche centesimo di euro per condòmino: sicuramente non ne vale la pena. Il rischio di doverla demolire, se non c'è una denuncia e un particolare accanimento, è pressocché nullo. Ripeto, nel momento che volesse vendere, se nel frattempo non c'è stato alcun condono, potrebbe esserci la necessità di demolirla per far tornare lo stato dei luoghi perfettamente corrispondente alla planimetria catastale e al progetto approvato.
 

mtr

Membro Attivo
Se dovessi dare un consiglio ad un mio cliente, direi che potrebbe informarsi sulla situazione, cioè verificare intanto se ai tempi della costruzione era o non era necessario il titolo edilizio (ante 1967).
Se era necessario, può verificare se nella zona fosse -allora e oggi- ammesso l'aumento di cubatura.
Infine, informarsi se esistono vincoli (soprintendenza..) alla 'allora e oggi' costruzione e -facedno l'ipotesi dell'esistenza- come si potrebbe sanare.
Oppre non ci sonovincoli ma comunque è stato costruita in assenza di titolo edilizio.
Insomma, le possibilità per dormire bene di notte ci sono, e si chiamano: informarsi sulle reali condizioni imposte dalla legislazione edilizia.
Se quanto sopra fosse in assoluto disaccordo con possibilità di 'facile' sanatoria (sanatoria effettiva o non necessità di chiederla) allora può cominciare a 'far finta di niente'.
Ma prima una verifica si può serenamente effettuare.
 

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