Forum
Nuovi Messaggi
Cerca...
Nuova Discussione
Annunci
Novità
Nuovi Messaggi
Nuovi Messaggi Profilo
Ultime Attività
Iscritti
Visitatori online
Nuovi Messaggi Profilo
Cerca tra i Messaggi Profilo
? Aiuto
Faccine
Codici BB
Traguardi
Utilizzo dei Cookie
Termini e Condizioni d'uso del sito
Accedi
Registrati
Novità
Cerca
Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Nuovi Messaggi
Cerca...
Menu
Accedi
Registrati
Installa l'app
Installa
Area Legale
Successione, Eredità, Donazione e Famiglia
Diritti del coerede acquirente e possibili controversie
JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.
Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. .
Dovresti aggiornarlo oppure usare
usarne uno alternativo, moderno e sicuro
.
Rispondi alla discussione
Registrati in 30 Secondi
Registrarsi è gratis ed elimina la pubblicità
Testo
<blockquote data-quote="deglinnf" data-source="post: 225325" data-attributes="member: 46511"><p>Buongiorno a tutti e complimenti per la ampiezza e completezza dei temi trattati.</p><p>Ne approfitto e vengo subito al dunque in quanto lo scenario che ci si presenta davanti apre diversi quesiti.</p><p><strong>Contesto</strong></p><p>Mia moglie e mio cognato ereditano il 50% dell'immobile di famiglia alla scomparsa dei genitori.</p><p>La casa è ampia con 7 stanze più servizi (e quindi costosa) ciononostante saremmo intenzionati a tenerla magari mettendola a reddito ma non prima di averci fatto importanti interventi conservativi (così com'è adesso non è affittabile). Mio cognato vuol invece vendere subito. Ne prendiamo atto e facciamo una offerta verbale a gennaio per il riscatto del 50% ad un prezzo in linea se non addirittura superiore a quello di mercato (comprova case uguali vendute nella stessa via negli ultimi 6 mesi). </p><p>Il cognato, durante la relazione tecnica scopre che sull'immobile esistono vizi importanti per cui occorrono legittimazioni e scie per sanare il tutto. Alla luce dei costi tecnici sanatorie scie ecc. volendo acquistare subito (l'immobile è pur sempre commerciabile, l'abbiamo appurato) la nostra offerta necessita di essere rivista anche perché si ingenera un complicato meccanismo per cui i tempi ed i costi rischiano di portarci in un periodo in cui le detrazioni non saranno le stesse e i tempi per metterla a reddito si allungano.</p><p><strong>Primo Quesito</strong></p><p>Alla nostra revisione dell'offerta (per altro motivata con tutti i conti) il cognato risponde: "allora venderò a qualcun altro". A parte il fatto che è libero di vendere la propria quota e non l'intero immobile indiviso, laddove trovasse un'offerta per l'intero immobile (come fa lo sa solo lui visto che non diamo il consenso) superiore al doppio della nostra (es. noi offriamo 200 per la metà e lui trova un ipotetico acquirente a 500 per l'intero), che strumenti ha per forzarci a vendere ad un'offerta superiore alla nostra? Può avanzare ipotesi che lo stiamo costringendo a vendere capestramente a meno?</p><p>Ovviamente noi possiamo rifiutarci di vendere la nostra quota ma vorremmo veramente comprare l'altra metà e, credetemi, la nostra offerta è ottima e nessuno offrirà di più ma i rapporti non sono così tali.</p><p><strong>Secondo quesito </strong></p><p>Altra ipotesi paventata: "allora vi porto dal giudice per vendere e nel contempo vi chiedo l'affitto."</p><p>Peccato che la casa è ampia e ci si appoggia nostra figlia (che vi è residente) dopo la scuola per farci i compiti. Non ci dorme, non ci sta il fine settimana né nel periodo estivo. Non ne abbiamo un uso esclusivo anzi, laddove volesse può venire a fare quello che vuole tant'è che ci ha fatto dormire parenti saliti a trovarlo così come possiamo aver fatto noi. Ha la sua camera chiusa con ancora tutte le sue cose dentro. Che forza ha per chiederci un affitto? E possiamo noi imporgli di fare dei lavori prima di affittare a qualcun'altro visto che così la casa è inaffittabile o saremmo a rischio che il possibile inquilino ci obbligasse a farli.</p><p><strong>Terzo quesito </strong></p><p>Supponiamo, malauguratamente, di andare di fronte al giudice non prima di aver ufficializzato la nostra offerta ad acquistare. Come reagisce il giudice? abbiamo delle prelazioni prima che la casa vada all'asta?</p><p></p><p>Scusate la lungaggine ma non ho saputo esprimermi con maggior sintesi.</p><p>Grazie in anticipo.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="deglinnf, post: 225325, member: 46511"] Buongiorno a tutti e complimenti per la ampiezza e completezza dei temi trattati. Ne approfitto e vengo subito al dunque in quanto lo scenario che ci si presenta davanti apre diversi quesiti. [B]Contesto[/B] Mia moglie e mio cognato ereditano il 50% dell'immobile di famiglia alla scomparsa dei genitori. La casa è ampia con 7 stanze più servizi (e quindi costosa) ciononostante saremmo intenzionati a tenerla magari mettendola a reddito ma non prima di averci fatto importanti interventi conservativi (così com'è adesso non è affittabile). Mio cognato vuol invece vendere subito. Ne prendiamo atto e facciamo una offerta verbale a gennaio per il riscatto del 50% ad un prezzo in linea se non addirittura superiore a quello di mercato (comprova case uguali vendute nella stessa via negli ultimi 6 mesi). Il cognato, durante la relazione tecnica scopre che sull'immobile esistono vizi importanti per cui occorrono legittimazioni e scie per sanare il tutto. Alla luce dei costi tecnici sanatorie scie ecc. volendo acquistare subito (l'immobile è pur sempre commerciabile, l'abbiamo appurato) la nostra offerta necessita di essere rivista anche perché si ingenera un complicato meccanismo per cui i tempi ed i costi rischiano di portarci in un periodo in cui le detrazioni non saranno le stesse e i tempi per metterla a reddito si allungano. [B]Primo Quesito[/B] Alla nostra revisione dell'offerta (per altro motivata con tutti i conti) il cognato risponde: "allora venderò a qualcun altro". A parte il fatto che è libero di vendere la propria quota e non l'intero immobile indiviso, laddove trovasse un'offerta per l'intero immobile (come fa lo sa solo lui visto che non diamo il consenso) superiore al doppio della nostra (es. noi offriamo 200 per la metà e lui trova un ipotetico acquirente a 500 per l'intero), che strumenti ha per forzarci a vendere ad un'offerta superiore alla nostra? Può avanzare ipotesi che lo stiamo costringendo a vendere capestramente a meno? Ovviamente noi possiamo rifiutarci di vendere la nostra quota ma vorremmo veramente comprare l'altra metà e, credetemi, la nostra offerta è ottima e nessuno offrirà di più ma i rapporti non sono così tali. [B]Secondo quesito [/B] Altra ipotesi paventata: "allora vi porto dal giudice per vendere e nel contempo vi chiedo l'affitto." Peccato che la casa è ampia e ci si appoggia nostra figlia (che vi è residente) dopo la scuola per farci i compiti. Non ci dorme, non ci sta il fine settimana né nel periodo estivo. Non ne abbiamo un uso esclusivo anzi, laddove volesse può venire a fare quello che vuole tant'è che ci ha fatto dormire parenti saliti a trovarlo così come possiamo aver fatto noi. Ha la sua camera chiusa con ancora tutte le sue cose dentro. Che forza ha per chiederci un affitto? E possiamo noi imporgli di fare dei lavori prima di affittare a qualcun'altro visto che così la casa è inaffittabile o saremmo a rischio che il possibile inquilino ci obbligasse a farli. [B]Terzo quesito [/B] Supponiamo, malauguratamente, di andare di fronte al giudice non prima di aver ufficializzato la nostra offerta ad acquistare. Come reagisce il giudice? abbiamo delle prelazioni prima che la casa vada all'asta? Scusate la lungaggine ma non ho saputo esprimermi con maggior sintesi. Grazie in anticipo. [/QUOTE]
Riporta citazioni…
Verifica Anti SPAM
Invia risposta
Area Legale
Successione, Eredità, Donazione e Famiglia
Diritti del coerede acquirente e possibili controversie
Alto