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Locazione, Affitto e Sfratto
Locazioni commerciali e adeguamento del canone. La Cassazione indica i principi.
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Testo
<blockquote data-quote="StLegaleDeValeriRoma" data-source="post: 271051" data-attributes="member: 9873"><p>Sbaglia anonimo professionista.</p><p>Nella sentenza proposta è detto chiaramente che "<strong>la clausola che preveda la determinazione del canone in misura differenziata e crescente per frazioni successive di tempo nell’arco del rapporto è valida a condizione che si tratti, non già di un vero e proprio "aumento", bensì di un "adeguamento" del canone al mutato valore locativo dell’immobile </strong>volto a ripristinare il sinallagma originario, evitando uno squilibrio a vantaggio del conduttore altrimenti determinato dal canone fisso ovvero di una limitata e iniziale "riduzione" del canone convenuto, sempre che nell’uno, come nell’altro caso, tanto emerga da elementi obiettivi e predeterminati cui sia affidata "la scaletta" del canone."</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="StLegaleDeValeriRoma, post: 271051, member: 9873"] Sbaglia anonimo professionista. Nella sentenza proposta è detto chiaramente che "[B]la clausola che preveda la determinazione del canone in misura differenziata e crescente per frazioni successive di tempo nell’arco del rapporto è valida a condizione che si tratti, non già di un vero e proprio "aumento", bensì di un "adeguamento" del canone al mutato valore locativo dell’immobile [/B]volto a ripristinare il sinallagma originario, evitando uno squilibrio a vantaggio del conduttore altrimenti determinato dal canone fisso ovvero di una limitata e iniziale "riduzione" del canone convenuto, sempre che nell’uno, come nell’altro caso, tanto emerga da elementi obiettivi e predeterminati cui sia affidata "la scaletta" del canone." [/QUOTE]
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