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Area Tecnica ed Edilizia
Catasto Fabbricati ed Edilizia Urbana
Problema demolizione fabbricato con muro in condivisione
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<blockquote data-quote="archie" data-source="post: 338228" data-attributes="member: 55676"><p>Due villini a pianta rettangolare, su due livelli, sono costruiti in aderenza su un lato.</p><p></p><p>Il fabbricato di Paolo è in muratura portante (primi anni ’50) e ha il muro in aderenza dello spessore di 50 cm, con filo esterno coincidente con il confine della proprietà.</p><p></p><p>Il fabbricato di Giovanni è stato oggetto di demolizione e ricostruzione (primi anni ’90) ed è stato realizzato in cemento armato (travi e pilastri). La struttura portante, compresa la scala di collegamento tra i due livelli, è stata realizzata in aderenza al muro di confine del fabbricato A (senza connessioni), cosicché i due villini sono strutturalmente indipendenti.</p><p></p><p>Tuttavia, Giovanni nella ricostruzione del suo fabbricato non ha realizzato le tamponature (o comunque una propria muratura), sul lato in aderenza, ma ha rifinito e utilizzato come parete interna il muro di Paolo.</p><p></p><p>Per regolarizzare tale situazione è stata formalizzata tra le parti una scrittura privata, con cui Paolo cede a Giovanni la mezzadria del muro esistente di sua proprietà, sino al piano di copertura, a fronte di un corrispettivo in denaro da parte di Giovanni.</p><p></p><p>Oggi Paolo avrebbe intenzione di eseguire la demolizione e ricostruzione del suo fabbricato, ma la demolizione del muro in condivisione comporterebbe, chiaramente, l’apertura dei vani del villino di Giovanni su tutto il lato in comune.</p><p></p><p>Tenendo conto che:</p><p></p><p>1) l’intervento di demolizione e ricostruzione si inquadra come “ristrutturazione edilizia” (con stesso volume e area di sedime del fabbricato), per cui è possibile derogare dalla distanza minima di legge di 3 metri, tra i fabbricati, prevista nei casi di nuova costruzione, e ricostruire quindi in aderenza (fatte salve le accortezze per la sicurezza sismica);</p><p></p><p>2) per via della ridotta superficie del lotto e del contesto edificatorio al contorno, non è possibile una diversa collocazione del fabbricato.</p><p></p><p>Come si dovrebbe procedere in una tale situazione e quali sono le soluzioni possibili?</p><p></p><p>Può la comproprietà del muro compromettere la possibilità per Paolo di demolire il proprio fabbricato, tendendo anche conto che non è pensabile operare la demolizione lasciando in piedi il solo muro di confine, per questioni di sicurezza statica, difficilmente asseverabile/collaudabile da qualsiasi professionista?</p><p></p><p>Come sono ripartite le spese per eventuali interventi?</p><p></p><p>Grazie a chi saprà illuminarmi.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="archie, post: 338228, member: 55676"] Due villini a pianta rettangolare, su due livelli, sono costruiti in aderenza su un lato. Il fabbricato di Paolo è in muratura portante (primi anni ’50) e ha il muro in aderenza dello spessore di 50 cm, con filo esterno coincidente con il confine della proprietà. Il fabbricato di Giovanni è stato oggetto di demolizione e ricostruzione (primi anni ’90) ed è stato realizzato in cemento armato (travi e pilastri). La struttura portante, compresa la scala di collegamento tra i due livelli, è stata realizzata in aderenza al muro di confine del fabbricato A (senza connessioni), cosicché i due villini sono strutturalmente indipendenti. Tuttavia, Giovanni nella ricostruzione del suo fabbricato non ha realizzato le tamponature (o comunque una propria muratura), sul lato in aderenza, ma ha rifinito e utilizzato come parete interna il muro di Paolo. Per regolarizzare tale situazione è stata formalizzata tra le parti una scrittura privata, con cui Paolo cede a Giovanni la mezzadria del muro esistente di sua proprietà, sino al piano di copertura, a fronte di un corrispettivo in denaro da parte di Giovanni. Oggi Paolo avrebbe intenzione di eseguire la demolizione e ricostruzione del suo fabbricato, ma la demolizione del muro in condivisione comporterebbe, chiaramente, l’apertura dei vani del villino di Giovanni su tutto il lato in comune. Tenendo conto che: 1) l’intervento di demolizione e ricostruzione si inquadra come “ristrutturazione edilizia” (con stesso volume e area di sedime del fabbricato), per cui è possibile derogare dalla distanza minima di legge di 3 metri, tra i fabbricati, prevista nei casi di nuova costruzione, e ricostruire quindi in aderenza (fatte salve le accortezze per la sicurezza sismica); 2) per via della ridotta superficie del lotto e del contesto edificatorio al contorno, non è possibile una diversa collocazione del fabbricato. Come si dovrebbe procedere in una tale situazione e quali sono le soluzioni possibili? Può la comproprietà del muro compromettere la possibilità per Paolo di demolire il proprio fabbricato, tendendo anche conto che non è pensabile operare la demolizione lasciando in piedi il solo muro di confine, per questioni di sicurezza statica, difficilmente asseverabile/collaudabile da qualsiasi professionista? Come sono ripartite le spese per eventuali interventi? Grazie a chi saprà illuminarmi. [/QUOTE]
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