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Scioglimento comunione bene ereditato
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Testo
<blockquote data-quote="Salvatore Schiavone" data-source="post: 14114" data-attributes="member: 5971"><p>Andiamo con ordine.</p><p>Anzitutto, ciascuno dei coeredi ha il diritto di chiedere lo scioglimento della comunione. Lo scioglimento può avvenire in due modi: in via consensuale (cosa che consiglio vivamente) oppure in via giudiziale.</p><p>Per la divione consensuale, che è un contratto redatto da un notaio, occorre ovviamente il consneso di tutti gli eredi.</p><p>Altrimenti si va dal giudice. </p><p>Se uno o più eredi sono interessati ad avere l'intero immobile, come nel caso di specie mi sembra, occorrerà che questi chiedano al giudice l'ASSEGNAZIONE a loro favore dell'intera prioprietà con addebito dell'eccedenza e, solo in via subordinata, la vendita all'asta.</p><p>In questo modo, prima di disporre la vendita all'asta, il giudice avrà l'obbligo di esaminare anzitutto l'istanza di assegnazione fatta da uno o più coeredi.</p><p>Dopo di che, il giudice nominerà un perito (CTU) con un duplice incarico: 1) verificare se l'immobile è comodamente divisibile e 2) qual'è il suo valore di mercato.</p><p>Il perito risponderà dicendo che l'immobile non può essere diviso e che il suo prezzo di mercato è 100.</p><p>Acquisita la CTU, il giudice dovrà assegnare l'immobile all'erede che ne ha fatto istanza, obbligandolo a pagare l'eccedenza agli altri coeredi secondo il valore stabilito dal CTU. La vendita all'asta viene quindi evitata.</p><p>Però, non è da escludere che anche gli altri coeredi chiedano l'assegnazione. </p><p>In questo ultimo caso, viste le reciproche istanze, il giudice dovrebbe disporre la vendita all'asta. Tuttavia, nel caso di specie, poiché l'assegnazione viene chiesta, come mi sembra, congiuntamente da 3 coeredi, che rappresentano la MAGGIORANZA, è anche probabile che il giudice li preferisca assegnadogli l'intera proprietà dell'immobile, proprio perché maggiornaza.</p><p>Consiglio vivamente comunque di trovare un accordo bonario. Il contenzio giudiziario sarebbe troppo costoso e lungo. Non credo che ne valga la pena.</p><p>Se il problema è il valore dell'immobile, consiglio di dare incarico ad un'agenzia immobiliare o a un tecnico di comune fiducia che lo determini in base ai prezzi correnti di mercato.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Salvatore Schiavone, post: 14114, member: 5971"] Andiamo con ordine. Anzitutto, ciascuno dei coeredi ha il diritto di chiedere lo scioglimento della comunione. Lo scioglimento può avvenire in due modi: in via consensuale (cosa che consiglio vivamente) oppure in via giudiziale. Per la divione consensuale, che è un contratto redatto da un notaio, occorre ovviamente il consneso di tutti gli eredi. Altrimenti si va dal giudice. Se uno o più eredi sono interessati ad avere l'intero immobile, come nel caso di specie mi sembra, occorrerà che questi chiedano al giudice l'ASSEGNAZIONE a loro favore dell'intera prioprietà con addebito dell'eccedenza e, solo in via subordinata, la vendita all'asta. In questo modo, prima di disporre la vendita all'asta, il giudice avrà l'obbligo di esaminare anzitutto l'istanza di assegnazione fatta da uno o più coeredi. Dopo di che, il giudice nominerà un perito (CTU) con un duplice incarico: 1) verificare se l'immobile è comodamente divisibile e 2) qual'è il suo valore di mercato. Il perito risponderà dicendo che l'immobile non può essere diviso e che il suo prezzo di mercato è 100. Acquisita la CTU, il giudice dovrà assegnare l'immobile all'erede che ne ha fatto istanza, obbligandolo a pagare l'eccedenza agli altri coeredi secondo il valore stabilito dal CTU. La vendita all'asta viene quindi evitata. Però, non è da escludere che anche gli altri coeredi chiedano l'assegnazione. In questo ultimo caso, viste le reciproche istanze, il giudice dovrebbe disporre la vendita all'asta. Tuttavia, nel caso di specie, poiché l'assegnazione viene chiesta, come mi sembra, congiuntamente da 3 coeredi, che rappresentano la MAGGIORANZA, è anche probabile che il giudice li preferisca assegnadogli l'intera proprietà dell'immobile, proprio perché maggiornaza. Consiglio vivamente comunque di trovare un accordo bonario. Il contenzio giudiziario sarebbe troppo costoso e lungo. Non credo che ne valga la pena. Se il problema è il valore dell'immobile, consiglio di dare incarico ad un'agenzia immobiliare o a un tecnico di comune fiducia che lo determini in base ai prezzi correnti di mercato. [/QUOTE]
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