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Successione: Spese per studio universitario
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<blockquote data-quote="quiproquo" data-source="post: 199208" data-attributes="member: 39257"><p>@AlbertoBianchi. Può darsi che sia così in senso generico ma se andiamo sul pratico con un esempio concretissimo sotto gli occhi di tutti, le cose, con un pedante e a volte furibondo sedicente leso e una avvocato avido, vanno nella direzione che in tanti modi ho evidenziato nei vari forum sulla Collazione-Donazione. Questo è l'esempio: Padre geometra, oppure ragioniere, o altro con due figli-</p><p>Entrambi studiano per geometri oppure uno geometra l'altro ragioniere o altri percorsi della scuola dell'obbligo come la maturità classica o scientifica. Uno dei due si ferma al diploma di Ragioniere, l'altro, con quello del geometra, si sente di continuare iscrivendosi alla facoltà di Archietettura (è accaduto ad un mio carissimo amico in quel di prov.Alessandria...)...Ora frequentare</p><p>l'università non è gratis...i costi sono notevoli tanto che non tutte le famiglie se lo possono permettere e tante compagne della mia prima nipotina unica figlia della mia prima figlia,iscritta in veterinaria università di Grugliasco, hanno dovuto fermarsi per via dei costi per loro insopportabili...una di essa è già finita barista... Ritorniamo all'esempio: Il fratello ragioniere si piazza molto bene in uno studio di commercialisti e lì rimane per tutta la vita con un buon livello retributivo. Il fratello architetto (il mio amico per 5 anni andava e veniva da Alessandria a Milano ) dopo 5-6 anni si inserisce in uno studio e dopo qualche anno si mette in proprio...</p><p>Dopo 10-15 anni il suo livello reddituale è più alto del fratello, il quale a babbo morto, invoca la collazione nell'asse ereditario delle spese universitarie e sostentamento sostenute nei 5-6 anni di università del fratello, mentre lui, il poveretto, già si faceva un C..lo così...Ora per complicare spudoratemente l'esempio</p><p>il ragioniere si rivolge all'avido Avvocato il quale non molto ferrato in economia, lo appoggia a un perito del tribunale che comincia</p><p>a conteggiare quei costi aggiornandoli, dimenticandosi di effettuare sia pure un piccolo conguaglio in merito al fatto che il ragioniere, sia pure lavorando, aveva raggiunto la meta ideale di vita ben 5-6 anni prima del fratello. Tutto questo solo per rimarcare</p><p>la diabolica decisione di trasferire l'istituto benemerito della Collazione in ambito familiare e strettamente individuale (penso</p><p>al De Cuius calpestato nelle sue, a volte sofferte, scelte decisionali di tutta una vita...). Ci sarebbero ancora un corollario di riflessioni,ma non mi sembra il caso...perchè si trattava solo di precisare che resto in dubbio sull'affermazione del postante se le spese universitarie siano da considerare extra o no. Grazie. QPQ.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="quiproquo, post: 199208, member: 39257"] @AlbertoBianchi. Può darsi che sia così in senso generico ma se andiamo sul pratico con un esempio concretissimo sotto gli occhi di tutti, le cose, con un pedante e a volte furibondo sedicente leso e una avvocato avido, vanno nella direzione che in tanti modi ho evidenziato nei vari forum sulla Collazione-Donazione. Questo è l'esempio: Padre geometra, oppure ragioniere, o altro con due figli- Entrambi studiano per geometri oppure uno geometra l'altro ragioniere o altri percorsi della scuola dell'obbligo come la maturità classica o scientifica. Uno dei due si ferma al diploma di Ragioniere, l'altro, con quello del geometra, si sente di continuare iscrivendosi alla facoltà di Archietettura (è accaduto ad un mio carissimo amico in quel di prov.Alessandria...)...Ora frequentare l'università non è gratis...i costi sono notevoli tanto che non tutte le famiglie se lo possono permettere e tante compagne della mia prima nipotina unica figlia della mia prima figlia,iscritta in veterinaria università di Grugliasco, hanno dovuto fermarsi per via dei costi per loro insopportabili...una di essa è già finita barista... Ritorniamo all'esempio: Il fratello ragioniere si piazza molto bene in uno studio di commercialisti e lì rimane per tutta la vita con un buon livello retributivo. Il fratello architetto (il mio amico per 5 anni andava e veniva da Alessandria a Milano ) dopo 5-6 anni si inserisce in uno studio e dopo qualche anno si mette in proprio... Dopo 10-15 anni il suo livello reddituale è più alto del fratello, il quale a babbo morto, invoca la collazione nell'asse ereditario delle spese universitarie e sostentamento sostenute nei 5-6 anni di università del fratello, mentre lui, il poveretto, già si faceva un C..lo così...Ora per complicare spudoratemente l'esempio il ragioniere si rivolge all'avido Avvocato il quale non molto ferrato in economia, lo appoggia a un perito del tribunale che comincia a conteggiare quei costi aggiornandoli, dimenticandosi di effettuare sia pure un piccolo conguaglio in merito al fatto che il ragioniere, sia pure lavorando, aveva raggiunto la meta ideale di vita ben 5-6 anni prima del fratello. Tutto questo solo per rimarcare la diabolica decisione di trasferire l'istituto benemerito della Collazione in ambito familiare e strettamente individuale (penso al De Cuius calpestato nelle sue, a volte sofferte, scelte decisionali di tutta una vita...). Ci sarebbero ancora un corollario di riflessioni,ma non mi sembra il caso...perchè si trattava solo di precisare che resto in dubbio sull'affermazione del postante se le spese universitarie siano da considerare extra o no. Grazie. QPQ. [/QUOTE]
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