Chissà se la nostra interpretazione è corretta?!?
Ni. Ovviamente anch'io faccio solo delle ipotesi. Ma io mi baso soprattutto sui documenti scritti, e do un peso relativo ad una risposta verbale di una impiegata che risponde al telefono. E poi sai che ho un approccio "analitico" , ovviamente legato alla mia forma mentis ed alla mia esperienza professionale.
Provo a commentare.
Alla domanda se avrei ricevuto l'autocertificazione da compilare mi ha risposto di no, perché Smat la invia soltanto alle utenze collegate ad un codice fiscale condominiale.
Premesso che non è rilevante per quanto discutiamo, a chi arriverà per primi la richiesta di autocertificazione, avevo appunto sottolineato che in questo processo seguiranno delle priorità. Ed è ovvio che, se lo scopo è quello che ho suggerito, sono più interessati ad affinare le
utenze multiple, indipendentemente da chi è l'intestatario. (PF, Soc, Cond)
la fornitura è intestata a te o ad un'altra persona fisica, non riceverete nulla.
Può essere: ma non sarebbe molto "furbo":
-una utenza è intestata ad una soc, e le condizioni contrattuali si basano su 10 unità domestiche (riportato in bolletta)
-un'altra è intestata a PF, basata su 4 unità domestiche
In entrambe sono presenti unità non domestiche, al momento del censimento forse sfitte e non ritenute meritevoli di contabilizzazione.
capiamo che "l'utenza domestica residente" si riferisce a due tipologie:
Non corretto, almeno stando ai documenti reperiti sul sito: esiste una unica tipologia = domestica, a cui appartengono 3 sotto-tipologie = residente, condominiale, non residente.
Per la cronaca ad oggi (ma domani?...) le condizioni tariffarie tra utenza residente, condominiale, e non residente non sono differenziate.
Ma
tutte si basano su "consumo domestico pro capite" suddiviso sulle medesime soglie.
- quella condominiale se nel condominio vi sono unità immobiliari con la medesima tipologia d'uso.
Non corretto: Nella definizione del Regolamento che avevo citato si recita:
Regolamento del Servizio Integrato delal Smat a pag 5:
• Utenza condominiale è l’utenza servita da un unico punto di consegna che fornisce acqua a più unità immobiliari, anche con diverse destinazioni d’uso.
In quella casella si chiede quindi il numero di u.i., non delle persone senza residenza anagrafica
Qui stiamo a sentire le risposte: è però un fatto che la non residenzialità riconduce solo alla possibilità di non attuare una fascia agevolata agli utenti domestici non residenti: che non ha a che vedere con altri usi non residenziali. Unico motivo logico parrebbe a me quello di non agevolare i consumi delle seconde case o case ad uso turistico.
Sarebbe bello poter risparmiare, ovviamente.
Ma il motivo è un altro.
Quale sia il tuo motivo non lo discuto. Io mi sono chiesto quale sia il motivo di SMAT (e di Arera).
Ora per come è strutturata tutta la articolazione tariffaria, è del tutto evidente e riscontrabile nel testo della delibera 665/2017, che gli obiettivi sono:
- focalizzarsi inizialmente sulla utenza domestica residente
- assicurare la progressività, a partire dal consumo eccedente il quantitativo essenziale d'acqua
- basandosi sul quantitativo essenziale stabilito in 150 lt/abitante/giorno, corrispondente a 55 mc/anno (dato credo ricavato da ipotesi teoriche e confrontato sulle medie statistiche rilevate per nelle varie tipologie di uso domestico. (anch'esse presenti sul sito Smat)
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Ne discende quindi che il tutto si traduce nello stabilire, per tutte le forme di utenza multipla (per smat condominiali, ma che presumo non legata all'intestatario), il numero più probabile di persone presenti, in modo da modulare correttamente la applicazione della fascia agevolata.
Da parte nostra invece abbiamo una diversa preoccupazione: come tener conto della variabilità del livello di occupazione (locati, sfitti, non domestici) in modo da avere una fatturazione il più mediana tra le varie situazioni variabili.
ps: ho commesso un errore in un post precedente, anch'io sviato dalle chiacchiere : il dichiarare un numero più elevato di persone , va a vantaggio delle famiglie più numerose, perchè la capienza della fascia agevolata è , detta sommariamente, il prodotto del numero di persone x 55 mc/anno: fino ad ora come puoi leggere, il tutto era calcolato basandosi su 3 persone/unità x 55 mc/anno.
Dichiarare meno persone, significa ridurre la capienza della fascia agevolata.
Buona domenica