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Adriano Giacomelli

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Caro gcaval, il tuo intervento è centrato e serio. Durante lo spaventoso balletto della "Finanziaria" era emersa una norma che mi pareva molto interessante. Grosso modo era stata pensata così:
Chi possiede Yach, macchine di lusso, ma potrebbero essere seconde case, cavalli, insomma beni che facciano pensare a redditi privilegiati, si imponga di pagare una tassa "sul lusso" che poi si possa portare in detrazione sul reddito. Così facendo, chi ha beni di lusso ma ha un reddito che giustifica il possesso, avrà una partita di giro, tanto paga e altrettanto detrae, ma che è il possessore senza reddito, alias evasore, si ritrova tassato. Questo andrebbe anche a colpire le Società di comodo, che detengono barche, case, macchine e aerei, fatte solo per eludere, si ritroverebbero tassate e siccome sono Società di comodo che chiudono in passivo, si ritroverebbero a non poter dedurre la tassazione sui beni di lusso.

Detto ciò, mi risulta che la Guardia di Finanza abbia intensificato molto la lotta alla evasione, ma detto tra noi, se ci fosse la volontà, scovare un evasore dovrebbe essere molto facile, esiste un PRA per le auto, esiste un registro per le imbarcazioni e un Ufficio del Registro per i contratti di locazione e di compravendita, esiste il "Redditometro" cosa serve oltre per incrociare con le Dichiarazione dei Redditi?
 

Adriano Giacomelli

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Volevo riallacciarmi a quanto scritto da Salvatore, la ricchezza in mano a pochi. Si e no, e lo dico in maniera propositiva:
NO se è vero che l'80% degli Italiani possiede una casa, indice di uno stato di benessere innegabile.
SI se si pensa che oggi la gente, come ha lui descritto non ha una possibilità di vita dignitosa con le paghe attuali e con il costo della vita determinatosi, vuoi introduzione dell'Euro, vuoi mercato del lavoro globalizzato.
Cosa fare? Sicuramente è uno dei temi più complesso da risolvere. Fatto ovvio che non possiamo dire di aumentare le paghe, d'amblè, per il solo fatto che con la Globalizzazione il mercato del lavoro è, per ora, quello di Cina India e via discorrendo. Nessuna produzione "semplice" verrebbe eseguita in Italia se il suo costo di mano d'opera non fosse vagamente competitivo. Aggiungi che il nostro paese non è attraente ne per le infrastrutture, ne per la semplificazione, ne per la certezza del diritto, e via discorrendo.
Quindi? Dobbiamo spostare gli oneri della retribuzione in tasca ai lavoratori, la ripresa economica si ottiene dando soldi a tutti, non a pochi. La busta paga deve essere meno tartassata, meno onerosa di contributi pensionistici, che ormai è un argomento tabù e serve solo a mantenere i pensionati d'oro del passato, meno quote ai sindacati che devono autofinanziarsi con la loro attività. Le buste paga devono tener conto dei nuclei familiari, dei separati con figli e di una serie di cose che sono la nostra società contemporanea, e quindi questo vuol dire fare politica sociale.
Immigrazione indiscriminata, senza nessuna attività di sostegno, di avviamento al lavoro e alla vita sociale Italiana, è follia, noi stiamo rovinando la nostra società, fatta di botteghe, di quartieri armonici, di relazioni, con immissioni incontrollate di immigrazione spesso dilagante, quartieri interi che vengono violentati e stravolti, gente che a loro volta vive male senza una occupazione e senza una dignità, spesso delinquendo e rovinando la loro e altrui esistenza. E non ricattatemi come razzista perchè perdete tempo, io adoro e ammiro che si integra e lavora, ama la famiglia e l'educazione e la coltura, come noi Italiano viviamo da secoli.
 
J

JERRY48

Ospite
Senza investimenti non c'è futuro.

Maidealista
siamo troppo confusi sconcertati fiacchi senza forze ci sono troppe campane che rintoccano e ti insordano non c'è certezza in niente; questi due ultimi anni sono tra il tragico il farsesco e il grottesco finale, abbiamo proprio bisogno di un'iniezione di fiducia. Che continui ancora il ventennio di Berlusconi o che scenda in campo la "gioiosa macchina da guerra" dell'altra sponda che non vede l'ora con appetitto di "mettersi a tavola" per governare come prima e così via alternativamente? Abbiamo bisogno anche noi di qualcosa di concreto per investire.
 
J

JERRY48

Ospite
NO se è vero che l'80% degli Italiani possiede una casa, indice di uno stato di benessere innegabile.

Scusa Adriano è come si suol dire...1/2 pollo a testa.
Torniamo però al tema in questione. Lo scoppio della crisi, che inzialmente ha interessato la Grecia, il Portogallo e l'Irlanda, ha aumentato la percezione del rischio che i mercati associano pure all'Italia, che ha frenato quest'estate la fiducia degli investitori.
Quindi...abbiamo bisogno di nuovo di fiducia; ecco che entra in ballo il recupero di credibilità del governo e della classe politica italiana. (Dai...abbiamo sì o nò bisogno di una classe politica nuova e non marcia?)
Credibilità che rassicuri i mercati sul fatto che l'Italia è davvero in grado di fare le riforme necessarie per riportare sotto controllo i conti pubblici.
Le cronache italiane sono sufficientemente chiare!!!
Dulcis...in fundo: non ti ricatto per quello che adori e ammiri; e sù dai "armiamoci e PARTIAMO beninteso".
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Vedi, non abbiamo una classe politica difendibile, ne al governo ne altrove. Ma, leggi oggi l'articolo sul Corriere sera di Romano e capirai che una dimissione del Premier, del Governo, porterebbe una disastrosa incertezza sullo scenario internazionale e quindi sulla affidabilità del Paese Italia. (Fermo restando che senza governo, io e te potremmo dire che nulla cambia) Quindi il passaggio di mano è una procedura assai delicata, avremmo bisogno che il Premier, come fece mesi or sono in Spagna, Zappatero, annunciasse di non volersi ricandidare, si lasciasse che il paese si coaguli su un percorso, sino alle elezioni, di buona condotta economica, leggi su costi politica, su pensioni, su leggi ad incentivo ripresa economica.
Berlusconi non è tipo di far questi passi assennati, ma sarebbe un'occasione, anche per lui, per chiudere in maniera più dignitosa una pagina che la Storia valuterà, anche in funzione a come traghetterà il Paese in questo difficile momento.
 
J

JERRY48

Ospite
Berlusconi non è tipo di far questi passi assennati, ma sarebbe un'occasione, anche per lui, per chiudere in maniera più dignitosa una pagina che la Storia valuterà, anche in funzione a come traghetterà il Paese in questo difficile momento.

Una pagina che dura dall'inverno 1993-1994, "quando scese in campo" per colpa di una sinistra sfaldatasi nelle idee dopo il crollo del muro e la conseguente Tangentopoli. Il D'Alema di allora "non ragionando" disse
che non aveva tempo per un tizio che si occupava di tv, nani e ballerine.
E adesso siamo effettivamente all'inverosimile.
 

bolognaprogramme

Membro Assiduo
Professionista
Il problema è che l'inverosimile non ha una fine.... e ogni giorno c'è qualcosa che viene alla luce e che è irrimediabilmente marcio, corrotto, schifoso...

Come si può andare avanti così ? Come potrebbe fare questo governo, ormai abituato a campare sulla corruzione e votato esclusivamente agli affari suoi, a tirarci fuori dal guado ???

Ci vorrebbero teste nuove, ancora non corrotte dalla politica...
 

sergio gattinara

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Se si investivano € 100.000,00, 15 anni or sono si avrebbe avuto il seguente risultato:

CASA A MILANO € 183.630,00
CASA A ROMA € 228.313,00
MEDIA GRANDI CITTA' ITALIANE € 179.110,00
TITOLI DI STATO € 153.964
BORSA 163.234,00TE] spero che mi permettiate una marginale e ritardata considerazione.
:soldi: Le cifre così indicate e commentate mi sembra che non tengano in conto del cosiddetto indice di liquidità. Una cosa è avere un valore teorico ed un altra è avere denaro pronta cassa.Quanto ricavereste se doveste vender la casa ed avere i soldi in 48 ore?
Un altra cosa la cifra che indica la borsa come è stata ricavata? spero non dall indice perchè è fuorviante se fosse così. l indice è formato o da un paniere di aziende sopra una certa capitalizzazione quotate in borsa o da tutte quelle quotate. CHE IN 15 ANNI ENTRANO ED ESCONO INQUINANDO IL RISULTATO.
Lasciamo poi perdere l Italia con l anomalia che due tre aziende capitalizzano più del 60% del listino. Scusate la pedanteria di un vecchio ragioniere di vercelli
 

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