Riccardo1956

Membro Attivo
Proprietario Casa
contratto di locazione con cedolare secca
volendo redigere nuovo contratto con cedolare secca 4+4 posso con la dicitura seguente aumentare il canone al 5° anno così come stabilito?
Il locatore intende esercitare l'opzione per la tassazione dei canoni di locazione con l'imposta sostitutiva ex art.3 comma 11 D.Lgs.23/2011. Per effetto di tale opzione non si renderà applicabile, limitatamente al periodo di validità dell'opzione stessa, l'imposta di registro, l'imposta di bolli, l'imposta di registro del 2% alla scadenza di ciascuna annualità del contratto stesso, l'aggiornamento annuale del canone sulla base delle variazioni dei coefficienti ISTAT, che pertanto resterà invariato nella misura di €. 350,00(trecentocinquanta//00euro) mensili per i primi quattro anni ed €. 390,00 (trecentonovanta/00euro) mensili per i successivi quattro anni. Se in futuro il locatore decidesse di revocare l’applicazione di tale regime di tassazione,sull’importo annuo del canone dovrà essere pagata l’imposta di registro nella misura del 2%(di cui metà a carico del locatore e metà a carico del conduttore), e verrà applicato l’aumento del canone in base all’indice ISTAT pari al 100% dell’indice stesso.
 
J

JERRY48

Ospite
A mio parere è una clausola vessatoria.
Che essendo tale non avrebbe nessun valore.
Se si opta per la cedolare secca bisogna attenersi a tutte le regole inerenti.
saluti
jerry48
 

tovrm

Membro Senior
Proprietario Casa
Non c'è nulla che non va. La variazione di canone per il secondo quadriennio è infatti sancita contrattualmente (non è, pertanto, da considerarsi come un aumento) e non è in alcun modo riconducibile agli indicatori Istat. Inoltre il canone per il secondo quadriennio non è palesemente esagerato rispetto alla richiesta per i primi quattro anni.
Per me puoi tranquillamente inserire la clausola nel contratto.
 

teofilatto

Membro Attivo
Professionista
qui serve un filologo e un ermeneuta :risata:
la legge non parla di aumenti di canone? se fosse come dice torvm le cose sarebbero molto diverse da come ho sempre pensato

ora vado a vedere
 

tovrm

Membro Senior
Proprietario Casa
Attenzione. Lì si parla di aggiornamenti del canone. Nel caso di cui stiamo discutendo, la fattispecie è diversa, dal momento che tu hai già determinato il valore del canone per il secondo quadriennio. Valore che non deriva da variabili sconosciute a priori (tasso di inflazione, importo di lavori di ristrutturazione o di migliorie apportate, ecc.), bensì dalla libera contrattazione riservata alle parti.
 

Gagarin

Membro Assiduo
Professionista
A mio parere, messo in quei termini si tratta comunque di "aggiornamento" del canone e, in tal senso, sarebbe vietato. Però nulla ti vieta di fare la stessa cosa in termini diversi. E' possibile stilare il contratto con un canone di 390,00 euro fin dall'inizio, ma inserire la clausola che, per i primi 4 anni il canone sarà ridotto a euro 350,00 (e non occorre inserire neanche la motivazione di tale riduzione). Io l'ho fatto ed al momento della registrazione non mi è stato contestato nulla. Resta il fatto che siamo in Italia, ove le leggi non vengono applicate ma interpretate (spesso solo per gli "amici"): così è ben possibile che un ufficio accetti tale dizione e un altro no oppure che, anche nello stesso ufficio, un impiegato l'accetti e un altro no, ma tant'è...d'altra parte un contratto si può registrare in qualunque ufficio, quindi basta trovare quello "giusto".
 

teofilatto

Membro Attivo
Professionista
il punto è: la legge prevede il divieto di aumento istat o il divieto di aumento punto-e-basta?
e su questo che si gioca la cosa
 

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