@basty
Ho risposto al quesito del primo post, che pone le seguenti alternative:
1) contratto 4 + 4
2) contratto 3+2 in cedolare secca.
Ne ho dedotto che nel caso 1) NON si opti per la cedolare secca, quindi SI' aumento Istat al 100%; mentre nel caso 2) NO aumenti perché è in cedolare.
Circa la durata dei contratti concordati: la durata è determinata da quanto stabilito nell'Accordo Territoriale. Quella minima è 3 + 2. Nel mio Comune c'è la possibilità di stipulare anche contratti concordati 4 + 2; 5 + 2; 6 + 2.
Se nel Comune dove si trova l'immobile di
@gabr31 ci fosse la possibilità di stipulare un contratto concordato 6 + 2, dovrebbe confrontarlo con l'opportunità di fare un 4 + 4 libero.
Meglio un canone concordato inferiore con le agevolazioni fiscali, oppure un canone (libero) di mercato superiore ma senza quelle agevolazioni?
Prima di decidere è opportuno farsi bene i conti! E considerare che in questo periodo ancora di crisi ci sono famiglie che non riuscirebbero a pagare un canone di mercato.
Da quanto scritto nel primo post (il conduttore chiede un contratto 4 + 4) ho pensato che l'inquilino non gradisca un 3 + 2 per motivi di durata.
In casi analoghi io ho fatto il 6 + 2. Gran parte del vantaggio consiste, per me che ho gli immobili a Torino, nel pagare meno di IMU.