Mike65

Membro Ordinario
Buongiorno al Forum,
negli interessi di una parente oramai anziana sono stato incaricato per cercare di raggiungere un accordo bonario per una divisione ereditaria.
Nel lontano 1992 il de cuius lasciava senza figli la moglie, la madre, due sorelle ed un fratello.
Le quote spettanti dovrebbero essere allora 2/3 per la moglie 1/4 per la madre e la restante parte divisa in parti uguale tra fratelli e sorelle ovvero 1/36 per ognuno.
Dopo un anno la madre del defunto decide di trasferire con atto pubblico la quota spettantele ad una delle figlie in cambio delle cure ed assistenza.

Adesso dopo 19 anni i nodi arrivano al pettine e si dovrebbe trovare un accordo per la divisione delle proprietà tenendo conto che i beni andati in successione sono:
- 1 casa di abitazione civile di circa 80 mq
- 1 casetta rurale ora passata all'urbano di circa 20 mq
- 1 Terreno agricolo di circa 500 mq
- 1 Terreno agricolo ed in piccola parte edificabile dell'estensione di 2.000 mq
I soggetti che intervengono sono 4 la moglie (2/3), una sorella (1/4+1/36), una sorella (1/36) ed un fratello (1/36).

La prassi che vorrei svolgere è la seguente:
- perizia immobiliare (da affidare a geom/ing.) dei beni con stima in particolare del valore a mq dei terreni agricoli e dei terreni edificabili
- stima per ognuno degli eredi del valore economico derivante dalle quote possedute per ciascun immobile
- esecuzione di frazionamenti di terreni in modo che alla moglie del de cuius resti per intero la proprietà delle due casette, ed ai restanti cognati vengano attribuiti porzioni di terreno corrispondenti al valore economico ante divisione.

Le due domande che vorrei porre sono le seguenti:
- è possibile frazionare i terreni stante che ognuno degli eredi ha delle quote su di essi?
- dal punto di vista notarile è possibile eseguire la divisione in un unico atto in cui compaiono tutti gli ereditieri o si deve procedere per atti singoli?

Mi scuso se nell'esposizione non sono stato molto chiaro, ma debbo dire che essendo un campo nuovo sono un pò confuso.
 

Mike65

Membro Ordinario
Ti ringrazio Arianna,
ho avuto la conferma che nel caso di terreni il fatto che gli eredi posseggono delle quote su di essi consente di eseguire il frazionamento.
Eseguendo questi frazionamenti si troverebbe un accordo bonario tra tutti gli eredi.

Ho avuto modo di parlare con il Notaio ed il tutto si chiuderebbe con un unico atto, l'atto di divisione.
L'imposta se non ci sono conguagli è dell' 1% sul valore catastale se trattasi di fabbricati ovvero sul valore venale se trattasi di terreni.

Mi rimane un ultimo dubbio che è relativo alla differenza che esiste tra valore catastale e venale ad esempio per una casa ho un valore catastale di 15.000 euro ma so bene che il valore di mercato della casa è almeno 70.000 euro.
Allora nella formazione dei lotti da assegnare a ciascun erede a che cosa si deve fare riferimento: al valore catastale o al valore venale?
Saluti
 

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