Buona sera a tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Avrei bisogno di un consiglio!
Sono proprietario di un appartamento sito in un condominio ove risiede mia madre. Io risiedo a centinaia di Km di distanza.
Premetto che il predetto appartamento è ubicato in una palazzina costruita attorno agli anni 50, ed è composta da 4 unità abitative. L’immobile è stato acquistato nel 2002, e da allora, visto che 2 appartamenti su 4 erano all’epoca disabitati, mi sono adoperato per apportare delle migliorie nelle parti comuni dello stabile per migliorarne il decoro e la funzionalità, tra queste vi era il rifacimento e la messa a norma dell’impianto elettrico delle scale e delle (2) luci esterne.
All’epoca dei fatti, gli altri 3 proprietari(non vi è mai stato un amministratore), seppur tra molte polemiche e solo dopo l’intervento di un legale da me incaricato, acconsentirono ad effettuare tale impianto, ma a condizione che non venisse stipulato un contratto con l’ENEL appositamente per l’esigenza scale, ma che tale consumo venisse, come da decennale abitudine, (procedura questa utilizzata anche dai condomi di altre 3 palazzine "gemelle" poste nella stessa via) caricata su un contatore di un condomino, al quale annualmente veniva versata una quota precedentemente concordata, e comunque cifra annuale irrisoria.
Essendo questo il punto fermo posto dagli altri condomini, ho accettato, anche se il tutto non mi sembrava molto regolare, quindi ho dato il via libera ad un elettricista per eseguire il lavoro.
Gli anni sono passati e tutto è andato benissimo finché un paio di anni orsono il proprietario dell’appartamento adiacente il mio, quello a cui fa carico la spesa della luce scale, ha affittato la sua proprietà ad una famiglia che sta creando un sacco di problemi sotto tutti i punti di vista, ultimo dei quali una mega bolletta dell’ENEL (che nessuno ha visto) che a suo dire, dipende da una dispersione dell’impianto elettrico delle parti comuni che grava sul suo contatore.
Tengo a precisare che i due condomini degli appartamenti al piano terra hanno anche entrate indipendenti e quindi raramente usufruiscono delle scale interne e di conseguenza della luce; al piano superiore oltre alla già citata famiglia crea- problemi (alla quale in passato l’ENEL in due occasioni ha sospeso l’erogazione di energia per insolvenza nelle bollette) abita mia madre ottantenne, la quale di sera non esce mai di casa e quindi non usufruisce della luce scale; Per dare un idea del consumo dell'impianto in argomento basti dire che la durata del temporizzatore che regola l’illuminazione è tarata sui 25 secondi e parliamo di 4 lampade ad incandescenza di 100 watt, e di un impianto a bassa tensione per l'impianto di citofonia.
Di mia iniziativa, ed a mie spese ho incaricato un tecnico di verificare eventuali dispersioni nell'impianto summenzionato, verifiche che come sospettavo hanno acclarato la perfetta efficienza dello stesso.
Ora chiedevo come comportarmi per risolvere questo problema, c'è qualche legge che regolamenti queste situazioni?????Personalmente ho deciso di stipulare un apposito contratto con l’ENEL. Possono fare delle storie gli altri condomini? Sono obbligati ad accettare e partecipare nella divisione spese che questo lavoro comporta? proprio recentemente l'ENEL mi ha inviato un precentivo con l'ammontare del costo che comportebbe un nuovo contratto e nuovo allacciamento, vale a dire la somma totale di circa 480 euro.
Per evitare che i simpaticoni dei vicini staccassero la luce delle scale, lasciando quindi al buio le parti comuni, alcuni mesi fa ho provveduto ad allacciare al mio contatore il predetto impianto, constatando che effettivamente il consumo è proprio ridicolo, pochi euro in totale.
Ringrazio da subito qualunque mi possa dare suggerimenti e consigli utili per risolvere questa situazione spiacevole, che tengo a risolvere al più presto anche perchè gestirla da diversi km di distanza non è cosa semplice. Rudy
Sono proprietario di un appartamento sito in un condominio ove risiede mia madre. Io risiedo a centinaia di Km di distanza.
Premetto che il predetto appartamento è ubicato in una palazzina costruita attorno agli anni 50, ed è composta da 4 unità abitative. L’immobile è stato acquistato nel 2002, e da allora, visto che 2 appartamenti su 4 erano all’epoca disabitati, mi sono adoperato per apportare delle migliorie nelle parti comuni dello stabile per migliorarne il decoro e la funzionalità, tra queste vi era il rifacimento e la messa a norma dell’impianto elettrico delle scale e delle (2) luci esterne.
All’epoca dei fatti, gli altri 3 proprietari(non vi è mai stato un amministratore), seppur tra molte polemiche e solo dopo l’intervento di un legale da me incaricato, acconsentirono ad effettuare tale impianto, ma a condizione che non venisse stipulato un contratto con l’ENEL appositamente per l’esigenza scale, ma che tale consumo venisse, come da decennale abitudine, (procedura questa utilizzata anche dai condomi di altre 3 palazzine "gemelle" poste nella stessa via) caricata su un contatore di un condomino, al quale annualmente veniva versata una quota precedentemente concordata, e comunque cifra annuale irrisoria.
Essendo questo il punto fermo posto dagli altri condomini, ho accettato, anche se il tutto non mi sembrava molto regolare, quindi ho dato il via libera ad un elettricista per eseguire il lavoro.
Gli anni sono passati e tutto è andato benissimo finché un paio di anni orsono il proprietario dell’appartamento adiacente il mio, quello a cui fa carico la spesa della luce scale, ha affittato la sua proprietà ad una famiglia che sta creando un sacco di problemi sotto tutti i punti di vista, ultimo dei quali una mega bolletta dell’ENEL (che nessuno ha visto) che a suo dire, dipende da una dispersione dell’impianto elettrico delle parti comuni che grava sul suo contatore.
Tengo a precisare che i due condomini degli appartamenti al piano terra hanno anche entrate indipendenti e quindi raramente usufruiscono delle scale interne e di conseguenza della luce; al piano superiore oltre alla già citata famiglia crea- problemi (alla quale in passato l’ENEL in due occasioni ha sospeso l’erogazione di energia per insolvenza nelle bollette) abita mia madre ottantenne, la quale di sera non esce mai di casa e quindi non usufruisce della luce scale; Per dare un idea del consumo dell'impianto in argomento basti dire che la durata del temporizzatore che regola l’illuminazione è tarata sui 25 secondi e parliamo di 4 lampade ad incandescenza di 100 watt, e di un impianto a bassa tensione per l'impianto di citofonia.
Di mia iniziativa, ed a mie spese ho incaricato un tecnico di verificare eventuali dispersioni nell'impianto summenzionato, verifiche che come sospettavo hanno acclarato la perfetta efficienza dello stesso.
Ora chiedevo come comportarmi per risolvere questo problema, c'è qualche legge che regolamenti queste situazioni?????Personalmente ho deciso di stipulare un apposito contratto con l’ENEL. Possono fare delle storie gli altri condomini? Sono obbligati ad accettare e partecipare nella divisione spese che questo lavoro comporta? proprio recentemente l'ENEL mi ha inviato un precentivo con l'ammontare del costo che comportebbe un nuovo contratto e nuovo allacciamento, vale a dire la somma totale di circa 480 euro.
Per evitare che i simpaticoni dei vicini staccassero la luce delle scale, lasciando quindi al buio le parti comuni, alcuni mesi fa ho provveduto ad allacciare al mio contatore il predetto impianto, constatando che effettivamente il consumo è proprio ridicolo, pochi euro in totale.
Ringrazio da subito qualunque mi possa dare suggerimenti e consigli utili per risolvere questa situazione spiacevole, che tengo a risolvere al più presto anche perchè gestirla da diversi km di distanza non è cosa semplice. Rudy