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marvit40

Ospite
Ciao a tutti, ancora una volta approfito delle vostre esperienze e ringrazio chi vorrà rispondere.
Il Regolamento del mio condominio, redatto nel 1969 e mai modificato, è certamente di natura assembleare e" non contrattuale" quindi in caso di
modifica soggetto ad approvazione con "maggioranza degli intervenuti e
almeno la metà del valore dell'edificio".
Per adeguarlo alle mutate condizioni oggettive e soggettive ho proposto una nuova stesura che non modificava i diritti essenziali sulle cose comuni e sui poteri di ciascuno, anzi richiamando la preponderanza delle norme del Codice civile laddove ci potessero essere imprevedibili lacune.
Nella specifica assemblea di seconda convocazione in cui erano presenti
9 su 26 proprietari (oltre 1/3) rappresentanti 500,827 millesimi (almeno la
metà) qualcuno aveva sollevato dubbi di validità per presunte insufficien- ze numeriche, affermando che sarebbero occorsi 13 proprietari con 501
millesimi. Da parte mia ho sostenuto che l'approvazione sarebbe stata vali-
da se adottata all'unanimità (9/26 rappresentanti più della metà-anche se di poco-del valore dell'edificio, senza il +1 che vale per altre fattispecie).
Alla fine la revisione del Regolamento è stata approvata all'unanimità!
E' corretta questa delibera o è suscettibile di nullità/annullamento?
 

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
E' valida poichè raggiunta dall'unanimità degli intervenuti all'assemblea che rappresentano, sia personalmente che per delega, almeno il 50%. Se fosse stato regolamento "contrattuale" sarebbero occorse maggioranze diverse e più difficili da raggiungere.
 

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