Per il caso 1, sempre che il governo estenda ai prossimi mesi, cosa che non è per niente scontata, avevo ipotizzato qsa come segue. Non va bene, ma la scrivo lo stesso per stimolare la discussione.
60% a carico dello stato
20% a carico del conduttore
20% a carico del proprietario
Il pagamento dovrebbe quindi essere dell'80% del canone mensile (il conduttore recupera poi con compensazione su F24).
MA!!!!!
questa cosa va sottoscritta con un accordo e registrata in Agenzia delle Entrate, altrimenti il proprietario va a pagare le tasse sull'intero e non sul percepito.
A quel punto però il 60% di credito d'imposta lo stato lo calcolerà sul nuovo importo del canone (60% di 80% = 48%). Quindi occorre una soluzione diversa.
Ci devo riflettere ancora dunque. Chiedo intanto ad altri se possono aiutare in merito.
E, se dopo un mese di aprile con il credito d'imposta, poi questo venisse a mancare, come aggiorneresti tale suddivisione ? Ovvero come caricheresti il precedente 60% finanziato dallo Stato ?
Il problema e la difficoltà di concedere un accordo di riduzione "equo" in questo momento specifico per tre mesi mi sembra proprio legato alla variabile dei "bonus affitti" concessi al locatario dal governo, che il locatore non può ignorare.
Per questo mi chiedo se non sarebbe il caso di modularlo mese per mese in base alle decisioni assunte dal governo, anche se questo moltiplichera' lo "sbattimento burocratico" con proroghe mensili delle registrazioni.
In questo senso, il sacrificio del locatore si sostituirebbe alla mancata previsione del credito d'imposta da parte del governo, perché comunque un 60% di riduzione per il conduttore mi sembra già "tanta roba".
Attendo utili confronti in merito, di chi si trova nella mia stessa situazione.