Ennio Alessandro Rossi

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Professionista
Ho ricevuto l'invito dal ns. apprezzato marco-idealista di (ri) postare qui questo mio intervento per sottoporlo a piu' ampia critica ; volentieri provvedo.( non me ne vorranno quelli che l'anno già visionata)

PROPOSTA LEGISLATIVA - PER FAR RIPARTIRE IL PAESE
(inviata ai componenti della Commissione Attività produttive della Camera )

Gentile onorevole, sono un professionista e non amo far perdere tempo ne cerco notorietà ne esibizionismi ma la proposta legislativa che ho elaborato potrebbe portare un notevole slancio alla ripresa. Gliela illustro
Di pochi giorni fà, sul Il Sole 24 ore, la notizia che i fallimenti immobiliari sono raddoppiati. Cio’ è sintomo di una crisi grave e crescente. Eppure se il Legislatore si svegliasse e fosse aperto alle proposizioni esterne questo Paese potrebbe anche riprendersi .
Il settore edile traina 28 settori portanti dell’economia su 36 ; se riparte l’edilizia riparte il Paese . Non è il caso di costruire nuovi carrozzoni ma recuperare fabbricati energivori puntando sulla leva fiscale SI PUO' FARE . ECCO COME .

La proposta seguente punta al “ bersaglio grosso”, ossia al quel 70% di unità abitative obsolete , energivore , che per la maggior parte appartengono a privati cittadini .

CONCETTUALMENTE la proposta prevede la possibilità per l’ impresa di costruzione di acquistare in proprio da un privato una unità abitativa da sottoporre a ristrutturazione pagando un imposta unica di registro dell’ 0,1% complessiva, contro l’ attuale 10%. (imposta registro, catastali, ipotecarie). Lo Stato non subirebbe alcuna perdita fiscali, anzi ci guadagnerebbe come piu’ avanti si leggerà .
In pratica se l’impresa oggi comperasse una unità abitativa di 200.000,00 euro da un privato pagherebbe 20.000,00 euro di imposte (visto che in tal caso non funziona il c.d. prezzo valore ) ; secondo la proposta ne pagherebbe 200,00; ne resterebbero 19.800,00 da indirizzare all’intervento manutentivo. Per contro l’impresa dovrebbe impegnarsi al rispetto delle normative sulla sicurezza del lavoro, antisismica, paesaggistica, al contenimento energetico, a rivendere l’ unità abitativa entro 5 anni al consumatore finale , all’onere di sottoporre a valutazione di congruità preventiva il costo dell’unità acquistata dal privato (norma antielusiva atta ad evitare la lievitazione artificiale del costo) .

Le agevolazioni dovrebbero consistere oltre all ’ alleggerimento dell’imposta di registro come già illustrato, nella inequivoca possibilità di detrarre l’IVA pagata a fronte di fatture di fornitori di beni e servizi , nel forte alleggerimento degli oneri di urbanizzazione e/o costi di costruzione da parte del Comune che pure dovrebbe fare la sua parte.
La norma potrebbe essere estesa a qualsiasi impresa ,anche non di costruzione (che potrebbe operare previo appalto a terzi) , purchè sia prevista la tenuta della contabilità separata, isolando costi (a detraibilità IVA al 100% ) e ricavi (IVA a debito al 100% ) relativi all'intervento edilizio; potrebbe anche essere allargata al privato investitore che volesse eseguire una “prestazione occasionale” conferendo appalto ad un impresa di costruzione rispettosa dei criteri già illustrati; il privato potrebbe persino trattenersi i vantaggi fiscali del 65% in caso di rivendita, facoltà lui concessa da una recente normativa . in questo caso il reddito potrebbe essere tassato con una cedolare secca. Potrebbe essere altresì introdotta una nuova norma forma di “società snella” economica e dedicata al singolo affare ossia all’ immobile del privato oggetto di apporto : “io privato apporto l’ immobile che concordemente stimiamo 70, tu impresa ti impegni ad eseguire lavori per 30 secondo un preciso capitolato; quando vendiamo l’unità immobiliare l’utile lo dividiamo in proporzione” . L’importanza di costituire una società snella “ad hoc” trova ragione nel fatto che cosi’ facendo il privato non verrà coinvolto nel possibile dissesto che l’impresa potesse subire per affari diversi da quello in questione .(se non ci fossero pericoli di insolvenza alternativamente si potrebbe ricorrere al “contratto di associazione in partecipazione” con solo apporto di capitale da parte del privato )

In sintesi: vantaggi per tutti, : L'erario vedrebbe aumentare il proprio gettito in misura considerevole : incasserebbe le imposte indirette (IVA o registro ) all'atto del passaggio del bene al consumatore finale (si tratta in sostanza di una sospensione della riscossione al massimo per un quinquennio oltre il quale l’imprenditore si autofatturata o il privato versa la differenza dell’imposta di registro beneficiata all’origine ) , un aumento del reddito dell'impresa costruttrice porterebbe altro incremento di gettito da imposizione diretta (IRPEF-IRES ) . La collettività beneficerebbe del recupero del patrimonio edilizio dissestato ed energivoro; ed inoltre, vantaggi per l'ambiente, vantaggi dalla sottrazione dei terreni alla cementificazione ,nuovi posti di lavoro nell' edilizia e nell' indotto; aumento dell’ IRPEF/dipendenti e della contribuzione previdenziale; incremento del PIL , attrazione produttiva dei risparmi (che ammontano a 4000 miliardi di euro ) aumento del valore immobiliare del Paese (oggi sopravvalutato ) , nessun rischio di delocalizzazione delle imprese .
D’altro canto vale la pena di provare visto che l’alternativa al momento sarebbe il perdurante immobilismo.

APPENDICE
In fatto si tratta di mutuare da una norma simile già vigente mai funzionata perchè relegata a realtà ristretta e limitante ( effetto pro-rata) .
La norma di riferimento vigente è quella disciplinatadal dpr 131/86 ,articolo 1.Tariffa, Parte I.ma, che testualmente recita :
Compete Imposta ridotta all’ 1%: "Se il trasferimento avente per oggetto fabbricati o porzione di fabbricato è esente dall’ IVA ai sensi dell’art. 10 primo comma, numero 8-bis, del Dpr 633/72 ed è effettuato nei confronti di imprese che hanno per oggetto esclusivo o principale dell’attività esercitata la rivendita di beni immobili, a condizione che nell’atto l’acquirente (n.d.A: società) dichiari che intende trasferirli entro tre anni”
Ringrazio per l’attenzione . CORDIALMENTE
Ennio Alessandro Rossi, commercialista in Brescia
 

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
L'idea potrebbe sembrre buona. E sulla carta sicuramente lo è ma si scontra con una realtà finanziaria piuttosto difficile da superare. Qual'è l'impresa che può acquistare in proprio senza ricorrere all'istituto bancario? Sappiamo tutti che la crisi attuale -come del resto tutte le altre precedenti a questa- sono state causate da un sistema bancario che non gode nè di magnanimità nè di lungimiranza. Chi riesce ad ottenere un prestito bancario di 100 se non ha almeno 120-140 da offrire in garanzia? Quale banca mette a "rischio" un certo capitale prestandolo a privati ad interessi che, seppure elevati,sono tuttavia a rischio d'insolvibilità e per contro, preferisce investirli in titoli di debito pubblico (Bot italiani, Bund tedeschi ecc.) che anche e meno remunerativi hanno il vantaggio di essere "sicuri". Sicuri che il loro debitore non lo farà mai fallire nessuno. Vedi Grecia, ad esempio.
Ed inoltre, visto che la proposta per far ripartire l'economia verte sulla leva fiscale applicata all'edilizia, ci sono anche qui due altri aspetti dellaquestione che ""remano contro". Il primo è che le banche (sempre loro....) hanno già la pancia piena di immobili che sono stati da loro stessi pignorati per le cause note di insolvenza dei mutuatari. La seconda è che i nostri governanti tutto sono tranne che dei Quintino Sella o dei Keynes. Loro preferiscono aumentare le accise e le entrate immediate, magari trasformando lo Stato in bis****iere, (titolare di bisca) piuttosto che rinunciare ai loro privilegi ed insieme operare per rimettere in moto l'economia. Magari con una immediata e robusta reimmissione di liquidità che sarebbe la sola in grado di stimolare la domanda interna e far ripartire i consumi. Volenti o nolenti, la nostra società contemporanea è una società dei consumi.....da lì, per il momento, non si scappa.[DOUBLEPOST=1388444571,1388444381][/DOUBLEPOST]Divertente il fatto che il titolare di "bisca" sia stato asteriscato per il fatto che contenga le lettere che insieme formano un organo maschile!!!
 

jac0

Membro Senior
Proprietario Casa
Certamente gli errori di ortografia e di punteggiatura rappresentano un plus molto trendy.
To be serious usiamo, please, il correttore di Word, ormai tutti ce l'hanno.
 

Ennio Alessandro Rossi

Membro dello Staff
Professionista
x L.Barbero
Potrebbe essere altresì introdotta una nuova norma forma di “società snella” economica e dedicata al singolo affare ossia all’ immobile del privato oggetto di apporto : “io privato apporto l’ immobile che concordemente stimiamo 70, tu impresa ti impegni ad eseguire lavori per 30 secondo un preciso capitolato; quando vendiamo l’unità immobiliare l’utile lo dividiamo in proporzione”

in questo caso si potrebbe bypassare anche la banca
 

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
x L.Barbero


in questo caso si potrebbe bypassare anche la banca
Concordo. Ma questa operazione diventa rischiosa allo stesso modo che con i soldi avuti in prestito dalle banche. Per di più, una impresa costituita così come la dipingi, potrebbe affrontare un numero di ristrutturazioni limitate dal proprio capitale. Il che diventa molto rischioso nel caso in cui la vendita successiva dell'immobile (o degli immobili) tardi a realizzarsi. E tale ritardo, sappiamo bene, è dovuto sopratutto alle banche che non concedono i mutui se non a chi ha garanzie superiori all'importo del mutuo stesso. Inoltre la vedo dura con il fatto che tanta gente non può accedere ai mutui non disponendo di un reddito fisso (lavoratori precari ecc.).
Poi occorrerebbe fare una riflessione sul ruolo dello Stato.
Secondo me, un buon volano per rimettere in moto l'economia, potrebbe essere rappresentato dalla possibilità che lo Stato affidi -con appalti seri e controllati- (e già qui saremmo nei guai.....) la ristrutturazione con cambio d'uso dei suoi beni tipo caserme dismesse e quant'altro. L'impresa aggiudicataria dovrebbe essere retribuita tramite la Cassa Depositi e Prestiti e, successivamente, l'immobile restaurato potrebe essere destinato dove ad abitazioni popolari, dove a Istituti diversi ecc.
Se ricordiamo la Repubblica di Weimar e nel suo seguito, torniamo indietro con la memoria a controllare come fece la Germania pre-nazista a risollevare la sua economia dopo le disastrose condizioni post prima Guerra Mondiale.
Comunque, caro Ennio Rossi, la discusione è molto stimolante.
 

Ennio Alessandro Rossi

Membro dello Staff
Professionista
occorre anche valutare che la norma avrebbe successo anche se solo una minima parte degli immobili presenti sul territorio venisse coinvolta

L'Agenzia delle Entrate ha reso disponibili sul proprio sito i dati relativi al patrimonio immobiliare italiano censito in Catasto al 31 dicembre 2012. Grazie a tali dati, è possibile conoscere, per le province e per i capoluoghi italiani, tutti i numeri aggiornati sulle unità immobiliari urbane distinte per tipologia, consistenza e rendita catastale. Si tratta di circa 72 milioni di immobili o loro porzioni, ...... Sono comprese per la prima volta anche le statistiche delle province di Trento e Bolzano, che gestiscono in proprio gli archivi censuari del Catasto.
Fonte: Agenzia delle Entrate

buona anche la tua idea : in altro post infatti lamentavo che il Paese ferve di idee e creatività inascoltata . L'unica creatività concessa dai sordi ......purtroppo è aumentare IMU, bolli, autostrade etc (da 70 anni a questa parte, duri e sordi)
 
Ultima modifica:

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
Già. A lor signori interessa fare cassa subito e se succede che qualche disperato si dà fuoco o si appende, cinicamente dichiarano che si tratta di "effetti collaterali". Eppure, mi ricordo che all'Istituto Commerciale da me frequentato (1959-60) la brava insegnante di Economia spiegava a noi ragazzini che quando lo Stato rileva esserci troppa moneta in circolazione si premura di ritirarne una parte per non favorire troppo la crescita dell'inflazione. E sosteneva anche che una "normale" crescita di quest'ultima era benefica per l'economia in quanto il surplus di moneta in circolo (surplus ben controllato: s'intende) favoriva gli acquisti e stimolava la produzione. Ecco quindi che gli elettrodomestici e le prime utilitarie venivano acquistate con l'uso della moneta differita (cambiali e relativo dolore alle articolazioni...) però, con questo sistema, la Fiat la Lancia e l'Indesit ecc. prosperavano e si era vicini al tasso di disoccupazione minimo.
Questi nostri grandi economisti invece, fanno esattamente il contrario. Già di moneta in circolo ce n'è poca per le note vicende delle banche, della globalizzazione ecc. e loro si premurano di rastrellare anche quel poco che ci è rimasto mediante l'aumento delle tasse. Con buona pace di un buontempone che ci è venuto a raccontare che nel 2013 le tasse sono scese.
Cornuti e mazziati!
Dopo tutto ci prendono anche per cerebrolesi!.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Ed inoltre, visto che la proposta per far ripartire l'economia verte sulla leva fiscale applicata all'edilizia, ci sono anche qui due altri aspetti dellaquestione che ""remano contro". Il primo è che le banche (sempre loro....) hanno già la pancia piena di immobili che sono stati da loro stessi pignorati per le cause note di insolvenza dei mutuatari. La seconda è che i nostri governanti tutto sono tranne che dei Quintino Sella o dei Keynes.
Giusto, infatti non ha nessun senso, per agevolare il lavoro (dai i soldi da una parte ai dipendenti) e dall'altra glia aumenti le aliquote o peggio aggiungi TASI, TARi mini-IMU ecc...ma perchè alla fine uno dovrebbe essere invogliato ad investire sul proprio immobile ristrutturandolo se poi proprio sull'immobile ci aumenti le tasse??
la catena dell'edilizia che trascina tutto non deve avere anelli deboli:
Quando l'impresa paga meno IRAP riesce ad abbassare di più i prezzi pur mantenendo marginalità (ha meno bisogno dell'intervento del credito) nel contempo dai più lavoro e permetti al dipendente di spendere di più, allo stesso tempo hai più entrate e nessuna ora di cassa integrazione o ad innalzare l'IVA per recuperare gettito ed ecco che la gente ritorna a consumare, e così continuando l'effetto si riverbera su tutti i settori creando la tanto agognata crescita...senza contare che si permette alle persone giovani di costruirsi una famiglia e d avere poi la pensione...insomma si crea il futuro della Nazione.
4 professori che fanno convegni a mio parere , Monti & C. lo hanno dimostrato alla grande, non fanno neanche la decima parte del commerciante che sia il panettiere, il calzolaio o l'imbianchino che tutti i giorni si scontrano con la durà realtà e non con la teoria di chi non ha mai lavorato investendo denari propri.
 

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