Devi decidere però se vuoi dare una mano o porre ulteriori problemi che non riguardano la richiesta iniziale (problemi per chi richiede che solo tu vedi).
Il punto di vista della banca (dal cassiere della filiale al direttore generale dell'istituto) è loro, hanno delle disponibilità non proprie che devono consegnare ai legittimi proprietari quando questi li richiedono.
Una banca, per mettermi anche dalla loro parte come chiedi tu, non può trovarsi per la prima volta davanti ad una situazione del genere, ed anche lo fosse e non sapesse come comportarsi e anche non avesse un ufficio legale può rivolgersi a quello dell'ABI.
La banca NON può fare problemi, deve risolverli indicando come.
Penso di essere stato chiaro sia qui che in predenza.
Gli eredi bonariamente tramite Raccomandata R/R chiedono alla banca come poter entrare in possesso dei loro averi e pongono un termine entro il quale vogliono la risposta, in caso contrario faranno un esposto alla Banca d'Italia (e non è proprio bello per una banca dare delle sensazioni "negative" alla banca centrale che chiede spiegazioni su una specifica operazione e può pensare che anche qualche altra cosa non funzioni) ed agiranno per vie legali.
Sono certo che la banca non potrà più rispondere come fatto in precedenza dicendo cose non serie.
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Che colpa ha la banca se nessuno ha detto lei che il cointestatario era deceduto?
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L'impiegato non deve pensare, si deve attenere alle diposizioni che ha ricevuto, se non sa dare risposte ha un superiore che deve farlo e così via.
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Lo zio ha come unico erede la moglie con tanto di testamento, se la moglie voleva far entrare dei fantomatici eredi dello zio faceva testamento in loro favore.
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Il caso è chiarissmo, ci sono dei defunti, c'è un testamento del primo, ci sono gli eredi della seconda. Quello che aveva la zia è dei nipoti e a questi devono essere consegnati i beni lasciati in eredità. Occorre svegliare la banca affinché fornisca le giuste indicazioni per addivenire a ciò.
Sperando di non ridire cose lapalissiane . . . . .
Luigi
Il punto di vista della banca (dal cassiere della filiale al direttore generale dell'istituto) è loro, hanno delle disponibilità non proprie che devono consegnare ai legittimi proprietari quando questi li richiedono.
Una banca, per mettermi anche dalla loro parte come chiedi tu, non può trovarsi per la prima volta davanti ad una situazione del genere, ed anche lo fosse e non sapesse come comportarsi e anche non avesse un ufficio legale può rivolgersi a quello dell'ABI.
La banca NON può fare problemi, deve risolverli indicando come.
Penso di essere stato chiaro sia qui che in predenza.
Gli eredi bonariamente tramite Raccomandata R/R chiedono alla banca come poter entrare in possesso dei loro averi e pongono un termine entro il quale vogliono la risposta, in caso contrario faranno un esposto alla Banca d'Italia (e non è proprio bello per una banca dare delle sensazioni "negative" alla banca centrale che chiede spiegazioni su una specifica operazione e può pensare che anche qualche altra cosa non funzioni) ed agiranno per vie legali.
Sono certo che la banca non potrà più rispondere come fatto in precedenza dicendo cose non serie.
In ogni caso la colpa e' della banca che ha lasciato operare un conto con la presenza di un defunto.
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Che colpa ha la banca se nessuno ha detto lei che il cointestatario era deceduto?
L'impiegato potrebbe così pensare
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L'impiegato non deve pensare, si deve attenere alle diposizioni che ha ricevuto, se non sa dare risposte ha un superiore che deve farlo e così via.
le volontà della zia lasciando quell'intestazione del conto , fossero di far subentrare gli eredi dello zio.
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Lo zio ha come unico erede la moglie con tanto di testamento, se la moglie voleva far entrare dei fantomatici eredi dello zio faceva testamento in loro favore.
Insomma, il fatto presente non ha correttezza, e il tutto si ingarbuglia.
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Il caso è chiarissmo, ci sono dei defunti, c'è un testamento del primo, ci sono gli eredi della seconda. Quello che aveva la zia è dei nipoti e a questi devono essere consegnati i beni lasciati in eredità. Occorre svegliare la banca affinché fornisca le giuste indicazioni per addivenire a ciò.
Sperando di non ridire cose lapalissiane . . . . .
Luigi