uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Nel 1994 un signore acquistò per investimento tre appartamenti al piano rialzato di un condominio: un quadrilocale nella scala a sinistra e due bilocali nella scala a destra. Tutti concessi in locazione ad uso abitazione.
Nel 1999 morì e subentrò come condòmino il figlio, unico erede, che tuttora prosegue le locazioni con altri conduttori.

Il problema ora riguarda il quadrilocale, che circa 10 anni fa venne trasformato da A/2 in A/10, affittato uso ufficio e fra poco verrà rilasciato dalla società conduttrice.

Il proprietario ha trovato nelle vecchie carte un verbale dell'assemblea condominiale datato 1997 col quale il padre venne autorizzato a trasformare il quadrilocale cat. A/2 in due bilocali, aprendo una seconda porta sul pianerottolo.

Dato che nel corso degli anni i condòmini sono cambiati (e pure l'Amministratore), il condòmino che ottenne l'autorizzazione è deceduto e l'erede è comunque rimasto proprietario di tutto il piano; chiedo se la delibera del 1997 è ancora valida e si può procedere ai lavori (creazione di due bilocali con passaggio da A/10 a A/2) senza dover ottenere nuovamente il consenso dell'assemblea.
Oppure la vecchia delibera è caduta in prescrizione, sebbene non fosse precisato un termine entro il quale eseguire e ultimare i lavori.
Grazie.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Dato che nel corso degli anni i condòmini sono cambiati (e pure l'Amministratore), il condòmino che ottenne l'autorizzazione è deceduto e l'erede è comunque rimasto proprietario di tutto il piano; chiedo se la delibera del 1997 è ancora valida e si può procedere ai lavori (creazione di due bilocali con passaggio da A/10 a A/2) senza dover ottenere nuovamente il consenso dell'assemblea.

Andiamo per punti:
1-Una delibera non cade in prescrizione fino a quando non viene annullata da nuova delibera
2-Formalmente non serve una "autorizzazione" condominiale per aprire una nuova porta d'ingresso e nemmeno per suddividere 1 unità in 2 distinte (anche se rimane "civile" darne informativa).
3-L'autorizzazione assembleare potrebbe (condizionale) servire per il passaggio da A2 ad A10 qualora un RdC di tipo contrattuale vieti espressamente l'uso "professionale" (sulla supposizione di maggiori rumori/disagi/consumi di un ufficio/negozio).
Dubito qualcuno possa anche solo inventarsi di contestare il caso opposto (da ufficio a ritorno uso abitazione).
 
Ultima modifica:

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Sicuramente il RdC non vieta l'uso professionale delle unità immobiliari, sono solo vietati gli ambulatori per la cura di malattie potenzialmente infettive.
Il quadrilocale inizialmente era locato ad uso abitativo, poi vi fu l'opportunità di affittarlo uso ufficio e venne fatta la pratica da A/2 ad A/10. Non vi è viavai di persone (né maggior uso dell'ascensore trattandosi di piano rialzato).

Non c'è traccia di delibere successive che abbiano disposto diversamente da quella del 1997.

Per quanto riguarda l'autorizzazione chiesta al condominio, all'erede pare di ricordare che il padre la chiese perché vi erano condòmini che temevano per il decoro dell'atrio (in quanto parliamo del piano rialzato) nel caso fosse installata una porta d'ingresso diversa dalle altre.
Io gestisco quelle locazioni per conto dell'attuale proprietario da una quindicina di anni, non so nulla di quanto accadde prima.
Oggi mi manda copia del verbale del 1997: sono curiosa di leggere se vi erano specificate delle motivazioni.
 
U

User_29045

Ospite
Non vi è viavai di persone (né maggior uso dell'ascensore trattandosi di piano rialzato).

... ed anche fosse, se non è un ambulatorio per la cura delle malattie infettive, nessuno può dire niente. Non c'è un limite contrattuale al numero di persone che possono venire in visita.
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
il padre la chiese perché vi erano condòmini che temevano per il decoro dell'atrio (in quanto parliamo del piano rialzato) nel caso fosse installata una porta d'ingresso diversa dalle altre.
Cosa facile da ovviare, mettendone, come immagino sarà fatto, una identica alle altre.
Se fosse diversa, naturalmente le rimostranze sarebbero più che comprensibili.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Il problema in quel Condominio è che il piano rialzato, chiamiamolo atrio, è soggetto a regole particolari: zerbini delle unità immobiliari tutti uguali, targhette delle porte e delle cassette delle lettere pure, chi ha il cane non può entrare dall'ingresso principale (passa dal portone passo carraio, raggiunge il cortile, entra dalle porticine e svicola negli ascensori o su dalle scale).
Il piano rialzato viene pulito dall'Impresa tre volte alla settimana, invece delle due previste per quelli superiori.
Dal primo piano al settimo non ci sono regole così stringenti, forse perché si ritiene che il decoro sia meno importante.

Per cui l'eventualità di suddividere il quadrilocale aprendo una porta, che prima non c'era, all'epoca creò scompiglio e qualche rimostranza da parte di alcuni condòmini. Dei quali una (ormai anziana) c'è ancora, altri nel corso degli anni hanno venduto e sono andati via.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Il problema ora riguarda il quadrilocale, che circa 10 anni fa venne trasformato da A/2 in A/10, affittato uso ufficio e fra poco verrà rilasciato dalla società conduttrice.

Il proprietario ha trovato nelle vecchie carte un verbale dell'assemblea condominiale datato 1997 col quale il padre venne autorizzato a trasformare il quadrilocale cat. A/2 in due bilocali, aprendo una seconda porta sul pianerottolo.
Il problema più importante è ottenere l'autorizzazione edilizia per il frazionamento ed aggiornare, se del caso, la destinazione. Conseguentemente la variazione dovrà essere presentata anche nel catasto fabbricati.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Discussioni simili a questa...

Le Ultime Discussioni

Alto