vuelle

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Proprietario Casa
Buongiorno a tutti,

Circa un anno fa ho acquistato un appartamento da ristrutturare e, a oggi, non ho ancora effettuato i lavori. Per questo motivo, non ho mai abitato nel suddetto appartamento.

Pochi giorni ho ricevuto dall'amministratore il prospetto delle quote condominiali, comprendenti quelle del riscaldamento. Queste sono uguali a quelle degli altri condomini che, effettivamente e realmente, abitano nel condominio.

La domanda è: sono obbligata a pagare in toto la quota del riscaldamento centralizzato, pur non avendo effettivamente usufruito del servizio? Si tratta di una spesa importante ( premetto che sto valutando il distacco dal centralizzato)

Ho letto in giro su internet che i consumi relativi al riscaldamento si devono suddividere in consumi volontari e involontari. Sono d'accordo che dovrò provvedere alle obbligatorie spese di manutenzione, pulizie etc. ma, non avendo mai abitato l'appartamento, non dovrei provvedere esclusivamente a pagare (per quanto riguarda l'impianto del riscaldamento) i consumi INVOLONTARI? In questo caso la quota sarebbe da suddividere in percentuali 70% 30% e io dovrei pagare il 30% della spesa.

C'è qualche legge/determina/articolo che supporta quanto descritto sopra?

Non so se sono stata chiara, purtroppo il web non fornisce una risposta chiara ed univoca e si presta a numerose interpretazioni. Semplicemente, non vorrei ritrovarmi a pagare più di quanto mi spetta nella realtà.

Spero possiate darmi una mano

Grazie in anticipo e buona domenica.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
La domanda è: sono obbligata a pagare in toto la quota del riscaldamento centralizzato, pur non avendo effettivamente usufruito del servizio? Si tratta di una spesa importante ( premetto che sto valutando il distacco dal centralizzato)

1)Non hai chiarito se nel vs. Condominio sia stato adeguato l'impianto centralizzato alle norme che hanno introdotto valvole e contabilizzatori e nel caso da quanto tempo.
Il fatto che la tua quota sia simile a quella degli altri farebbe pensare ad un riparto ancora su base millesimi di proprietà.

2)Tu devi comunque pagare tutte le spese indipendentemente che tu abiti o meno i locali. Ovviamente cambierebbero solo le quote dei consumi effettivi, alias personali e misurabili, che, nello specifico del riscaldamento centralizzato, si identificano con "quota volontaria"

3)Il "distacco dal centralizzato" seppur formalmente possibile presenta delle problematiche e controindicazioni:
a) devi trovare un termotecnico che certifichi la possibilità
di distacco senza creare scompensi all'impianto comune ne aumento delle quote degli altri partecipanti.
b) dovresti comunque pagare tutte le quote "involontarie" (quote fisse, consumi per inefficienza, dispersione e riscaldamento aree comuni) e di manutenzione/adeguamento impianto esistente.
c) devi rispettare tutte le nuove normative sugli scarichi
d) non puoi usufruire dei bonus fiscali su caldaia e/o impianto.

Non ti resta che appurare la questione termocontabilizzatori
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
C'è qualche legge/determina/articolo che supporta quanto descritto sopra?
siccome il riscaldamento degli edifici comporta riflessi sull'ambiente e sul consumo energetico nazionale il settore è di competenza legislativa esclusiva dello Stato (Governo).
La legge che obbliga i condomìni a gestire il riscaldamento in modo da far pagare i partecipanti in base ai consumi è il DLGS 141/2014 che recepisce una Direttiva europea.
Il DLGS 141/2014 ha avuto delle modifiche ed integrazioni dal D. L. n. 244 /2016, convertito con modificazioni dalla L. 27 febbraio 2017, n. 19.
Per fare pagare i partecipanti al condominio in base ai propri consumi ci vogliono degli strumenti atti a registrare il prelievo di calore: questi sono la coppia Termovalvola-Contabilizzatore montata su ogni calorifero, oppure il contacalorie montato sulla mandata del riscaldamento di ogni appartamento. Senza questi strumenti riconosciuti come idonei per determinare i consumi non si può fare la ripartizione dei consumi. Quindi non è sufficiente sostenere che la casa è disabitata oppure che si tengono chiusi i termosifoni per non pagare il riscaldamento, che essendo un servizio disponibile va pagato comunque. Infatti la normativa ha introdotto la distinzione tra consumi volontari e quelli involontari (prevalentemente dispersioni della rete) proprio per far pagare il riscaldamento anche a coloro che tenendo i caloriferi dei loro appartamenti spenti avevano zero di contabilizzazione. Ma tenendo l'appartamento più freddo rispetto a quelli limitrofi creavano degli squilibri termici agli appartamenti vicini.
Oggi il distacco dal riscaldamento centrale anche se possibile non è più conveniente: il distacco deve essere irreversibile e non costa poco e deve essere a carico di chi si distacca. Il distacco non può essere fatto nel periodo di erogazione del servizio ma quando il riscaldamento centralizzato non è operativo.
La ripartizione dei consumi involontari viene fatta secondo una nuova tabella di ripartizione che prende in considerazione il fabbisogno energetico di ogni appartamento.
Segnalo che qualcuno sostiene che al condomino distaccato definitivamente dal riscaldamento non sia imputabile la parte dei consumi involontari. Leggete qua:
Distacco dal riscaldamento centralizzato, quale norma prevede che non sia dovuto nulla per i consumi involontari?
 

moralista

Membro Senior
Professionista
E' una Direttiva Europea partorita e proposta da uno stato dove d'inverno si va sotto 20-30 gradi centigradi Irlanda, con tante abitazioni che non vengono abitate tutto l'anno ma solo 2-3 mesi invernali, ci sono anche tante proposte di andare in deroga a tale normativa ma ci stanno creando un sacco di problemi e nessuno si vuol sobbarcare l'onere dell'iniziativa, a giorni deve essere discussa in assemblea la mia domanda di andare in deroga con tutta la documentazione tecnica, ma la vedo dura, oltre il 60% si sta scaldando con i miei danè e non voteranno mai a mio favore, vi terrò informati
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
nessuno si vuol sobbarcare l'onere dell'iniziativa, a giorni deve essere discussa in assemblea la mia domanda di andare in deroga con tutta la documentazione tecnica
hai trovato un termotecnico che si è assunto la responsabilità di dichiarare che non c'è convenienza economica della gestione del riscaldamento con la contabilizzazione?
oltre il 60% si sta scaldando con i miei danè
non capisco tu sei quello che senza la contabilizzazione paghi di più di quello che pagheresti con la contabilizzazione?
 

moralista

Membro Senior
Professionista
Avendo locali commerciali a piano terra con vetrine per esposizione della merce con impianto di riscaldamento limitato, i consumi involontari sono una palata per il mio inquilino, il termotecnico e lo stesso che ha redatto tutto il piano di riscaldamento con la normativa Europea, dietro il suo suggerimento chiedo all'assemblea di andare in deroga a quella normativa capestre per i ns. climi invernali
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
il distacco deve essere irreversibile...

Questa mi giunge nuova...e incomprensibile.
Perchè da una lato il distaccato (che per Legge non può rinunciare ad un impianto comune) dovrebbe continuare a pagare manutenzioni e consumi involontari (chi dice il contrario erra) e non potrebbe poi più riallacciarsi al centralizzato?
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
oltre il 60% si sta scaldando con i miei danè e non voteranno mai a mio favore

Avendo locali commerciali a piano terra con vetrine per esposizione della merce con impianto di riscaldamento limitato, i consumi involontari sono una palata per il mio inquilino,

Anche queste meriterebbero spiegazione... perchè è il contrario di quanto affermi.
 

moralista

Membro Senior
Professionista
Semplice, se dalle letture delle valvole il consumo risulta un costo di 500€. per la mancanza di radiatori radianti, dai consumi involontari 2000€. perché secondo la stima fatta ci sarebbe tanta dispersione.
questi calcoli fatti a tavolino, con tabelle europee e studiate per località molto rigide d'inverno e che tanti ambienti non vengono usati regolarmente potrebbe andare bene, ma non Italia che le temperature sono molto più miti
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
perché secondo la stima fatta ci sarebbe tanta dispersione.
questi calcoli fatti a tavolino, con tabelle europee e studiate per località molto rigide d'inverno e che tanti ambienti non vengono usati regolarmente potrebbe andare bene, ma non Italia che le temperature sono molto più miti

Ho la "vaga" impressione che o vi siete affidati ad un tecnico ubriaco ed "tavolino" fosse quello di un bar ... o che tu non abbia capito come hanno fatto il calcolo.
 

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