luipos

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Mio fratello e' morto lasciando un testamento olografo in cui nomina il suo compagno unico erede degli immobili locati ad un determinato indirizzo lasciandogli anche una determinata somma di denaro. Lascia un altro immobile ed il resto del conto bancario che include un'assicurazione vita fatta agli eredi, al fratello e alle due sorelle. Abbiamo pubblicato il testamento e fatto l'atto notorio consegnando il tutto alla compagnia assicurativa, la quale non vuole disborsare in quanto non e' chiaro chi sono gli eredi e chi i legatari e ci chiede di presentare un nuovo atto notorio. Il notaio ci dice che lui non puo' scrivere diversamente da quello che e' nel testamento. E' chiaro che mio fratello ha sbagliato ad usare la frase unico erede, ma e' anche chiaro che lui voleva lasciare determinati beni al compagno ed il resto a noi fratelli. Come posso risolvere questa situazione?
 
U

User_29045

Ospite
Io ritengo che se c'è scritto "unico erede degli immobili locati in Via Mario Rossi 1" (faccio per dire), non c'è alcuna ambiguità, nel senso che viene lasciato spazio anche ad altri eredi. Si sottintendeva che l'unico proprietario degli immobili in Via Mario Rossi 1 sarà il Signor X. Il notaio deve anche saper interpretare l'italiano. Se non è capace, non potete cambiare notaio? Sono d'accordo che l'utilizzo di "unico" in questo caso ha creato danni, ma subito dopo si precisa che l'unicità è riferita alla proprietà degli immobili in Via Mario Rossi 1.

Sicuramente dovrete presentare un nuovo atto notorio in quanto l'assicurazione non vi paga.

Cambiate notaio e sceglietene uno dotato di un minimo di elasticità mentale in più.
 
U

User_29045

Ospite
OK, ma la frase, "Nemesis è unico erede dell'immobile sito in Via Mario Rossi 1", non credo proprio che possa intendersi in senso di "unico erede di tutto", visto che è precisato DI COSA.
 
U

User_29045

Ospite
La parola UNICO ha un peso nel contesto in cui viene inserita.

Se io dico, "Mario Rossi è unico erede" e basta, ha un senso.

Se io dico, "Mario Rossi è unico erede dell'appartamento in Via Luigi Bianchi 1", ha un altro senso.
 

luipos

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Vi ringrazio delle risposte e di aver confermato quello che crediamo anche noi. Il problema e' l'assicurazione. Faremo a presto la dichiarazione di successione, si spera che quella risolvera' la questione.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Il problema e' l'assicurazione.
Occorrerebbe controllare che cosa preveda il contratto assicurativo. Potrebbe indicare beneficiari diversi dagli eredi legittimi e/o testamentari (o con quote diverse da quelle legittime e/o testamentarie).
Ma, di là da questo, occorrerebbe verificare che cosa precisamente riporti la scheda testamentaria e che cosa sia stato dichiarato nell'atto notorio (era effettivamente tale, e quindi una dichiarazione giurata, o invece una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà?).
 
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luipos

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Il contratto assicurativo prevede il pagamento agli eredi senza nominativi, per questo e' importante stabilire chi sono gli eredi. Il fatto che viene usata la parola erede per il compagno confonde le idee, ma ovviamente lui e' il legatario in quanto e' specificato l'ammontare delle somme bancarie lasciate a lui (tipo 20000 euro) mentre ai fratelli va il resto, quindi anche l'assicurazione vita presso la stessa banca.
 

Elisabetta48

Membro Senior
Il fatto che viene usata la parola erede per il compagno confonde le idee, ma ovviamente lui e' il legatario
Però conta quello che è scritto. Ho seguito di recente una vicenda simile (di una conoscente): anche lì a buon senso e secondo le definizioni le parole "erede" e "legatario" erano state usate in modo invertito, ma così era scritto e così è stato fatto. Il fratello e le sorelle vengono definiti nel testamento in uno dei due modi, legatari o eredi?
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Però conta quello che è scritto.
Invece non conta l’espressione o la denominazione usata dal testatore.
Quello che conta è che la qualità di erede deriva dall'attribuzione a titolo universale o di una quota ereditaria, come indica l’art. 588 c.c. (*)
E pertanto acquista una determinata quota di eredità: il 100% se è erede unico, oppure qualsiasi altra quota. Non è necessario che l’istituito sia espressamente qualificato come erede.
(*) che recita:
Le disposizioni testamentarie, qualunque sia l'espressione o la denominazione usata dal testatore, sono a titolo universale e attribuiscono la qualità di erede, se comprendono l'universalità o una quota dei beni del testatore. Le altre disposizioni sono a titolo particolare e attribuiscono la qualità di legatario.
L'indicazione di beni determinati o di un complesso di beni non esclude che la disposizione sia a titolo universale, quando risulta che il testatore ha inteso assegnare quei beni come quota del patrimonio.
 
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