caterina sterpone

Membro Attivo
Buongiorno,
vorrei chiedere delucidazioni sul parcheggio in un cortile condominiale.
Sono proprietaria di un appartamento con relativo garages.
Il cortile di questo condominio e chiuso e si può accedere con teleconando.
Davanti al mio garages vengono parcheggiate sovente delle auto ed io non riesco ad uscire
Siccome, la proprieta e in riviera e ci sono ben 52 appartamenti che vengono affittati da
diverse agenzie non si riese a capire di chi è l'auto per poterne richiedere lo spostamento.
I vigili urbani che ho chiamato mi hanno detto che non possono intervenire perchè il cortile
e proprietà privata,
Mi chiedo non posso io richiedere lo spostamwento con un carro attrezzi senza incorrere in
qualche guaio?
Ringrazio quanti mi vorranno dare dei chiarimenti
 

condobip

Membro Storico
Proprietario Casa
Purtroppo per te i vigli urbani non entrano nelle proprietà private e neppure puoi chiamare un carro attrezzi, ma la cosa da fare è prendere nota delle targhe delle vetture che ti ostacolano l'uscita ed effettuare un esposto alle Autorità Competenti;

Cassazione , sez. V penale, sentenza 20.04.2006 n° 16571
Rischia il carcere chi posteggia male la propria automobile e impedisce così al proprietario di un'altro veicolo di muovere il suo mezzo.
La Suprema Corte, con sentenza n. 16571 della quinta Sezione Penale, spiega che la condanna scatta soprattutto se il guidatore maleducato rifiuta di spostare subito la sua auto e chiede tempo per sbrigare i suoi comodi.
Per questo è definitiva la condanna a tre mesi e 10 giorni di reclusione (pena sospesa con la condizionale), per "violenza privata", a un palermitano di 37 anni che, andato a prendere la sorella sotto casa, era entrato con l'auto nel parcheggio del condominio impedendo così l'uscita sulla pubblica via a un condomino che risiedeva in quello stabile.
Ad avviso della Suprema Corte “nel reato di violenza privata (articolo 610 Cp), il requisito della violenza, ai fini della configurabilità del delitto, si identifica con qualsiasi mezzo idoneo a privare coattivamente della libertà di determinazione e di azione l’offeso, il quale sia, pertanto, costretto a fare, tollerare o omettere qualcosa contro la propria volontà; nella specie, la sentenza ha descritto un fatto di voluta intenzione dell’imputato di mantenere il proprio veicolo – già parcheggiato irregolarmente in un’area condominiale alla quale non aveva diritto di accedere (“condominio a lui estraneo”) – in modo tale da impedire alla persona offesa di transitare con il proprio veicolo per uscire sulla pubblica via, rifiutando reiteratamente di liberare l’accesso, pretendendo “con evidente protervia ed arroganza” che la persona offesa attendesse secondo proprie necessità (la “discesa” della sorella), e tanto basta per integrare la violenza quale normativamente prevista”.
 

mapeit

Membro Senior
Proprietario Casa
Caspita ! Questa non la sapevo ! Grazie Condobip, questa sentenza è davvero utile, da fotocopiare e mettere sul parabrezza di chi parcheggia male in cortile. :daccordo::ok:
 

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