contro_idealista

Membro Attivo
Proprietario Casa
Sono uno degli eredi di un abitazione per cui con data 29/03/86 fu fatta domanda di condono edilizio per regolarizzare una modifica eseguita negli anni precedenti. All'epoca si consegnarono tutti i documenti richiesti e vennero versate le cifre, per non so cosa, richieste, di cui noi conserviamo le ricevute, come anche al Comune risulta. E' giusto che dopo 24 anni di silenzio, all'esame ( tardivo) della pratica, il Comune richieda oltre ai documenti mancanti ( solo le foto), dei cosiddetti oneri concessori ( oltre ai versamenti per l'oblazione ) ?
Siccome ho urgenza di ricevere il certificato di Sanatoria del Condono, io , mio malgrado, mi troverò, senza tante polemiche a pagare, ma, dato che la cifra totale non è esigua, ma che sommata all'oblazione è, per me, alta e farò fatica a pagare ( 1.280 euro). In seguito, entro un termine ragionevole, ma sicuramente dopo l'atto di acquisto delle quote davanti al notaio, potrò fare ricorso per chiedere indietro le somme non dovute ( se cadute in prescrizione) ?
Il geometra asserisce che la prescrizione parte dal momento in cui tutti i documenti richiesti fossero stati consegnati e i versamenti siano stati eseguiti? ma a me sembra che vi sia una contraddizione evidente.
 

griz

Membro Storico
Professionista
gli oneri erano a parte: l'oblazione allo stato. gli oneri al comune, il problema è l'importo che allora sarebbe stato molto più economico, comunque la richiest atardiva potrebbe influire sull aloro determinazione
 

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