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Proprietario Casa
Nel corso della ristrutturazione di un vecchio appartamento avvenuta una quindicina di anni fa vennero installate da Tizio delle tubazioni di scarico sotto il pavimento. Al fine di conferire un po' di pendenza alla tubazione, il direttore dei lavori chiese e ottenne il permesso verbale da parte di Caio (proprietario dell'appartamento sottostante) per superare la linea di mezzeria che divide il pavimento del piano superiore dal soffitto del piano inferiore. Adesso Caio cita in giudizio Tizio chiedendo un risarcimento di 20.000 Euro per il danno che gli deriverebbe dal non poter eseguire lavori di innalzamento e controsoffittaura nel suo appartamento. Se tale pretesa è ammissibile, può essere avanzata a distanza di tanti anni? Grazie.
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Diciamo che creare una servitù ad una proprietà terza, sia pur autorizzata verbalmente e non essersela fatta autorizzare per scritto, mi sembra alquanto incauto. Ora arrivare ad una richiesta di danni, ed in particolare di quella entità, per, se ho compreso, una tubazione di diametro 15 che corre per 3/4 metri nell'intradosso delle travature, mi sembra una richiesta audace. Anche avviare una causa legale per tale pretesa, mi pare che sia un'occasione di rischio di risorse finanziarie, spese legali e iter processuale. L'esito, nella peggior dei casi, potrebbe essere la rimozione del tuo scarico. Valuta quanto questo possa essere un danno irrinunciabile e trovate una mediazione scritta e, magari, trascritta in catasto.
 

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