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Accertamento IMU: negata agevolazione parente di primo grado
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<blockquote data-quote="ignorante" data-source="post: 286443" data-attributes="member: 38479"><p>Buongiorno a tutti, é un po' che non capito da queste parti, ma mi serve un aiuto a capire se posso fare qualcosa per evitarmi delle tasse che, almeno moralmente, non sarebbero dovute.</p><p>Dal gennaio 2012 al settembre 2014 sono stato in una casa di mio padre dove avevo preso regolarmente la residenza e fatto regolare contratto di comodato registrato all'agenzia delle entrate. Quest'abitazione era stata ereditata da mio padre (residente nello stesso comune) a ottobre 2012.</p><p>Ricordo che il patronato ci aveva fatto i conti per l'IMU con una riduzione e quest'anno mio padre ha ricevuto le seguenti richieste:</p><p>-IMU 2011 per gli ultimi mesi dell'anno considerato che ne entrato in possesso a ottobre (ma non hanno sforato i 5 anni?)</p><p>-il 2012 inspiegabilmente dicono che é coperto (mah...)</p><p>-per il 2013 la differenza fra quanto pagato (con la riduzione) e l'IMU piena</p><p>-per il 2014 stessa cosa, ma viene un importo inferiore forse perché da settembre, data in cui ho lasciato la casa, era già stata pagata piena.</p><p>Logicamente il tutto con interessi e sanzione del 30%.</p><p>La motivazione sarebbe che non abbiamo presentato come da regolamento la domanda di riduzione di cui noi non sapevamo nulla perché il patronato, forse per una svista, non ci ha informati.</p><p>Al telefono l'impiegata mi ha detto che se noi contribuenti ci marciamo, poi loro sanzionano. Io le ho risposto che se a un contribuente non dicono che va fatta una domanda scritta, non può saperlo ed è facile pensare che la riduzione sia automatica esattamente come l'esenzione prima casa. Ho aggiunto che le normative cambiano tutti gli anni e che il 2012 era il primo anno dell'IMU quindi qualche strafalcione ci sta. Ho anche rincarato la dose dicendo che per me erano loro a marciarci perché se se fossero più tempestivi, il contribuente si accorgerebbe dell'errore e non avrebbe da pagare per lo stesso sbaglio con il 30% di sanzione su 5 anni, ma pagherebbe per il primo anno (o addirittura il primo semestre) e si regolarizzerebbe dal secondo.</p><p>Lei ha nicchiato che sono solo in 2 e io le ho chiesto come mai quando si arriva ai 5 anni, e perderebbero qualsiasi diritto a pretendere il "maltolto", riescono magicamente a tenere il passo dal momento che il comune in questione riesce a controllare tutti.</p><p>Sfoghi a parte, necessari vista la presa in giro, vorrei sapere se ci fosse una scappatoia, se il comodato possa essere fatto valere in questo caso e se il 2011 gli possa essere negato dal momento che mi pare sia arrivata la prima richiesta nel 2017. Il tutto nel ricordarvi che si parla degli anni 2011, 2013 e 2014 e quindi va fatto riferimento alla normativa di quegli anni.</p><p>Grazie infinite a chi avrà la pazienza di leggere tutto e rispondermi.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="ignorante, post: 286443, member: 38479"] Buongiorno a tutti, é un po' che non capito da queste parti, ma mi serve un aiuto a capire se posso fare qualcosa per evitarmi delle tasse che, almeno moralmente, non sarebbero dovute. Dal gennaio 2012 al settembre 2014 sono stato in una casa di mio padre dove avevo preso regolarmente la residenza e fatto regolare contratto di comodato registrato all'agenzia delle entrate. Quest'abitazione era stata ereditata da mio padre (residente nello stesso comune) a ottobre 2012. Ricordo che il patronato ci aveva fatto i conti per l'IMU con una riduzione e quest'anno mio padre ha ricevuto le seguenti richieste: -IMU 2011 per gli ultimi mesi dell'anno considerato che ne entrato in possesso a ottobre (ma non hanno sforato i 5 anni?) -il 2012 inspiegabilmente dicono che é coperto (mah...) -per il 2013 la differenza fra quanto pagato (con la riduzione) e l'IMU piena -per il 2014 stessa cosa, ma viene un importo inferiore forse perché da settembre, data in cui ho lasciato la casa, era già stata pagata piena. Logicamente il tutto con interessi e sanzione del 30%. La motivazione sarebbe che non abbiamo presentato come da regolamento la domanda di riduzione di cui noi non sapevamo nulla perché il patronato, forse per una svista, non ci ha informati. Al telefono l'impiegata mi ha detto che se noi contribuenti ci marciamo, poi loro sanzionano. Io le ho risposto che se a un contribuente non dicono che va fatta una domanda scritta, non può saperlo ed è facile pensare che la riduzione sia automatica esattamente come l'esenzione prima casa. Ho aggiunto che le normative cambiano tutti gli anni e che il 2012 era il primo anno dell'IMU quindi qualche strafalcione ci sta. Ho anche rincarato la dose dicendo che per me erano loro a marciarci perché se se fossero più tempestivi, il contribuente si accorgerebbe dell'errore e non avrebbe da pagare per lo stesso sbaglio con il 30% di sanzione su 5 anni, ma pagherebbe per il primo anno (o addirittura il primo semestre) e si regolarizzerebbe dal secondo. Lei ha nicchiato che sono solo in 2 e io le ho chiesto come mai quando si arriva ai 5 anni, e perderebbero qualsiasi diritto a pretendere il "maltolto", riescono magicamente a tenere il passo dal momento che il comune in questione riesce a controllare tutti. Sfoghi a parte, necessari vista la presa in giro, vorrei sapere se ci fosse una scappatoia, se il comodato possa essere fatto valere in questo caso e se il 2011 gli possa essere negato dal momento che mi pare sia arrivata la prima richiesta nel 2017. Il tutto nel ricordarvi che si parla degli anni 2011, 2013 e 2014 e quindi va fatto riferimento alla normativa di quegli anni. Grazie infinite a chi avrà la pazienza di leggere tutto e rispondermi. [/QUOTE]
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