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<blockquote data-quote="Luigi Criscuolo" data-source="post: 376373" data-attributes="member: 15764"><p>fonte citata da [USER=28028]@alberto bianchi[/USER] : <a href="https://www.laleggepertutti.it/211789_pagare-i-debiti-del-defunto-e-accettazione-di-eredita" target="_blank">Pagare i debiti del defunto è accettazione di eredità?</a></p><p><em>In generale, c<strong>hiunque prelevi o utilizzi denaro dal conto corrente di una persona defunta compie un gesto che viene automaticamente qualificato dalla legge come accettazione tacita dell’eredità.</strong> Egli diventa quindi subito erede. È, di conseguenza, incompatibile con la volontà di rinunciare all’eredità anche l’impiego di soldi presenti sul conto corrente del defunto per estinguere debiti lasciati da quest’ultimo. Il semplice gesto di bonificare, dal conto di una persona morta, un importo in favore di un terzo (evidentemente suo creditore), fornendo alla banca il relativo ordine, si considera accettazione dell’eredità. </em></p><p><em></em></p><p><em>Da qui, l’affermazione del seguente principio da parte della Cassazione: il pagamento di un debito del defunto, da parte dell’erede che utilizzi denaro dell’eredità, configura accettazione tacita dell’eredità stessa. </em></p><p><em></em></p><p><em><strong>Ciò non toglie però che chiunque può accollarsi un debito altrui ed estinguerlo con denaro proprio.</strong> Si pensi al caso del padre che, correndo in soccorso del figlio disoccupato, paghi per lui una bolletta o una rata del mutuo alla banca. Ebbene, ciò può avvenire anche in favore di una persona ormai deceduta. E, <strong>in tal caso, il pagamento del debito del defunto che l’erede fa con denaro proprio non comporta l’accettazione tacita</strong> in quanto consiste nell’adempimento di un debito altrui.</em></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Luigi Criscuolo, post: 376373, member: 15764"] fonte citata da [USER=28028]@alberto bianchi[/USER] : [URL="https://www.laleggepertutti.it/211789_pagare-i-debiti-del-defunto-e-accettazione-di-eredita"]Pagare i debiti del defunto è accettazione di eredità?[/URL] [I]In generale, c[B]hiunque prelevi o utilizzi denaro dal conto corrente di una persona defunta compie un gesto che viene automaticamente qualificato dalla legge come accettazione tacita dell’eredità.[/B] Egli diventa quindi subito erede. È, di conseguenza, incompatibile con la volontà di rinunciare all’eredità anche l’impiego di soldi presenti sul conto corrente del defunto per estinguere debiti lasciati da quest’ultimo. Il semplice gesto di bonificare, dal conto di una persona morta, un importo in favore di un terzo (evidentemente suo creditore), fornendo alla banca il relativo ordine, si considera accettazione dell’eredità. Da qui, l’affermazione del seguente principio da parte della Cassazione: il pagamento di un debito del defunto, da parte dell’erede che utilizzi denaro dell’eredità, configura accettazione tacita dell’eredità stessa. [B]Ciò non toglie però che chiunque può accollarsi un debito altrui ed estinguerlo con denaro proprio.[/B] Si pensi al caso del padre che, correndo in soccorso del figlio disoccupato, paghi per lui una bolletta o una rata del mutuo alla banca. Ebbene, ciò può avvenire anche in favore di una persona ormai deceduta. E, [B]in tal caso, il pagamento del debito del defunto che l’erede fa con denaro proprio non comporta l’accettazione tacita[/B] in quanto consiste nell’adempimento di un debito altrui.[/I] [/QUOTE]
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