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<blockquote data-quote="rosanna82" data-source="post: 58283" data-attributes="member: 6790"><p>grazie, infatti siamo così fessi che anche sull'ufficio tecnico del comune ci stanno prendendo per i fondelli!</p><p>va precisato che il condomino di cui sopra è un affermato fedigrafo, nel senso che non tiene fede ai patti, dunque la data indicata dei due anni è solo una bufala. in realtà, non ha nessuna intenzione di ristrutturare il suo appartamento, e questo lo si deduce dal fatto che nel suo appartamento bisogna non rifare, ma FARE di sana pianta TUTTO! allaccio luce, acqua, impianto di riscaldamento, divisioni interne, servizi igienici e conseguenti aperture ex novo in una muratura portante. allora, mi chiedo come spera che gli vengano concessi tali ristrutturazioni senza prima chiedere il bene stare degli altri condomini!? come può pretendere di realizzare nuove aperture in una facciata con muri portanti se lo vieta espressamente il codice civile?! inoltre, sin da principio si è avuta la sensazione che unico suo interesse fosse quello di dare fastidio, avvalendosi pure della collaborazione di soggetti preposti all'accettazione di documenti per la esecuzione dei lavori. ora, domani ho appuntamento con un avvocato, valuteremo la cosa, una cosa è certa io , e l'altro condomino, non vogliamo coinvolgere il terzo nei lavori leggittimi perchè volti alla conservazione delle facciate delle proprie porzioni di abitazione. Ho presentato all'ufficio tecnico la SCIA e me l'hanno rifiutata asserendo che nella tabella D, ove indicare 'eventuali controinteressati i cui diritti risultano COMPRESSI dai lavori proposti', ci vuole la sua firma. Ora, cosa significa 'comprimere i diritti'? limitare il suo diritto a 'godere delle cose comuni' come è specificato nel CC? le uniche cose in comune che abbiamo con questo soggetto sono: il suolo di giacenza dell'immobile, le fondazioni e i muri maestri (in tutti e tre i casi solo parziale poichè una parte dell'edificio appartiene per intero dal piano seminterrato al tetto a soli due condomini. Escludendo suolo e fondazioni che non sono coinvolte in un intervento di rifacimento intonaco, tinteggiatura e impermeabilizzazione e ripavimentazione balconi aggettanti (dunque di proprietà esclusiva del proprietario dell'appartamento cui si accede ad essi), cosa rimangono? i muri maestri? ma l'intonaco non è un elemento strutturale di un muro maestro ma solo un complemento per garantirne la conservazione nel tempo.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="rosanna82, post: 58283, member: 6790"] grazie, infatti siamo così fessi che anche sull'ufficio tecnico del comune ci stanno prendendo per i fondelli! va precisato che il condomino di cui sopra è un affermato fedigrafo, nel senso che non tiene fede ai patti, dunque la data indicata dei due anni è solo una bufala. in realtà, non ha nessuna intenzione di ristrutturare il suo appartamento, e questo lo si deduce dal fatto che nel suo appartamento bisogna non rifare, ma FARE di sana pianta TUTTO! allaccio luce, acqua, impianto di riscaldamento, divisioni interne, servizi igienici e conseguenti aperture ex novo in una muratura portante. allora, mi chiedo come spera che gli vengano concessi tali ristrutturazioni senza prima chiedere il bene stare degli altri condomini!? come può pretendere di realizzare nuove aperture in una facciata con muri portanti se lo vieta espressamente il codice civile?! inoltre, sin da principio si è avuta la sensazione che unico suo interesse fosse quello di dare fastidio, avvalendosi pure della collaborazione di soggetti preposti all'accettazione di documenti per la esecuzione dei lavori. ora, domani ho appuntamento con un avvocato, valuteremo la cosa, una cosa è certa io , e l'altro condomino, non vogliamo coinvolgere il terzo nei lavori leggittimi perchè volti alla conservazione delle facciate delle proprie porzioni di abitazione. Ho presentato all'ufficio tecnico la SCIA e me l'hanno rifiutata asserendo che nella tabella D, ove indicare 'eventuali controinteressati i cui diritti risultano COMPRESSI dai lavori proposti', ci vuole la sua firma. Ora, cosa significa 'comprimere i diritti'? limitare il suo diritto a 'godere delle cose comuni' come è specificato nel CC? le uniche cose in comune che abbiamo con questo soggetto sono: il suolo di giacenza dell'immobile, le fondazioni e i muri maestri (in tutti e tre i casi solo parziale poichè una parte dell'edificio appartiene per intero dal piano seminterrato al tetto a soli due condomini. Escludendo suolo e fondazioni che non sono coinvolte in un intervento di rifacimento intonaco, tinteggiatura e impermeabilizzazione e ripavimentazione balconi aggettanti (dunque di proprietà esclusiva del proprietario dell'appartamento cui si accede ad essi), cosa rimangono? i muri maestri? ma l'intonaco non è un elemento strutturale di un muro maestro ma solo un complemento per garantirne la conservazione nel tempo. [/QUOTE]
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