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Canone concordato: metri quadri applicabili e calcoli a ritroso
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<blockquote data-quote="marinoernesto" data-source="post: 267782" data-attributes="member: 39837"><p>Buona sera a tutti.</p><p>Pochi giorni or sono ho 'scoperto' che il mio comune, lo scorso anno, ha sottoscritto un accordo territoriale.</p><p>Nel gennaio di quest'anno, come locatore, avevo sottoscritto un contratto di affitto a canone 'libero'</p><p>con cedolare secca.</p><p>Libero tra virgolette perchè tra la crisi e la presenza di comuni limitrofi con accordi, è stato gioco forza</p><p>chiedere una cifra bassa (sull'argomento avevo già fatto interventi tempo fa).</p><p>Ora vorrei chiudere il precedente contratto e aprirne uno nuovo. Fin qui pare tutto OK.</p><p>Leggo con attenzione l'accordo, estremamente semplice nelle condizioni, con le uniche difficoltà nel reperire l'elenco delle zone a cui appartengono le vie e capire quale superficie prendere a base.</p><p>Premesso che i mq calpestabili sono 75 e tale valore è riportato sul contratto, l'accordo territoriale parla di superficie lorda, compresi muri perimetrali ed interni.</p><p>Immagino sia la superficie catastale! A) E' corretto?</p><p>Nel mio caso 93mq, alla quale ho sempre applicato una riduzione del 20%, visti i muri perimetrali di 40cm, arrivando a circa 75mq, che poi lo sono effettivamente. </p><p>Ora, nello stilare il nuovo contratto in luogo dei 75mq calpestabili citati scriverò "mq utili pari al 90% di 93" .</p><p>Veniamo agli importi: IO PARTO DALL'IMPORTO IN ESSERE!</p><p>L'importo del canone è di 4,800€/anno, che divisi per 83,7 (90% di 93) ottengo un valore al di sotto del 10%</p><p>della cifra massima della zona periferica di un appartamento maggiore di 80mq (tabelle dell'accordo).</p><p>Anche qui, non sapendo con certezza la zona a cui appartiene l'immobile affittato, per cautela ho</p><p>usato per il confronto, i valori per me peggiorativi.</p><p>Ho già letto qua e la nel sito che non occorre esporre tutti i calcoli sul nuovo contratto, per cui</p><p>farò solo riferimento agli accordi territoriali sottoscritti.</p><p>Ho pensato però di dimostrare al conduttore che il calcolo a ritroso partendo dall'affitto annuo</p><p>porta ad un valore inferiore ai massimi accettati e di fargli firmare il foglio con i calcoli.</p><p>Ma nel sito ho letto anche che nel 2012, a Bologna, contestavano i mq riportati sui contratti a canone concordato.</p><p>Ora confrontando i due contratti (prima 75 e dopo 83,7), l'Agenzia delle Entrate, a vostro giudizio, B ) potrebbe contestarmi i mq? e, che so io, aumentarmi l'imponibile dell'affitto?</p><p>grazie per la pazienza di essere arrivati fin qua.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="marinoernesto, post: 267782, member: 39837"] Buona sera a tutti. Pochi giorni or sono ho 'scoperto' che il mio comune, lo scorso anno, ha sottoscritto un accordo territoriale. Nel gennaio di quest'anno, come locatore, avevo sottoscritto un contratto di affitto a canone 'libero' con cedolare secca. Libero tra virgolette perchè tra la crisi e la presenza di comuni limitrofi con accordi, è stato gioco forza chiedere una cifra bassa (sull'argomento avevo già fatto interventi tempo fa). Ora vorrei chiudere il precedente contratto e aprirne uno nuovo. Fin qui pare tutto OK. Leggo con attenzione l'accordo, estremamente semplice nelle condizioni, con le uniche difficoltà nel reperire l'elenco delle zone a cui appartengono le vie e capire quale superficie prendere a base. Premesso che i mq calpestabili sono 75 e tale valore è riportato sul contratto, l'accordo territoriale parla di superficie lorda, compresi muri perimetrali ed interni. Immagino sia la superficie catastale! A) E' corretto? Nel mio caso 93mq, alla quale ho sempre applicato una riduzione del 20%, visti i muri perimetrali di 40cm, arrivando a circa 75mq, che poi lo sono effettivamente. Ora, nello stilare il nuovo contratto in luogo dei 75mq calpestabili citati scriverò "mq utili pari al 90% di 93" . Veniamo agli importi: IO PARTO DALL'IMPORTO IN ESSERE! L'importo del canone è di 4,800€/anno, che divisi per 83,7 (90% di 93) ottengo un valore al di sotto del 10% della cifra massima della zona periferica di un appartamento maggiore di 80mq (tabelle dell'accordo). Anche qui, non sapendo con certezza la zona a cui appartiene l'immobile affittato, per cautela ho usato per il confronto, i valori per me peggiorativi. Ho già letto qua e la nel sito che non occorre esporre tutti i calcoli sul nuovo contratto, per cui farò solo riferimento agli accordi territoriali sottoscritti. Ho pensato però di dimostrare al conduttore che il calcolo a ritroso partendo dall'affitto annuo porta ad un valore inferiore ai massimi accettati e di fargli firmare il foglio con i calcoli. Ma nel sito ho letto anche che nel 2012, a Bologna, contestavano i mq riportati sui contratti a canone concordato. Ora confrontando i due contratti (prima 75 e dopo 83,7), l'Agenzia delle Entrate, a vostro giudizio, B ) potrebbe contestarmi i mq? e, che so io, aumentarmi l'imponibile dell'affitto? grazie per la pazienza di essere arrivati fin qua. [/QUOTE]
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