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<blockquote data-quote="Biz Consulting" data-source="post: 320211" data-attributes="member: 53045"><p>In effetti la vedo dura venirne fuori...</p><p>Il famigliare convivente può detrarre solo i costi sostenuti per gli interventi effettuati su una qualsiasi delle abitazioni in cui si esplica la convivenza, purché tale immobile risulti a disposizione. </p><p>In un Telefisco di qualche anno fa, la stessa Agenzia aveva sottolineato che la detrazione <strong>non spetta</strong> <strong>per le spese riferite ad</strong> <strong>immobili a disposizione di altri familiari (o di terzi), </strong>facendo proprio l'esempio del tuo caso: il marito non potrà fruire della detrazione per le spese di ristrutturazione di un immobile di proprietà della moglie dato in comodato alla figlia. Sono concetti ripresi nelle circolari 50/E del 2002 e 24 /E del 2004.</p><p>A questo aggiungi il fatto che avete imputato i costi tutti su un unico subalterno (pure quello meno indicato): potrebbe essere una cosa verosimile ma, in caso di verifiche, non sostenibile da parte vostra, visto che sulla CILA c'è scritto esplicitamente quali sono stati i subalterni interessati.</p><p></p><p>Insomma, se tuo padre e tuo fratello avevano già cominciato a detrarre, spera che il Fisco non decida di controllare proprio le loro posizione. Se poi volete vivere giorni sereni, fate un mea culpa e bloccate tutto e vedete se sia possibile evitare eventuali sanzioni peggiori. A voi decidere.</p><p>Spero solo che il suggerimento di compilare in quel modo il 730 non vi sia arrivato dalla commercialista. </p><p>Quando si tratta di detrazioni sulla casa, essendoci di mezzo normative tecniche, fiscali e anche parecchie sentenze (che fanno legge), sempre meglio confrontare i pareri di più professionisti specializzati nei diversi ambiti o di studi che abbiano tutti i consulenti del caso. Altrimenti ecco i risultati.</p><p>Mi spiace davvero, ma meglio sapere da un forum che da una verifica fiscale.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Biz Consulting, post: 320211, member: 53045"] In effetti la vedo dura venirne fuori... Il famigliare convivente può detrarre solo i costi sostenuti per gli interventi effettuati su una qualsiasi delle abitazioni in cui si esplica la convivenza, purché tale immobile risulti a disposizione. In un Telefisco di qualche anno fa, la stessa Agenzia aveva sottolineato che la detrazione [B]non spetta[/B] [B]per le spese riferite ad[/B] [B]immobili a disposizione di altri familiari (o di terzi), [/B]facendo proprio l'esempio del tuo caso: il marito non potrà fruire della detrazione per le spese di ristrutturazione di un immobile di proprietà della moglie dato in comodato alla figlia. Sono concetti ripresi nelle circolari 50/E del 2002 e 24 /E del 2004. A questo aggiungi il fatto che avete imputato i costi tutti su un unico subalterno (pure quello meno indicato): potrebbe essere una cosa verosimile ma, in caso di verifiche, non sostenibile da parte vostra, visto che sulla CILA c'è scritto esplicitamente quali sono stati i subalterni interessati. Insomma, se tuo padre e tuo fratello avevano già cominciato a detrarre, spera che il Fisco non decida di controllare proprio le loro posizione. Se poi volete vivere giorni sereni, fate un mea culpa e bloccate tutto e vedete se sia possibile evitare eventuali sanzioni peggiori. A voi decidere. Spero solo che il suggerimento di compilare in quel modo il 730 non vi sia arrivato dalla commercialista. Quando si tratta di detrazioni sulla casa, essendoci di mezzo normative tecniche, fiscali e anche parecchie sentenze (che fanno legge), sempre meglio confrontare i pareri di più professionisti specializzati nei diversi ambiti o di studi che abbiano tutti i consulenti del caso. Altrimenti ecco i risultati. Mi spiace davvero, ma meglio sapere da un forum che da una verifica fiscale. [/QUOTE]
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