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<blockquote data-quote="Biz Consulting" data-source="post: 320370" data-attributes="member: 53045"><p>[USER=35382]@basty[/USER] , dato che ormai mi sembra che il tuo scopo sia quello di mettere in discussione la mia professionalità anziché dare risposte volte a risolvere il problema di [USER=43174]@cec[/USER] (che deduco si sia anche un po' annoiata dei nostri botta e risposta), cerco di darti una risposta definitiva.</p><p></p><p></p><p>Non stiamo esaminando un testo letterario, quindi l'analisi logica e sintattica lasciano il tempo che trovano se non valuti la frase nel contesto in cui è stata inserita. E il contesto è esplicitamente espresso nel titolo del capitolo in cui essa si trova (1.2 PARTI CONDOMINIALI ).</p><p></p><p></p><p>Te lo dice la frase stessa da cosa devi "prescindere", cioè "dall'esistenza di più proprietari". Altrimenti avrebbero scritto "a prescindere dall'esistenza del condominio" Forse non era chiaro il concetto che ho espresso nei tre punti elenco con cui ho cercato di spiegare quella frase. Provo a dirlo in altri termini: in un condominio ci possono essere parti comuni ad uso esclusivo anche solo di alcune delle unità immobiliari che lo compongono (capita spesso coi lastrici solari). Le suddette unità immobiliari possono tranquillamente appartenere ad un unico proprietario, ma sempre parti comuni utilizzano, proprio perché ci troviamo in un condominio. Se manca la condizione di condominio, non si parla più di parti comuni. Spero che ora sia chiaro.</p><p></p><p></p><p>Penso di aver fatto notare diverse volte che l'art. 1117 rientra nell'ambito della normativa civilistica riferita <strong>esclusivamente ai condomini. Non si applica a contesti non condominiali. </strong>Già solo per questo motivo tutta la dissertazione su cosa siano le parti comuni è inutile, perché inapplicabile al caso di [USER=43174]@cec[/USER].</p><p></p><p>.</p><p>Scusa, ma quale mia interpretazione fa intendere quello che hai scritto?... Nella situazione di [USER=43174]@cec[/USER] per ogni unità immobiliare (comprese pertinenze) il monte spesa su cui detrarre è di 96.000 euro (2 unità -> 96.000 x 2 = 192000 di tetto complessivo)</p><p></p><p></p><p>Non ho mai parlato di esito univoco, proprio perché esso dipende da come viene effettuato un controllo. Ho detto una cosa ben diversa: a rigore delle prassi che regolano i bonus casa (vuoi che ti citi tutte le leggi che le hanno normate dai primordi ad oggi o ti fidi che io le conosca e sembra anche a te inutile che le riporti?), ci sono stati degli errori evidenti che, se rilevati, non possono che portare a sanzioni più o meno pesanti.</p><p>Questo potrebbe anche non capitare, ma da consulente io devo prospettare la situazione oggettiva e, se essa contiene difformità, devo fare ben presenti i problemi che si potrebbero creare e suggerire la migliore delle soluzioni.</p><p>Tu ritieni sia più utile dire a un contribuente: "v<em>ai tranquillo, tanto anche se controllano non succede nulla perchè a mio cugino è è successa la stessa cosa e non gli hanno fatto la multa</em>"?</p><p>Sai quante volte ho parcheggiato in doppia fila e non ho mai preso multe? Questo significa che devo dire a tutti di farlo, tanto non succede nulla? Già può non succedere, ma non sto rispettando una legge e quando mi pinzeranno avrò solo torto</p><p></p><p></p><p>Hai provato a fare la ricerca che ho suggerito? Il 90% dei risultati fa riferimento a siti professionali e di settore o che, comunque, riportano tutti i riferimenti di legge sull'argomento. Avrei dovuto fare il copia e incolla di tutti e riportarlo sul forum? o forse è meglio che chi ha dubbi dedichi un pò di tempo alla lettura e all'approfondimento. IO lo faccio quotidianamente per lavoro e ti assicuro che non vado nelle biblioteche o negli archivi delle università a cercare quello che mi serve, ma su internet e confrontandomi con colleghi di tutta Italia. E la maggior parte dei professionisti in Italia fa come me e c'è addirittura gente che si fida di noi e ci paga per avere una consulenza e case editrici che ci chiedono di scrivere libri (quest'anno per me sarà il terzo). Questo forse significa che un minimo affidabili lo siamo, anche se non citiamo una legge per ogni parola che pronunciamo (a quello pensano già gli avvocati <img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/slight_smile.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":)" title="Lieve sorriso :)" data-shortname=":)" />).</p><p>Ovviamente anche io, a parte le nostre divergenze meramente interpretative, ricambio simpatia ed amicizia.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Biz Consulting, post: 320370, member: 53045"] [USER=35382]@basty[/USER] , dato che ormai mi sembra che il tuo scopo sia quello di mettere in discussione la mia professionalità anziché dare risposte volte a risolvere il problema di [USER=43174]@cec[/USER] (che deduco si sia anche un po' annoiata dei nostri botta e risposta), cerco di darti una risposta definitiva. Non stiamo esaminando un testo letterario, quindi l'analisi logica e sintattica lasciano il tempo che trovano se non valuti la frase nel contesto in cui è stata inserita. E il contesto è esplicitamente espresso nel titolo del capitolo in cui essa si trova (1.2 PARTI CONDOMINIALI ). Te lo dice la frase stessa da cosa devi "prescindere", cioè "dall'esistenza di più proprietari". Altrimenti avrebbero scritto "a prescindere dall'esistenza del condominio" Forse non era chiaro il concetto che ho espresso nei tre punti elenco con cui ho cercato di spiegare quella frase. Provo a dirlo in altri termini: in un condominio ci possono essere parti comuni ad uso esclusivo anche solo di alcune delle unità immobiliari che lo compongono (capita spesso coi lastrici solari). Le suddette unità immobiliari possono tranquillamente appartenere ad un unico proprietario, ma sempre parti comuni utilizzano, proprio perché ci troviamo in un condominio. Se manca la condizione di condominio, non si parla più di parti comuni. Spero che ora sia chiaro. Penso di aver fatto notare diverse volte che l'art. 1117 rientra nell'ambito della normativa civilistica riferita [B]esclusivamente ai condomini. Non si applica a contesti non condominiali. [/B]Già solo per questo motivo tutta la dissertazione su cosa siano le parti comuni è inutile, perché inapplicabile al caso di [USER=43174]@cec[/USER]. . Scusa, ma quale mia interpretazione fa intendere quello che hai scritto?... Nella situazione di [USER=43174]@cec[/USER] per ogni unità immobiliare (comprese pertinenze) il monte spesa su cui detrarre è di 96.000 euro (2 unità -> 96.000 x 2 = 192000 di tetto complessivo) Non ho mai parlato di esito univoco, proprio perché esso dipende da come viene effettuato un controllo. Ho detto una cosa ben diversa: a rigore delle prassi che regolano i bonus casa (vuoi che ti citi tutte le leggi che le hanno normate dai primordi ad oggi o ti fidi che io le conosca e sembra anche a te inutile che le riporti?), ci sono stati degli errori evidenti che, se rilevati, non possono che portare a sanzioni più o meno pesanti. Questo potrebbe anche non capitare, ma da consulente io devo prospettare la situazione oggettiva e, se essa contiene difformità, devo fare ben presenti i problemi che si potrebbero creare e suggerire la migliore delle soluzioni. Tu ritieni sia più utile dire a un contribuente: "v[I]ai tranquillo, tanto anche se controllano non succede nulla perchè a mio cugino è è successa la stessa cosa e non gli hanno fatto la multa[/I]"? Sai quante volte ho parcheggiato in doppia fila e non ho mai preso multe? Questo significa che devo dire a tutti di farlo, tanto non succede nulla? Già può non succedere, ma non sto rispettando una legge e quando mi pinzeranno avrò solo torto Hai provato a fare la ricerca che ho suggerito? Il 90% dei risultati fa riferimento a siti professionali e di settore o che, comunque, riportano tutti i riferimenti di legge sull'argomento. Avrei dovuto fare il copia e incolla di tutti e riportarlo sul forum? o forse è meglio che chi ha dubbi dedichi un pò di tempo alla lettura e all'approfondimento. IO lo faccio quotidianamente per lavoro e ti assicuro che non vado nelle biblioteche o negli archivi delle università a cercare quello che mi serve, ma su internet e confrontandomi con colleghi di tutta Italia. E la maggior parte dei professionisti in Italia fa come me e c'è addirittura gente che si fida di noi e ci paga per avere una consulenza e case editrici che ci chiedono di scrivere libri (quest'anno per me sarà il terzo). Questo forse significa che un minimo affidabili lo siamo, anche se non citiamo una legge per ogni parola che pronunciamo (a quello pensano già gli avvocati :)). Ovviamente anche io, a parte le nostre divergenze meramente interpretative, ricambio simpatia ed amicizia. [/QUOTE]
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