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<blockquote data-quote="raflomb" data-source="post: 32486" data-attributes="member: 13295"><p>La situazione è alquanto complessa a causa dell'assenza di documentazione scritta in merito agli impegni che A aveva promesso, come quello di indennizzare B e C per tutto il tempo che ha goduto dell'imobile. Inoltre non emerge un quantum stabilito tra le parti, il che in apparenza deinea una figura di "comodato." Se di comodato apparente si dovrebbe trattare, starà a B e C inviare una lettera raccomandata per riottenere nella immediatezza il rilascio dell'immobile per porlo sul mercato ai fine di una vendita. Ove non venga effettuato il rilascio spontaneo si verterebbe in una ipotesi di "occupazione" illegittima dell'innobile. A questo punto occorre rivolgersi ad un legale affinchè nella causa che verrà instaurata oltre a richiedere il rilascio dall'occupazione senza titolo, cerchi di ottenere a mezzo prove testimoniali un equo indennizzo finalizzato alla manutenzione dell'immobile, che sembra essere stata omessa. Una volta liberato l'immobile è probabile che A si ostini a non permettere che il bene venga venduto sul libero mercato e ciò lo può legittimamente fare essendo comproprietaria, in quanto occorre anche il suo consenso per venderlo nella sua interezza. Le tenterà di giocare su questo elemento impeditivo per liquidarVi le vostre quote in sottoprezzo. A questo punto l'estrema ratio impone, ove si voglia far venir meno lo stato di comproprietà, rivolgersi al tribunale per la vendita dell'immobile. Il giudice dovrà nominare un CTU (consulente tecnico d'ufficio) il quale procederò alla stima del bene. Una volta fatta la stima, e prima di essere bandito all'asta, in virtà del diritto di prelazione accordato dalla legge ai comprorietari si potrebbero presentere le seguenti ipotesi: a) A potrà acquistare le vostre 2 quote al prezzo stabilito dal CTU; b) Viceversa B e C, o una di voi, potrete acquistare la quota di A, per poi con calma, ove pensate di ricavare un prezzo magiore, rivenderlo sul libero mercato. Purtroppo, sia a causa degli errori commessi a causa di impegni precisi scritti, sia a causa del carattere speculativo da voi descritto della vostra congiunta, le cose, con il passare del tempo si sono un pò ingarbugliate.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="raflomb, post: 32486, member: 13295"] La situazione è alquanto complessa a causa dell'assenza di documentazione scritta in merito agli impegni che A aveva promesso, come quello di indennizzare B e C per tutto il tempo che ha goduto dell'imobile. Inoltre non emerge un quantum stabilito tra le parti, il che in apparenza deinea una figura di "comodato." Se di comodato apparente si dovrebbe trattare, starà a B e C inviare una lettera raccomandata per riottenere nella immediatezza il rilascio dell'immobile per porlo sul mercato ai fine di una vendita. Ove non venga effettuato il rilascio spontaneo si verterebbe in una ipotesi di "occupazione" illegittima dell'innobile. A questo punto occorre rivolgersi ad un legale affinchè nella causa che verrà instaurata oltre a richiedere il rilascio dall'occupazione senza titolo, cerchi di ottenere a mezzo prove testimoniali un equo indennizzo finalizzato alla manutenzione dell'immobile, che sembra essere stata omessa. Una volta liberato l'immobile è probabile che A si ostini a non permettere che il bene venga venduto sul libero mercato e ciò lo può legittimamente fare essendo comproprietaria, in quanto occorre anche il suo consenso per venderlo nella sua interezza. Le tenterà di giocare su questo elemento impeditivo per liquidarVi le vostre quote in sottoprezzo. A questo punto l'estrema ratio impone, ove si voglia far venir meno lo stato di comproprietà, rivolgersi al tribunale per la vendita dell'immobile. Il giudice dovrà nominare un CTU (consulente tecnico d'ufficio) il quale procederò alla stima del bene. Una volta fatta la stima, e prima di essere bandito all'asta, in virtà del diritto di prelazione accordato dalla legge ai comprorietari si potrebbero presentere le seguenti ipotesi: a) A potrà acquistare le vostre 2 quote al prezzo stabilito dal CTU; b) Viceversa B e C, o una di voi, potrete acquistare la quota di A, per poi con calma, ove pensate di ricavare un prezzo magiore, rivenderlo sul libero mercato. Purtroppo, sia a causa degli errori commessi a causa di impegni precisi scritti, sia a causa del carattere speculativo da voi descritto della vostra congiunta, le cose, con il passare del tempo si sono un pò ingarbugliate. [/QUOTE]
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