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Testo
<blockquote data-quote="Luigi Criscuolo" data-source="post: 384305" data-attributes="member: 15764"><p>questa norma si applica negli ambienti di lavoro stabili e nei lavori mobili e temporanei. Se un condominio deve fare dei lavori sul tetto ed il tetto non ha linea vita, la prima cosa che deve fare l'impresa che manda i lavoratori sul tetto è quella della installazione della linea vita.</p><p>L'accesso al tetto è una questione spinosa sopratutto perché quando si trovano infiltrazioni di pioggia a causa delle tegole rotte poi non è stato mai nessuno. Mi ricordo che il tetto della casa in cui abitavo da giovane era in lastre di amiantocemento; ogni condomino (30) aveva la sua antenna televisiva; periodicamente gli antennisti, o presunti tali, salivano dalla botola di accesso che si trovava sul soffitto del pianerottolo di arrivo dell' ultimo piano. Quasi sempre sprovvisti di scala bussavano alla porta dei proprietari dell'ultimo piano. Quando comparivano le macchie della pioggia in casa dei proprietari, ed il manutentore saliva per controllare, quanto scendeva la sua relazione era sempre la stessa: lastre squassate perché gli antennisti non camminano sulla nervatura ma sulla parte pianeggiante della lastra. Nessuno degli antennisti, che erano saliti sul tetto, interpellati, ha mai ammesso di aver rotto una lastra: tutti giuravano sulla verginità della loro madre, prima del matrimonio, che le lastre erano già rotte quando loro sono saliti. Così per tagliare la testa al toro, 40 e passa anni fa, è stata messa una antenna centralizzata per tutti, così sul tetto ci sarebbe andato solo il manutentore della antenna; e 30/35 anni fa la copertura in amiantocemento è stata sostituita.</p><p>Tornando all'accesso sul tetto questo può essere disciplinato da un Regolamento di Condominio Contrattuale; questo non vuol dire che tutti lo osservino, però se si inizia una vertenza legale nei confronti di un trasgressore, se non altro c'è un qualcosa a cui fare riferimento. Basterebbe mettere un lucchetto e dare le chiavi al custode, se c'è, o ad un "consultore" della scala o del condominio. La presenza della linea vita non è una discriminante perché non è detto che il condomino che sale sul tetto sia munito di imbrago, moschettone e cordino per attaccarsi alla linea vita.</p><p>Ci sono delle leggi tra le quali quella del diritto di ricezione dei segnali radio televisivi che consentono al condomino di installare una propria antenna radio televisiva per captare i segnali che non fossero captabili dalla antenna centralizzata.</p><p>Ci sono i radioamatori che possono mettere la loro antenna sul tetto.</p><p>Quindi un condomino che sale sul tetto e cade sono.....cavoli suoi.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Luigi Criscuolo, post: 384305, member: 15764"] questa norma si applica negli ambienti di lavoro stabili e nei lavori mobili e temporanei. Se un condominio deve fare dei lavori sul tetto ed il tetto non ha linea vita, la prima cosa che deve fare l'impresa che manda i lavoratori sul tetto è quella della installazione della linea vita. L'accesso al tetto è una questione spinosa sopratutto perché quando si trovano infiltrazioni di pioggia a causa delle tegole rotte poi non è stato mai nessuno. Mi ricordo che il tetto della casa in cui abitavo da giovane era in lastre di amiantocemento; ogni condomino (30) aveva la sua antenna televisiva; periodicamente gli antennisti, o presunti tali, salivano dalla botola di accesso che si trovava sul soffitto del pianerottolo di arrivo dell' ultimo piano. Quasi sempre sprovvisti di scala bussavano alla porta dei proprietari dell'ultimo piano. Quando comparivano le macchie della pioggia in casa dei proprietari, ed il manutentore saliva per controllare, quanto scendeva la sua relazione era sempre la stessa: lastre squassate perché gli antennisti non camminano sulla nervatura ma sulla parte pianeggiante della lastra. Nessuno degli antennisti, che erano saliti sul tetto, interpellati, ha mai ammesso di aver rotto una lastra: tutti giuravano sulla verginità della loro madre, prima del matrimonio, che le lastre erano già rotte quando loro sono saliti. Così per tagliare la testa al toro, 40 e passa anni fa, è stata messa una antenna centralizzata per tutti, così sul tetto ci sarebbe andato solo il manutentore della antenna; e 30/35 anni fa la copertura in amiantocemento è stata sostituita. Tornando all'accesso sul tetto questo può essere disciplinato da un Regolamento di Condominio Contrattuale; questo non vuol dire che tutti lo osservino, però se si inizia una vertenza legale nei confronti di un trasgressore, se non altro c'è un qualcosa a cui fare riferimento. Basterebbe mettere un lucchetto e dare le chiavi al custode, se c'è, o ad un "consultore" della scala o del condominio. La presenza della linea vita non è una discriminante perché non è detto che il condomino che sale sul tetto sia munito di imbrago, moschettone e cordino per attaccarsi alla linea vita. Ci sono delle leggi tra le quali quella del diritto di ricezione dei segnali radio televisivi che consentono al condomino di installare una propria antenna radio televisiva per captare i segnali che non fossero captabili dalla antenna centralizzata. Ci sono i radioamatori che possono mettere la loro antenna sul tetto. Quindi un condomino che sale sul tetto e cade sono.....cavoli suoi. [/QUOTE]
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