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Contratto transitorio - Esigenza del conduttore autocertificata
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<blockquote data-quote="basty" data-source="post: 439210" data-attributes="member: 35382"><p>Veramente io avevo posto la questione sotto un diverso profilo.</p><p>Non sono sicuro che Agenzia delle Entrate abbia titolo per contestare una qualunque forma contrattuale. Mi rendo conto che spesso lo fa, così come all’opposto trovi addetti che coscientemente accettano contratti di durata difforme dalla 431. Di quest’ultimo dato non ho esperienza diretta: mi è stato riferito da una Agente Immobiliare che avrebbe avuto tale risposta da una impiegata Agenzia delle Entrate.</p><p></p><p>Il problema quindi si ricondurrebbe al grado di confidenza della attendibilità delle intenzioni di chi prospetta esigenze temporanee.</p><p></p><p>La legge 431 è certamente datata, ma ha una sua logica: se si ritiene che una abitazione sia un bene durevole che non si cambia come la biancheria, non trovo sproporzionato che sia prevista una durata sufficientemente lunga: e che in questi contratti sia il conduttore la parte con minore potere contrattuale , a priori è incontestabile.</p><p>Non confondere l’inquilino corretto, con quello che non rispetta i contratti, sia per la parte economica che temporale. A non funzionare, non è la L. 431: sono le lungaggini e proroghe concesse agli inadempienti a guastare la festa.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="basty, post: 439210, member: 35382"] Veramente io avevo posto la questione sotto un diverso profilo. Non sono sicuro che Agenzia delle Entrate abbia titolo per contestare una qualunque forma contrattuale. Mi rendo conto che spesso lo fa, così come all’opposto trovi addetti che coscientemente accettano contratti di durata difforme dalla 431. Di quest’ultimo dato non ho esperienza diretta: mi è stato riferito da una Agente Immobiliare che avrebbe avuto tale risposta da una impiegata Agenzia delle Entrate. Il problema quindi si ricondurrebbe al grado di confidenza della attendibilità delle intenzioni di chi prospetta esigenze temporanee. La legge 431 è certamente datata, ma ha una sua logica: se si ritiene che una abitazione sia un bene durevole che non si cambia come la biancheria, non trovo sproporzionato che sia prevista una durata sufficientemente lunga: e che in questi contratti sia il conduttore la parte con minore potere contrattuale , a priori è incontestabile. Non confondere l’inquilino corretto, con quello che non rispetta i contratti, sia per la parte economica che temporale. A non funzionare, non è la L. 431: sono le lungaggini e proroghe concesse agli inadempienti a guastare la festa. [/QUOTE]
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