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<blockquote data-quote="Adriano Giacomelli" data-source="post: 17335" data-attributes="member: 4175"><p>Non si discute che la crisi c'è e che ha toccato pesantemente molte fasce di popolazione. Il punto è che vorremmo parlare di un periodo di superamento crisi, un post-crisi ma....Le banche non autorizzano più mutui con i criteri di un tempo, finanziano il 60% di un immobile anzichè il 105% come un tempo, la gente ha altro a cui pensare, che imbarcarsi in un sogno, come quando tutto va bene e si ambisce ad una casa in proprietà, più grande, una seconda casa. Le imprese, che un tempo avevano bisogno di ricorrere al credito, oggi che i clienti sono più lenti a pagare, che gli ordinativi sono calati, che i fornitori sono più pressanti, anzichè disporre di maggior credito bancario, si sono visti ridurre il fido in banca e le conseguenze sono atroci. La disoccupazione al 8,9% non aiuta ma.... In Spagna hanno il 25% di disoccupazione, la valutazione degli immobili è crollata, noi in Italia, soffriamo, dovremmo stringere i denti ma teniamo a galla forse meglio che altre economie, che erano fiorite sulla "finanza creativa". Noi siamo il paese degli artigiani, delle piccole industrie, commerci, turismo, tutte attività vere e aderenti al territorio. Il credito ad uno di questi operatori si ripercuote in occupazione sul territorio, e in esportazioni che raddrizzano la bilancia dei pagamenti. E? ora di sforzarsi di essere ottimisti, il made in Italy non si è offuscato, siano scarpe, divani, meccanica, tessile, ceramica, vini, food, grandi opere e quindi ritroviamo un po' di orgoglio Italiano e andiamo avanti con fierezza, domani arrivano i turisti e concorriamo a presentare la nostra nazione al meglio.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Adriano Giacomelli, post: 17335, member: 4175"] Non si discute che la crisi c'è e che ha toccato pesantemente molte fasce di popolazione. Il punto è che vorremmo parlare di un periodo di superamento crisi, un post-crisi ma....Le banche non autorizzano più mutui con i criteri di un tempo, finanziano il 60% di un immobile anzichè il 105% come un tempo, la gente ha altro a cui pensare, che imbarcarsi in un sogno, come quando tutto va bene e si ambisce ad una casa in proprietà, più grande, una seconda casa. Le imprese, che un tempo avevano bisogno di ricorrere al credito, oggi che i clienti sono più lenti a pagare, che gli ordinativi sono calati, che i fornitori sono più pressanti, anzichè disporre di maggior credito bancario, si sono visti ridurre il fido in banca e le conseguenze sono atroci. La disoccupazione al 8,9% non aiuta ma.... In Spagna hanno il 25% di disoccupazione, la valutazione degli immobili è crollata, noi in Italia, soffriamo, dovremmo stringere i denti ma teniamo a galla forse meglio che altre economie, che erano fiorite sulla "finanza creativa". Noi siamo il paese degli artigiani, delle piccole industrie, commerci, turismo, tutte attività vere e aderenti al territorio. Il credito ad uno di questi operatori si ripercuote in occupazione sul territorio, e in esportazioni che raddrizzano la bilancia dei pagamenti. E? ora di sforzarsi di essere ottimisti, il made in Italy non si è offuscato, siano scarpe, divani, meccanica, tessile, ceramica, vini, food, grandi opere e quindi ritroviamo un po' di orgoglio Italiano e andiamo avanti con fierezza, domani arrivano i turisti e concorriamo a presentare la nostra nazione al meglio. [/QUOTE]
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