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<blockquote data-quote="basty" data-source="post: 431576" data-attributes="member: 35382"><p>Tornando alla tua domanda, aggiungo considerazioni magari ovvie, ma non inutili.</p><p>Come ha scritto uva, se si chiede lo sconto in fattura, nel preventivo del fornitore verranno inglobati (non sempre esplicitamente) gli oneri finanziari che il fornitore deve sostenere per anticipare la quota di liquidità non coperta dal bonus, che assorbire il credito con detrazioni in 5 o 10 anni. Quindi interessi per la diluizione in N anni, ed interessi per il finanziamento erogato.</p><p><u>Vantaggi per te</u>: il tuo esborso è solo sempre al netto dello sconto; in sostanza non devi anticipare tutta la spesa, e non hai bisogno di esporre quote corrispondenti alle detrazioni annuali, e soprattutto non devi preoccuparti di avere capienza fiscale per gli anni a venire (non solo il 2022), che possono essere 5 anni (bonus 110%) o 10 anni (altri bonus): questo sarà un problema del fornitore.</p><p><u>Svantaggi per te</u>: Il fornitore ricaricherà sul preventivo fatto verosimilmente almeno il 30% in più: qualcuno segnala anche il 50%. La cosa per i proprietari è marginale, poiche anche col bonus minimo attuale (50%) il ricarico si dimezza: ma come ricordavo sopra può essere vantaggioso per chi non dispone di capitali propri.</p><p></p><p>C'è però un ma: virtualmente ciascun condomino per la Agenzia delle Entrate è libero di optare per la formula a lui più utile: ma operativamente vedo molto improbabile che il fornitore accetti una soluzione mista, proprio per gli aspetti finanziari in gioco: lui o vende al netto, o sconta tutta la fornitura.</p><p></p><p>A me è capitato: ma dopo avermi fatto il miglior prezzo senza sconto, il fornitore non ha più voluto offrirmi lo sconto in fattura .... (come scrivevo non tutti sono mettono in evidenza il ricarico....!)</p><p></p><p><u>Cessione del credito:</u> qui entra in gioco il rapporto con la banca, che "acquista" il credito ma non alla pari. Anche lei, dopo una accurata istruttoria, si dichiara disponibile, ma a fronte di un credito che vale 100, ne eroga 85÷90. (Unicredit ed Intesa mi pare trattino attorno al 90%: e propendono per considerare solo i lavori in blocco: (per qualche migliaio di euro non sembrano molto interessati)</p><p><u>I vantaggi:</u> sono simili al caso precedente, e il costo del fornitore è al netto: ma con una seria eccezione, che metto tra gli svantaggi</p><p><u>Svantaggi</u>: in questo caso il proprietario si espone per la totalità della spesa, che in buona sostanza deve anticipare: solo dopo, alla presentazione della documentazione e delle fatture , la banca acquisirà il credito d'imposta sorgente, ed erogherà il corrispettivo negoziato. L' esposizione per il proprietario non è nè al minimo, ma in qualche caso nemmeno totale; cioè la banca comincia ad erogare anche secondo lo stato di avanzamento lavori. Diciamo quindi che si devono anticipare i primi acconti, ele prime fatture: poi il rimborso bancario copre i successivi acconti e così via.</p><p></p><p>Entrambe le soluzioni, per ora sembrano bloccate in attesa di chiarimenti definitivi e pratici sulle varie certificazioni e asseverazioni necessarie.</p><p></p><p>IN entrambe i casi comunque, i cessionari (Fornitori o banche) non assumono la responsabilità: se Agenzia delle Entrate contestasse il diritto alle detrazioni , entrambi si rivarrebbero sul cliente finale.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="basty, post: 431576, member: 35382"] Tornando alla tua domanda, aggiungo considerazioni magari ovvie, ma non inutili. Come ha scritto uva, se si chiede lo sconto in fattura, nel preventivo del fornitore verranno inglobati (non sempre esplicitamente) gli oneri finanziari che il fornitore deve sostenere per anticipare la quota di liquidità non coperta dal bonus, che assorbire il credito con detrazioni in 5 o 10 anni. Quindi interessi per la diluizione in N anni, ed interessi per il finanziamento erogato. [U]Vantaggi per te[/U]: il tuo esborso è solo sempre al netto dello sconto; in sostanza non devi anticipare tutta la spesa, e non hai bisogno di esporre quote corrispondenti alle detrazioni annuali, e soprattutto non devi preoccuparti di avere capienza fiscale per gli anni a venire (non solo il 2022), che possono essere 5 anni (bonus 110%) o 10 anni (altri bonus): questo sarà un problema del fornitore. [U]Svantaggi per te[/U]: Il fornitore ricaricherà sul preventivo fatto verosimilmente almeno il 30% in più: qualcuno segnala anche il 50%. La cosa per i proprietari è marginale, poiche anche col bonus minimo attuale (50%) il ricarico si dimezza: ma come ricordavo sopra può essere vantaggioso per chi non dispone di capitali propri. C'è però un ma: virtualmente ciascun condomino per la Agenzia delle Entrate è libero di optare per la formula a lui più utile: ma operativamente vedo molto improbabile che il fornitore accetti una soluzione mista, proprio per gli aspetti finanziari in gioco: lui o vende al netto, o sconta tutta la fornitura. A me è capitato: ma dopo avermi fatto il miglior prezzo senza sconto, il fornitore non ha più voluto offrirmi lo sconto in fattura .... (come scrivevo non tutti sono mettono in evidenza il ricarico....!) [U]Cessione del credito:[/U] qui entra in gioco il rapporto con la banca, che "acquista" il credito ma non alla pari. Anche lei, dopo una accurata istruttoria, si dichiara disponibile, ma a fronte di un credito che vale 100, ne eroga 85÷90. (Unicredit ed Intesa mi pare trattino attorno al 90%: e propendono per considerare solo i lavori in blocco: (per qualche migliaio di euro non sembrano molto interessati) [U]I vantaggi:[/U] sono simili al caso precedente, e il costo del fornitore è al netto: ma con una seria eccezione, che metto tra gli svantaggi [U]Svantaggi[/U]: in questo caso il proprietario si espone per la totalità della spesa, che in buona sostanza deve anticipare: solo dopo, alla presentazione della documentazione e delle fatture , la banca acquisirà il credito d'imposta sorgente, ed erogherà il corrispettivo negoziato. L' esposizione per il proprietario non è nè al minimo, ma in qualche caso nemmeno totale; cioè la banca comincia ad erogare anche secondo lo stato di avanzamento lavori. Diciamo quindi che si devono anticipare i primi acconti, ele prime fatture: poi il rimborso bancario copre i successivi acconti e così via. Entrambe le soluzioni, per ora sembrano bloccate in attesa di chiarimenti definitivi e pratici sulle varie certificazioni e asseverazioni necessarie. IN entrambe i casi comunque, i cessionari (Fornitori o banche) non assumono la responsabilità: se Agenzia delle Entrate contestasse il diritto alle detrazioni , entrambi si rivarrebbero sul cliente finale. [/QUOTE]
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