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Difformità tra valore dichiarato sull'atto notarile e quello reale
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<blockquote data-quote="Alpuno" data-source="post: 76030" data-attributes="member: 33106"><p>Ho venduto, questa primavera, tramite una notissima agenzia immobiliare, una casa al prezzo pattuito di 130 mila euro. E' stata stiputata per ora una scrittura privata, su un modulo prestampato di colore verde <img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/wink.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=";)" title="Occhiolino ;)" data-shortname=";)" />, "Proposta di acquisto immobiliare", redatta dall'agenzia e firmata prima dall'acquirente e poi da me, per accettazione. L'agenzia si è fatta dare dall'acquirente una assegno a me intestato di 5 mila euro, come caparra, che non mi ha consegnato. Inoltre la proposta di cui sopra è "vincolata all'ottenimento del mutuo", testualmente.</p><p>L’atto dal notaio sarà stipulato, è scritto, entro il corrente anno solare.</p><p>L’acquirente ha chiesto nel frattempo ad un banca un mutuo.</p><p>L’agenzia mi dice solo ora e verbalmente che sull’atto notarile sarà menzionata la cifra di 200 mila euro (invece di 130) poiché l’acquirente si è fatto fare dalla banca una perizia per 200 mila euro, un valore sensibilmente maggiore.</p><p>Questo perché, presumo, la banca darà all’acquirente una somma di circa 130 mila euro e costui avrà quindi un mutuo che copre il 100% del valore della casa, cosa insolita.</p><p>La casa era stata da me acquistata più di 5 anni fa.</p><p>L’agenzia dice che non dovrò pagare tasse e che comunque questa dichiarazione non veritiera non ha per me nessuna conseguenza.</p><p>A parte il fatto che essa, come detto, non corrisponde alla realtà, mi è sorto il dubbio che, in caso di probabili tassazioni patrimoniali (è una “seconda casa” !), io sarei colpito per 200 mila e non per 130 mila euro. </p><p>Qualcuno sarebbe così gentile da consigliarmi ?</p><p>E se non accetto di firmare l'atto che conseguenze ci sono ? Posso incamerare la caparra o addirittura chiedere i danni (la casa, nel frattempo, è sensibilmente diminuita di valore a causa dell'intervenuta crisi immobiliare)</p><p>Grazie dell'attenzione.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Alpuno, post: 76030, member: 33106"] Ho venduto, questa primavera, tramite una notissima agenzia immobiliare, una casa al prezzo pattuito di 130 mila euro. E' stata stiputata per ora una scrittura privata, su un modulo prestampato di colore verde ;-), "Proposta di acquisto immobiliare", redatta dall'agenzia e firmata prima dall'acquirente e poi da me, per accettazione. L'agenzia si è fatta dare dall'acquirente una assegno a me intestato di 5 mila euro, come caparra, che non mi ha consegnato. Inoltre la proposta di cui sopra è "vincolata all'ottenimento del mutuo", testualmente. L’atto dal notaio sarà stipulato, è scritto, entro il corrente anno solare. L’acquirente ha chiesto nel frattempo ad un banca un mutuo. L’agenzia mi dice solo ora e verbalmente che sull’atto notarile sarà menzionata la cifra di 200 mila euro (invece di 130) poiché l’acquirente si è fatto fare dalla banca una perizia per 200 mila euro, un valore sensibilmente maggiore. Questo perché, presumo, la banca darà all’acquirente una somma di circa 130 mila euro e costui avrà quindi un mutuo che copre il 100% del valore della casa, cosa insolita. La casa era stata da me acquistata più di 5 anni fa. L’agenzia dice che non dovrò pagare tasse e che comunque questa dichiarazione non veritiera non ha per me nessuna conseguenza. A parte il fatto che essa, come detto, non corrisponde alla realtà, mi è sorto il dubbio che, in caso di probabili tassazioni patrimoniali (è una “seconda casa” !), io sarei colpito per 200 mila e non per 130 mila euro. Qualcuno sarebbe così gentile da consigliarmi ? E se non accetto di firmare l'atto che conseguenze ci sono ? Posso incamerare la caparra o addirittura chiedere i danni (la casa, nel frattempo, è sensibilmente diminuita di valore a causa dell'intervenuta crisi immobiliare) Grazie dell'attenzione. [/QUOTE]
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