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<blockquote data-quote="giogiolu" data-source="post: 364992" data-attributes="member: 37031"><p>Buongiorno a tutto il Forum. Anticipo le mie scuse se uso termini non proprio tecnici.</p><p>La situazione:</p><p>-Guglielmo ed Angiola marito e moglie sono comproprietari al 50% ciascuno di unico immobile composto da quattro quartieri, con annessi cinque garage e tre negozi</p><p>-alla morte di Guglielmo, Angiola, Silvano, e Luciana, loro figli, in assenza di testamento, accettano l' eredità e aprono la successione seguendo le regole ordinarie della stessa per cui risultano comproprietari in modo indivisibile dello stesso patrimonio</p><p>-muore anche Angiola, la madre per cui Silvano e Luciana indendono aprire la successione di tutto quanto detto in assenza di testamento</p><p>-ma non intendono seguire le regole della successione stessa, ma provvedere a quella che credo si chiami come definita nel titolo</p><p>-questo anche perchè Silvano ha anticipato che chiederà una quota maggiore di quella spettante a titolo di "riconoscimento/ indennizzo" per quanto ha dedicato alla gestione dei beni comuni, almeno da 1970, data in cui Luciana a seguito matrimonio si è trasferita in altra città.</p><p>-Silvano a questo titolo non chiede conguaglio in denaro, ma un riconoscimento a mezzo attribuzione di quote di immobile/i di maggior valore</p><p>- Luciana la sorella è disposta ad acconsetire a questa richiesta</p><p>-i quattro quartieri, su due piani, hanno caratteristiche e metrature diverse tra di loro</p><p>-tre di questi sono affittati come i negozi e nel quarto ha abitato Angiola fino alla morte</p><p>-Silvano e Luciana accettando l'eredità intendono intanto aprire la successione</p><p>-recarsi successivamente dal Notaio per stipulare l' atto di divisione secondo le richieste di Silvano</p><p>Domande:</p><p>-si può fare il tutto in unica soluzione dal Notaio?</p><p>-la stima del valore dei quartieri, garage e negozi deve essere fatta tenendo conto del loro valore commerciale o di cosa?</p><p>Spero che la mia esposizione sia stata chiara e ringrazio quanti vogliano intervenire</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="giogiolu, post: 364992, member: 37031"] Buongiorno a tutto il Forum. Anticipo le mie scuse se uso termini non proprio tecnici. La situazione: -Guglielmo ed Angiola marito e moglie sono comproprietari al 50% ciascuno di unico immobile composto da quattro quartieri, con annessi cinque garage e tre negozi -alla morte di Guglielmo, Angiola, Silvano, e Luciana, loro figli, in assenza di testamento, accettano l' eredità e aprono la successione seguendo le regole ordinarie della stessa per cui risultano comproprietari in modo indivisibile dello stesso patrimonio -muore anche Angiola, la madre per cui Silvano e Luciana indendono aprire la successione di tutto quanto detto in assenza di testamento -ma non intendono seguire le regole della successione stessa, ma provvedere a quella che credo si chiami come definita nel titolo -questo anche perchè Silvano ha anticipato che chiederà una quota maggiore di quella spettante a titolo di "riconoscimento/ indennizzo" per quanto ha dedicato alla gestione dei beni comuni, almeno da 1970, data in cui Luciana a seguito matrimonio si è trasferita in altra città. -Silvano a questo titolo non chiede conguaglio in denaro, ma un riconoscimento a mezzo attribuzione di quote di immobile/i di maggior valore - Luciana la sorella è disposta ad acconsetire a questa richiesta -i quattro quartieri, su due piani, hanno caratteristiche e metrature diverse tra di loro -tre di questi sono affittati come i negozi e nel quarto ha abitato Angiola fino alla morte -Silvano e Luciana accettando l'eredità intendono intanto aprire la successione -recarsi successivamente dal Notaio per stipulare l' atto di divisione secondo le richieste di Silvano Domande: -si può fare il tutto in unica soluzione dal Notaio? -la stima del valore dei quartieri, garage e negozi deve essere fatta tenendo conto del loro valore commerciale o di cosa? Spero che la mia esposizione sia stata chiara e ringrazio quanti vogliano intervenire [/QUOTE]
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