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<blockquote data-quote="ArtemisiaX" data-source="post: 374600" data-attributes="member: 56983"><p>Bene, grazie per le vostre risposte Uva e Basty.</p><p>Ora penso di avere le idee più chiare e provo a riassumerle: </p><p>Per terminare il contratto è sufficiente l'RLI all'Agenzia delle Entrate.</p><p>La scrittura relativa alla risoluzione contestuale rimane invece in mano alle due parti, quindi a meno che non si vada in tribunale è, come lascia intendere Basty, abbastanza irrilevante.</p><p>Prima del RLI comunque occorre mandare una diffida al conduttore per dargli un'ultima possibilità di mettersi in regola e quindi continuare la sua attività.</p><p>Mi pare che per quanto riguarda le scartoffie ci siamo. </p><p></p><p>Nessuno ha risposto alla mia domanda se ci sia qualche vantaggio ad accordarsi in modo che sia l'altra parte a dare disdetta, però. Io a dire il vero non ne vedo, ma comunque il dubbio mi era venuto.</p><p></p><p></p><p>Questo è forse il problema principale. Da quello che mi racconti tu Basty il tuo inquilino moroso era molto corretto e probabilmente abbastanza giovane dal momento che ha trovato subito un nuovo lavoro. Nel mio caso parliamo di una persona prossima alla pensione che per quel che ne so vive in affitto, ha solo una vecchia auto, se anche avesse soldi in banca a quest'ora penso li abbia spostati sul conto di un familiare e di sicuro si sa solo che possiede quello che concerne l'azienda ma non so chi potrebbe comprare quella roba, quanto ci vorrebbe a venderla e quanto alla fine ne ricaverebbe.</p><p>Un assegno a garanzia come nel tuo caso è fuori discussione. </p><p>Per come la vedo io, ottenere il pagamento di qualche mensilità ancora, è il meglio a cui possa ambire, a meno che non si possa pignorare anche le pensioni ma questo solleverebbe anche dubbi morali.</p><p></p><p></p><p>Mah, non si può mai sapere, parlando a volte le cose vengono fuori. Anche questi vostri ultimi interventi mi sono stati utili.</p><p></p><p></p><p>Vedo Uva che tu insisti molto su questo punto e forse proprio in questo fra noi c'è un malinteso.</p><p>Probabilmente tu dici questo perché hai tutte le intenzioni di continuare a destinare i locali che possiedi all'affitto da parte di terzi. Probabilmente ritieni anche i tuoi inquilini morosi in grado di saldare presto o tardi i loro debiti.</p><p>Nel nostro caso abbiamo deciso di non affittare più l'edificio e valutare altre possibilità, come ad esempio la vendita. E come detto sopra le condizioni economiche del nostro inquilino sono tali da indurci a pensare che anche volendo non sarà in grado di risarcire i debiti, ammesso anche che ne abbia voglia.</p><p>Nel tuo caso quindi è preferibile che il contratto rimanga attivo fino a quando l'inquilino non esce liberando il locale anche dagli oggetti, nel nostro invece la preoccupazione maggiore è quella di pagare tasse su affitti che non prenderemo mai, mentre l'idea di consentire all'inquilino di lasciare la sua roba li per un certo tempo, purché ragionevolmente limitato, per noi non è un gran problema anche se non ci piace molto il fatto di esserne i custodi responsabili.</p><p>Da quel che ne so inoltre l'inquilino, fino a quando non libera i locali si accolla l'obbligo di pagarne l'occupazione e quindi in pratica i suoi debiti nei nostri confronti continuano ad aumentare. La differenza è che in questo caso noi non dobbiamo pagarci sopra le tasse.</p><p></p><p>Chiaramente quando vi ho chiesto cosa fareste voi, io intendevo a parità di condizioni, si tende a dare per scontato che gli altri abbiano gli stessi obiettivi e situazioni simili, da questo nascono spesso equivoci. Forse con queste nuove informazioni la mia domanda: "cosa fareste voi al mio posto?" diviene più correttamente contestualizzata.</p><p></p><p></p><p>Ho fatto veramente questa domanda? Allora mi devo essere confusa scrivendo. Per me è chiarissimo che se il conduttore disattende i nostri accordi occorra trovare un avvocato e ragionare sullo sfratto, ma per tutto il discorso fatto fino a qui, volevo comunque arrivare alla risoluzione del contratto prima di questa ipotetica seconda fase.</p><p></p><p>Grazie, siete sempre molto gentili e illuminanti.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="ArtemisiaX, post: 374600, member: 56983"] Bene, grazie per le vostre risposte Uva e Basty. Ora penso di avere le idee più chiare e provo a riassumerle: Per terminare il contratto è sufficiente l'RLI all'Agenzia delle Entrate. La scrittura relativa alla risoluzione contestuale rimane invece in mano alle due parti, quindi a meno che non si vada in tribunale è, come lascia intendere Basty, abbastanza irrilevante. Prima del RLI comunque occorre mandare una diffida al conduttore per dargli un'ultima possibilità di mettersi in regola e quindi continuare la sua attività. Mi pare che per quanto riguarda le scartoffie ci siamo. Nessuno ha risposto alla mia domanda se ci sia qualche vantaggio ad accordarsi in modo che sia l'altra parte a dare disdetta, però. Io a dire il vero non ne vedo, ma comunque il dubbio mi era venuto. Questo è forse il problema principale. Da quello che mi racconti tu Basty il tuo inquilino moroso era molto corretto e probabilmente abbastanza giovane dal momento che ha trovato subito un nuovo lavoro. Nel mio caso parliamo di una persona prossima alla pensione che per quel che ne so vive in affitto, ha solo una vecchia auto, se anche avesse soldi in banca a quest'ora penso li abbia spostati sul conto di un familiare e di sicuro si sa solo che possiede quello che concerne l'azienda ma non so chi potrebbe comprare quella roba, quanto ci vorrebbe a venderla e quanto alla fine ne ricaverebbe. Un assegno a garanzia come nel tuo caso è fuori discussione. Per come la vedo io, ottenere il pagamento di qualche mensilità ancora, è il meglio a cui possa ambire, a meno che non si possa pignorare anche le pensioni ma questo solleverebbe anche dubbi morali. Mah, non si può mai sapere, parlando a volte le cose vengono fuori. Anche questi vostri ultimi interventi mi sono stati utili. Vedo Uva che tu insisti molto su questo punto e forse proprio in questo fra noi c'è un malinteso. Probabilmente tu dici questo perché hai tutte le intenzioni di continuare a destinare i locali che possiedi all'affitto da parte di terzi. Probabilmente ritieni anche i tuoi inquilini morosi in grado di saldare presto o tardi i loro debiti. Nel nostro caso abbiamo deciso di non affittare più l'edificio e valutare altre possibilità, come ad esempio la vendita. E come detto sopra le condizioni economiche del nostro inquilino sono tali da indurci a pensare che anche volendo non sarà in grado di risarcire i debiti, ammesso anche che ne abbia voglia. Nel tuo caso quindi è preferibile che il contratto rimanga attivo fino a quando l'inquilino non esce liberando il locale anche dagli oggetti, nel nostro invece la preoccupazione maggiore è quella di pagare tasse su affitti che non prenderemo mai, mentre l'idea di consentire all'inquilino di lasciare la sua roba li per un certo tempo, purché ragionevolmente limitato, per noi non è un gran problema anche se non ci piace molto il fatto di esserne i custodi responsabili. Da quel che ne so inoltre l'inquilino, fino a quando non libera i locali si accolla l'obbligo di pagarne l'occupazione e quindi in pratica i suoi debiti nei nostri confronti continuano ad aumentare. La differenza è che in questo caso noi non dobbiamo pagarci sopra le tasse. Chiaramente quando vi ho chiesto cosa fareste voi, io intendevo a parità di condizioni, si tende a dare per scontato che gli altri abbiano gli stessi obiettivi e situazioni simili, da questo nascono spesso equivoci. Forse con queste nuove informazioni la mia domanda: "cosa fareste voi al mio posto?" diviene più correttamente contestualizzata. Ho fatto veramente questa domanda? Allora mi devo essere confusa scrivendo. Per me è chiarissimo che se il conduttore disattende i nostri accordi occorra trovare un avvocato e ragionare sullo sfratto, ma per tutto il discorso fatto fino a qui, volevo comunque arrivare alla risoluzione del contratto prima di questa ipotetica seconda fase. Grazie, siete sempre molto gentili e illuminanti. [/QUOTE]
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