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Area Tecnica ed Edilizia
Catasto Fabbricati ed Edilizia Urbana
Fabbricato rurale ?
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Testo
<blockquote data-quote="CADIO64" data-source="post: 94275" data-attributes="member: 35633"><p>Salve a tutti, sarei grato a chi potesse darmi qualche suggerimento su quanto sto per esporre.</p><p>Posseggo a titolo di proprietà un immobile, sito in un comune montano, iscritto al catasto terreni come “ fabbricato rurale “. Ero coltivatore diretto con regolare partita IVA, da diversi anni sono in pensione. L’attività agricola così come la partita IVA, è stata regolarmente cessata. Il fabbricato, non ha subito alcuna modifica da quando ho cessato l’attività, era usato come fienile/stalla per due mucche ed ora è adoperato esclusivamente per il deposito degli attrezzi che mi occorrono per la coltivazione dell’orto , la potatura delle piante(ovviamente solo per uso familiare!)e la pulizia delle erbacce di qualche prato( ai fini di prevenzione incendi ).</p><p> Dovendo necessariamente fare il passaggio dal catasto terreni a quello dei fabbricati entro novembre 2012 ho incaricato un perito di adempiere a ciò, “pretendendo “ che l’immobile venisse classificato come D/10(fabbricato per funzioni produttive connesse alle attività agricole) . Il professionista ha escluso tale possibilità, asserendo che non essendoci più l’esercizio dell’attività agricola, il fabbricato verrà classificato come C/2 o C/6.</p><p>Ho provato a spiegargli le ragioni della mia "pretesa"e cioè che:</p><p>la ruralità di un fabbricato, non destinato ad abitazione, è definita dall’art. 9 comma 3 bis del DL 557/93 che così recita “Ai fini fiscali deve riconoscersi carattere rurale alle costruzioni strumentali alle attività agricole di cui all'articolo 29 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917. Deve, altresì, riconoscersi carattere rurale alle costruzioni strumentali all'attività agricola destinate alla protezione delle piante, alla conservazione dei prodotti agricoli, alla custodia delle macchine, degli attrezzi e delle scorte occorrenti per la coltivazione, nonché ai fabbricati destinati all'agriturismo.”</p><p>Praticamente, non c’è alcuna disposizione che preveda che l’attività agricola a cui è strumentale il fabbricato, deve essere <u>esercitata </u>, per cui lo svolgimento dell’attività agricola potrebbe anche essere potenziale.</p><p>La natura del fabbricato(stavolo) strumentale allo svolgimento dell’attività agricola esercitata a suo tempo, </p><p>come già detto non è stata modificata (tale era è tale è rimasto), per cui secondo me può tranquillamente definirsi strumentale per natura.</p><p>Come ultima carta da giocare, mi rimane l’autocertificazione(mod. sul sito dell' Agenzia del Territorio) da inviare all’agenzia del territorio entro giugno prossimo!</p><p>Saluti</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="CADIO64, post: 94275, member: 35633"] Salve a tutti, sarei grato a chi potesse darmi qualche suggerimento su quanto sto per esporre. Posseggo a titolo di proprietà un immobile, sito in un comune montano, iscritto al catasto terreni come “ fabbricato rurale “. Ero coltivatore diretto con regolare partita IVA, da diversi anni sono in pensione. L’attività agricola così come la partita IVA, è stata regolarmente cessata. Il fabbricato, non ha subito alcuna modifica da quando ho cessato l’attività, era usato come fienile/stalla per due mucche ed ora è adoperato esclusivamente per il deposito degli attrezzi che mi occorrono per la coltivazione dell’orto , la potatura delle piante(ovviamente solo per uso familiare!)e la pulizia delle erbacce di qualche prato( ai fini di prevenzione incendi ). Dovendo necessariamente fare il passaggio dal catasto terreni a quello dei fabbricati entro novembre 2012 ho incaricato un perito di adempiere a ciò, “pretendendo “ che l’immobile venisse classificato come D/10(fabbricato per funzioni produttive connesse alle attività agricole) . Il professionista ha escluso tale possibilità, asserendo che non essendoci più l’esercizio dell’attività agricola, il fabbricato verrà classificato come C/2 o C/6. Ho provato a spiegargli le ragioni della mia "pretesa"e cioè che: la ruralità di un fabbricato, non destinato ad abitazione, è definita dall’art. 9 comma 3 bis del DL 557/93 che così recita “Ai fini fiscali deve riconoscersi carattere rurale alle costruzioni strumentali alle attività agricole di cui all'articolo 29 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917. Deve, altresì, riconoscersi carattere rurale alle costruzioni strumentali all'attività agricola destinate alla protezione delle piante, alla conservazione dei prodotti agricoli, alla custodia delle macchine, degli attrezzi e delle scorte occorrenti per la coltivazione, nonché ai fabbricati destinati all'agriturismo.” Praticamente, non c’è alcuna disposizione che preveda che l’attività agricola a cui è strumentale il fabbricato, deve essere [U]esercitata [/U], per cui lo svolgimento dell’attività agricola potrebbe anche essere potenziale. La natura del fabbricato(stavolo) strumentale allo svolgimento dell’attività agricola esercitata a suo tempo, come già detto non è stata modificata (tale era è tale è rimasto), per cui secondo me può tranquillamente definirsi strumentale per natura. Come ultima carta da giocare, mi rimane l’autocertificazione(mod. sul sito dell' Agenzia del Territorio) da inviare all’agenzia del territorio entro giugno prossimo! Saluti [/QUOTE]
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