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Fotocopiare libri per uso personale è rischioso?
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Testo
<blockquote data-quote="Mhuktidata" data-source="post: 137279" data-attributes="member: 6505"><p>La legge parla chiaro, ed effettivamente la condotta di chi detiene, anche se per uso soltanto personale, fotocopie di un libro per più del suo 15% parrebbe effettivamente essere sanzionata. Però ci sono dei però:</p><ol> <li data-xf-list-type="ol">Una parte della dottrina che più recentemente si è occupata di questo problema (David Terracina) ritiene che la disposizione sia sostanzialmente inapplicabile per il fatto che viola il principio di offensività. Inoltre pare contrastare con una recente direttiva comunitaria che, in materia, raccomanda che si adottino soltanto sanzioni civili e/o amministrative</li> <li data-xf-list-type="ol">Seppure poi, astrattamente, il reato potrebbe configurarsi, bisogna poi anche considerare qual'è la capacità del sistema di rendere la sanzione effettiva. In questo caso essa è praticamente nulla. Infatti non ho notizia di nessuna sentenza che condanni qualcuno per avere più del 15% di un libro appresso; e se ne esiste qualcuna, sarei ben contento di avere qualche riferimento. Inoltre, la normativa è facilmente aggirabile fotocopiandosi meno del 15% del libro per volta, così da evitare le più che remotissime ma pur sempre astrattamente ipotizzabili perquisizioni personali e poi portandoselo a casa.</li> </ol><p></p><p>In definitiva, la norma (che prevede la configurazione di reato per la copia di oltre il 15% di un testo n.d.r.), è più che altro stata pensata per contrastare l'attività illecita delle copisterie.</p><p></p><p>Fare invece riferimento al diritto allo studio per giustificare una condotta comunque criminosa (la spesa ingente per l'acquisto dei testi in luogo della mera copia n.d.r.), invece, non ha senso. </p><p>Le disposizioni sul diritto d'autore sono infatti poste a tutela di interessi costituzionali parimenti rilevanti (interesse allo sviluppo delle arti, della cultura e della scienza; tutela del lavoro in tutte le sue espressioni) rispetto all'interesse da te menzionato. Inoltre le biblioteche universitarie mettono tutte a disposizione in consultazione una copia dei testi in adozione nei vari corsi, per cui i testi sono comunque fruibili gratuitamente da qualsiasi studente.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Mhuktidata, post: 137279, member: 6505"] La legge parla chiaro, ed effettivamente la condotta di chi detiene, anche se per uso soltanto personale, fotocopie di un libro per più del suo 15% parrebbe effettivamente essere sanzionata. Però ci sono dei però: [LIST=1] [*]Una parte della dottrina che più recentemente si è occupata di questo problema (David Terracina) ritiene che la disposizione sia sostanzialmente inapplicabile per il fatto che viola il principio di offensività. Inoltre pare contrastare con una recente direttiva comunitaria che, in materia, raccomanda che si adottino soltanto sanzioni civili e/o amministrative [*]Seppure poi, astrattamente, il reato potrebbe configurarsi, bisogna poi anche considerare qual'è la capacità del sistema di rendere la sanzione effettiva. In questo caso essa è praticamente nulla. Infatti non ho notizia di nessuna sentenza che condanni qualcuno per avere più del 15% di un libro appresso; e se ne esiste qualcuna, sarei ben contento di avere qualche riferimento. Inoltre, la normativa è facilmente aggirabile fotocopiandosi meno del 15% del libro per volta, così da evitare le più che remotissime ma pur sempre astrattamente ipotizzabili perquisizioni personali e poi portandoselo a casa.[/LIST] In definitiva, la norma (che prevede la configurazione di reato per la copia di oltre il 15% di un testo n.d.r.), è più che altro stata pensata per contrastare l'attività illecita delle copisterie. Fare invece riferimento al diritto allo studio per giustificare una condotta comunque criminosa (la spesa ingente per l'acquisto dei testi in luogo della mera copia n.d.r.), invece, non ha senso. Le disposizioni sul diritto d'autore sono infatti poste a tutela di interessi costituzionali parimenti rilevanti (interesse allo sviluppo delle arti, della cultura e della scienza; tutela del lavoro in tutte le sue espressioni) rispetto all'interesse da te menzionato. Inoltre le biblioteche universitarie mettono tutte a disposizione in consultazione una copia dei testi in adozione nei vari corsi, per cui i testi sono comunque fruibili gratuitamente da qualsiasi studente. [/QUOTE]
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