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Mediazione e Conciliazione Civile
Il nuovo istituto della mediazione civile : Disaccordo su divisione ereditaria in caso di succession
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<blockquote data-quote="giuseppina fogli" data-source="post: 50629" data-attributes="member: 19616"><p>Chiarito che sulle successioni la mediazione è obbligatoria il primo passo da fare e decidere se avvalersi di un proprio legale oppure no, non è obbligatorio. Poi si dovrà individuare l'organismo di mediazione più consono: non esiste vincolo territoriale e quindi la parte richiedente può indicare a quale organismo intende avvalersi. Chiaramente dovrà essere territorialmente ragionevole in quanto una non presentazione della controparte per motivi di distanza potrebbe essere ritenuta nella fase successiva dal giudice quale colpa del richiedente. Attenzione poi che lo scaglione di appartenenza per calcolare il compenso del mediatore è quello che tiene conto di tutta la massa ereditaria e non della parziale quota di spettanza del richiedente e quindi esiste la possibilità concreta che chi ha una percentuale minima debba pagare come chi ce l'ha anche 3/4 volte superiore. Inoltre se la parte convocata non si presenta, il MInistero di Giustizia con circolare dell'aprile 2011 ha precisato che la mediazione non si può ritenere espletata ma che l'organismo di mediazione deve comunque prevedere una prima convocazione per poi redigere un verbale di non procedibilità, passaggio questo che rende responsabile in solido la parte richiedente anche per le quote di chi non ha aderito. Infine occorre tener presente che i mediatori possono essere medici, geometri, architetti, e ...... volendo anche avvocati. Io parlo da persona che deve obbligatoriamente passare dalla mediazione, che vorrebbe risolvere la propria controversia,per l'appunto una successione, grazia ad essa, che non dispone di grosse disponibilità e che teme di spendere ulteriori soldi senza raggiungere nessun risultato. Credo che la mediazione che di per sè è un buon compromesso vado rivista nella sua applicazione tenendo conto soprattutto dei costi che attualmente tutelano solo la figura del mediatore.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="giuseppina fogli, post: 50629, member: 19616"] Chiarito che sulle successioni la mediazione è obbligatoria il primo passo da fare e decidere se avvalersi di un proprio legale oppure no, non è obbligatorio. Poi si dovrà individuare l'organismo di mediazione più consono: non esiste vincolo territoriale e quindi la parte richiedente può indicare a quale organismo intende avvalersi. Chiaramente dovrà essere territorialmente ragionevole in quanto una non presentazione della controparte per motivi di distanza potrebbe essere ritenuta nella fase successiva dal giudice quale colpa del richiedente. Attenzione poi che lo scaglione di appartenenza per calcolare il compenso del mediatore è quello che tiene conto di tutta la massa ereditaria e non della parziale quota di spettanza del richiedente e quindi esiste la possibilità concreta che chi ha una percentuale minima debba pagare come chi ce l'ha anche 3/4 volte superiore. Inoltre se la parte convocata non si presenta, il MInistero di Giustizia con circolare dell'aprile 2011 ha precisato che la mediazione non si può ritenere espletata ma che l'organismo di mediazione deve comunque prevedere una prima convocazione per poi redigere un verbale di non procedibilità, passaggio questo che rende responsabile in solido la parte richiedente anche per le quote di chi non ha aderito. Infine occorre tener presente che i mediatori possono essere medici, geometri, architetti, e ...... volendo anche avvocati. Io parlo da persona che deve obbligatoriamente passare dalla mediazione, che vorrebbe risolvere la propria controversia,per l'appunto una successione, grazia ad essa, che non dispone di grosse disponibilità e che teme di spendere ulteriori soldi senza raggiungere nessun risultato. Credo che la mediazione che di per sè è un buon compromesso vado rivista nella sua applicazione tenendo conto soprattutto dei costi che attualmente tutelano solo la figura del mediatore. [/QUOTE]
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