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IMU Tares Tari Tasi Iuc Trise ......chi piu' ne ha piu' ne metta
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<blockquote data-quote="Ennio Alessandro Rossi" data-source="post: 165307" data-attributes="member: 4594"><p>Dove c'erano due tributi, l'IMU e la Tares, nel 2014 ce ne saranno tre: l'imposta municipale, che rimane quella conosciuta ma esclude in modo strutturale le abitazioni principali non «di lusso»; la Tari, che fa cambiare per l'ennesima volta nome al tributo ambientale ma nella sostanza rimane identica alla Tares ultima versione, e la Tasi, tributo nuovo di zecca destinato a finanziare i servizi indivisibili. Il suo pallido antenato è la maggiorazione Tares da 30 centesimi al metro quadrato che si dovrà pagare entro il 16 dicembre e che nasceva per i servizi locali ma si è presto trasformata in un'una tantum statale.</p><p>Le tre componenti si rivolgono a platee differenti, e sono modulate a seconda della situazione dell'immobile, ma l'imposta è «unica» e si dovrà pagare con un bollettino solo, in quattro rate annuali. A disegnare il bollettino "modulare", e a spiegare come si farà a pagare insieme imposte così diverse, saranno «uno o più decreti» del dipartimento Finanze che dovranno imporre ai Comuni di inviare il bollettino precompilato ai contribuenti (come già previsto per la Tares) e sono chiamati ad assicurare «la massima semplificazione degli adempimenti». Il compito, come si vede, non è facile e difficilmente sarà assolto entro il 16 gennaio, data entro la quale è previsto il pagamento della prima rata della Iuc: la proroga, insomma, è dietro l'angolo.</p><p>IMU</p><p>L'IMU è la componente più conosciuta, e quindi più semplice per i contribuenti. La novità è rappresentata dalla sua uscita definitiva dalle abitazioni principali, con l'eccezione di quelle considerate «di lusso» che continueranno a pagare: si tratta delle solite 74mila unità immobiliari accatastate in categoria A/1 (abitazioni «signorili»), A/8 (ville) e A/9 (castelli e palazzi storici), perché una ridefinizione del «lusso» sarà possibile solo con la riforma del Catasto prevista dalla delega fiscale. Per ora, l'IMU torna ad applicarsi agli immobili agricoli, anche se probabilmente della questione si tornerà a discutere alla Camera.</p><p>Tasi</p><p>È la novità vera contenuta nella Iuc e servirà a finanziare i servizi «indivisibili», cioè quelli offerti dai Comuni alla generalità dei cittadini. La definizione, in pratica, individua l'illuminazione pubblica, la manutenzione di strade e verde pubblico, la sicurezza e in pratica tutte quelle attività locali che non sono «a domanda individuale» (come accade invece ad asili nido, trasporto scolastico e assistenza domiciliare, che continueranno a essere finanziati dalle tariffe). Nei regolamenti comunali i sindaci dovranno indicare analiticamente i servizi finanziati e i loro costi. Dal momento che questi servizi si rivolgono a tutti, tutti sono chiamati a contribuire, compresi i proprietari di abitazione principale e gli inquilini (per una quota compresa fra il 10 e il 30%, a seconda della scelta del Comune). I sindaci potranno prevedere detrazioni per le abitazioni principali, tenendo conto della «capacità contributiva» della famiglia, e riservare sconti anche alle case di vacanza e agli altri immobili utilizzati saltuariamente.</p><p>Tari</p><p>L'imposta più modificata del 2012, quella per la raccolta e smaltimento dei rifiuti, nella legge di stabilità cambia solo di nome. A riscuoterla potranno essere le società di igiene ambientale, chiamate però in questo caso a raccogliere l'intera Iuc: un altro problema, questo, determinato dal fatto che l'imposta è «unica», almeno nel nome.</p><p>F. il sole24 ore 27.11.13</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Ennio Alessandro Rossi, post: 165307, member: 4594"] Dove c'erano due tributi, l'IMU e la Tares, nel 2014 ce ne saranno tre: l'imposta municipale, che rimane quella conosciuta ma esclude in modo strutturale le abitazioni principali non «di lusso»; la Tari, che fa cambiare per l'ennesima volta nome al tributo ambientale ma nella sostanza rimane identica alla Tares ultima versione, e la Tasi, tributo nuovo di zecca destinato a finanziare i servizi indivisibili. Il suo pallido antenato è la maggiorazione Tares da 30 centesimi al metro quadrato che si dovrà pagare entro il 16 dicembre e che nasceva per i servizi locali ma si è presto trasformata in un'una tantum statale. Le tre componenti si rivolgono a platee differenti, e sono modulate a seconda della situazione dell'immobile, ma l'imposta è «unica» e si dovrà pagare con un bollettino solo, in quattro rate annuali. A disegnare il bollettino "modulare", e a spiegare come si farà a pagare insieme imposte così diverse, saranno «uno o più decreti» del dipartimento Finanze che dovranno imporre ai Comuni di inviare il bollettino precompilato ai contribuenti (come già previsto per la Tares) e sono chiamati ad assicurare «la massima semplificazione degli adempimenti». Il compito, come si vede, non è facile e difficilmente sarà assolto entro il 16 gennaio, data entro la quale è previsto il pagamento della prima rata della Iuc: la proroga, insomma, è dietro l'angolo. IMU L'IMU è la componente più conosciuta, e quindi più semplice per i contribuenti. La novità è rappresentata dalla sua uscita definitiva dalle abitazioni principali, con l'eccezione di quelle considerate «di lusso» che continueranno a pagare: si tratta delle solite 74mila unità immobiliari accatastate in categoria A/1 (abitazioni «signorili»), A/8 (ville) e A/9 (castelli e palazzi storici), perché una ridefinizione del «lusso» sarà possibile solo con la riforma del Catasto prevista dalla delega fiscale. Per ora, l'IMU torna ad applicarsi agli immobili agricoli, anche se probabilmente della questione si tornerà a discutere alla Camera. Tasi È la novità vera contenuta nella Iuc e servirà a finanziare i servizi «indivisibili», cioè quelli offerti dai Comuni alla generalità dei cittadini. La definizione, in pratica, individua l'illuminazione pubblica, la manutenzione di strade e verde pubblico, la sicurezza e in pratica tutte quelle attività locali che non sono «a domanda individuale» (come accade invece ad asili nido, trasporto scolastico e assistenza domiciliare, che continueranno a essere finanziati dalle tariffe). Nei regolamenti comunali i sindaci dovranno indicare analiticamente i servizi finanziati e i loro costi. Dal momento che questi servizi si rivolgono a tutti, tutti sono chiamati a contribuire, compresi i proprietari di abitazione principale e gli inquilini (per una quota compresa fra il 10 e il 30%, a seconda della scelta del Comune). I sindaci potranno prevedere detrazioni per le abitazioni principali, tenendo conto della «capacità contributiva» della famiglia, e riservare sconti anche alle case di vacanza e agli altri immobili utilizzati saltuariamente. Tari L'imposta più modificata del 2012, quella per la raccolta e smaltimento dei rifiuti, nella legge di stabilità cambia solo di nome. A riscuoterla potranno essere le società di igiene ambientale, chiamate però in questo caso a raccogliere l'intera Iuc: un altro problema, questo, determinato dal fatto che l'imposta è «unica», almeno nel nome. F. il sole24 ore 27.11.13 [/QUOTE]
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