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Inquilino denuncia proprietrio..caino e abele lotteria " house for life "
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<blockquote data-quote="mapeit" data-source="post: 77729" data-attributes="member: 17237"><p>C'è da dire che la "ratio" di tutte le leggi in materia di locazioni sino ad ora emanate in Italia è quella di proteggere oltremodo la parte che è considerata più debole (l'inquilino) e, contemporaneamente, di colpire duramente, sia con scarse garanzie da una parte, sia con pesanti sanzioni dall'altra, la parte considerata dalla opinione comune come "l'approfittatore-evasore", ossia il proprietario di immobili.</p><p>In pratica chi pone in locazione un immobile è considerato come chi approfitta dello stato di bisogno di un individuo o famiglia che non ha la possibilità di acquistare la sua casa, ponendo in atto ogni sorta di stratagemma, furberia e comportamento truffaldino per ottenere contemporaneamente due scopi: chiedere all'inquilino più soldi possibile per arricchisrsi indebitamente alle sue spalle e pagare meno tasse possibile per truffare lo stato e la comunità.</p><p>Pertanto, essendo considerata quella di essere un locatore di immobili una "colpa" originaria, da parte di certe correnti di pensiero che hanno dominato la scena politica dal dopoguerra in poi, è palese che la nostra legislazione in materia sia stata redatta in questa prospettiva.</p><p>Sinceramente, dopo qualche "spiraglio" che ha ammorbidito la rigidità di questa legislazione, la quale ha toccato il suo culmine con la famigerata Legge 392/78 (legge dell'Equo Canone, tuttora in vigore per gli immobili ad uso non abitativo), non vedo allo stato attuale grandi possibilità di correggere le storture che la legislazione in materia ogni tanto provoca, come quella descritta in questo thread.</p><p>Non perché non vi siano competenze o metodi per poter rivedere un po' tutto, ma quanto perché manca la volontà politica e l'appoggio popolare al legislatore.</p><p>Se a ciò si aggiunge che la maggior parte della magistratura ha più o meno la stessa visione "punitiva" per i propietari e "tollerante" verso gli inquilini, ecco che anche la giurisprudenza fa la sua parte nell'avvallare questo modo di vedere il rapporto contrattuale. Un rapporto nel quale le due parti dovrebbero avere pari diritti e pari doveri, ma ove così spesso non è.</p><p>C'è da dire però che in questo caso il comportamento omissivo del locatore e quello complice dell'inquilino sono stati una cattiva base di partenza, dalla quale non ci si poteva aspettare un esito migliore.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="mapeit, post: 77729, member: 17237"] C'è da dire che la "ratio" di tutte le leggi in materia di locazioni sino ad ora emanate in Italia è quella di proteggere oltremodo la parte che è considerata più debole (l'inquilino) e, contemporaneamente, di colpire duramente, sia con scarse garanzie da una parte, sia con pesanti sanzioni dall'altra, la parte considerata dalla opinione comune come "l'approfittatore-evasore", ossia il proprietario di immobili. In pratica chi pone in locazione un immobile è considerato come chi approfitta dello stato di bisogno di un individuo o famiglia che non ha la possibilità di acquistare la sua casa, ponendo in atto ogni sorta di stratagemma, furberia e comportamento truffaldino per ottenere contemporaneamente due scopi: chiedere all'inquilino più soldi possibile per arricchisrsi indebitamente alle sue spalle e pagare meno tasse possibile per truffare lo stato e la comunità. Pertanto, essendo considerata quella di essere un locatore di immobili una "colpa" originaria, da parte di certe correnti di pensiero che hanno dominato la scena politica dal dopoguerra in poi, è palese che la nostra legislazione in materia sia stata redatta in questa prospettiva. Sinceramente, dopo qualche "spiraglio" che ha ammorbidito la rigidità di questa legislazione, la quale ha toccato il suo culmine con la famigerata Legge 392/78 (legge dell'Equo Canone, tuttora in vigore per gli immobili ad uso non abitativo), non vedo allo stato attuale grandi possibilità di correggere le storture che la legislazione in materia ogni tanto provoca, come quella descritta in questo thread. Non perché non vi siano competenze o metodi per poter rivedere un po' tutto, ma quanto perché manca la volontà politica e l'appoggio popolare al legislatore. Se a ciò si aggiunge che la maggior parte della magistratura ha più o meno la stessa visione "punitiva" per i propietari e "tollerante" verso gli inquilini, ecco che anche la giurisprudenza fa la sua parte nell'avvallare questo modo di vedere il rapporto contrattuale. Un rapporto nel quale le due parti dovrebbero avere pari diritti e pari doveri, ma ove così spesso non è. C'è da dire però che in questo caso il comportamento omissivo del locatore e quello complice dell'inquilino sono stati una cattiva base di partenza, dalla quale non ci si poteva aspettare un esito migliore. [/QUOTE]
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