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Locazione, Affitto e Sfratto
Inquilino moroso dopo sfratto e chiusura contratto non rilascia l'immobile : tassazione
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Testo
<blockquote data-quote="uva" data-source="post: 293862" data-attributes="member: 42040"><p>Confermo questa tesi.</p><p>Se nel corso dell'anno un appartamento resta sfitto per un certo periodo (ad esempio perché non ho ancora trovato un nuovo inquilino) scrivo il codice 9.</p><p>Anche se l'unità immobiliare è provvista degli allacciamenti a energia elettrica e gas, purché non ci siano contratti di fornitura attivi.</p><p></p><p>Sia l'Agenzia delle Entrate di Torino che la risposta su questo argomento da parte dell'Esperto del Sole24Ore a cui avevo inviato il quesito, hanno avvalorato questa mia interpretazione: il codice 9 nella colonna "utilizzo" ha natura residuale, e si può utilizzare nei periodi in cui l'immobile sfitto non genera reddito da locazione.</p><p></p><p>Utilizzando il cod. 9, il software calcola la rendita catastale rivalutata per il numero di giorni in cui l'immobile è stato sfitto, e scrive il risultato nella colonna 17 "immobili non locati".</p><p></p><p>Invece col cod. 2 la rendita catastale rivalutata viene aumentata di 1/3.</p><p> E se nella colonna "casi particolari IMU" si mette il codice 3 (immobile non locato assoggettato ad IMU situato nello stesso Comune dove si trova l'abitazione principale del contribuente - cod 1 -), il risultato va a finire nella colonna 13 "tassazione ordinaria" nella misura del 50%.</p><p></p><p>In conclusione: io, che risiedo a Torino in una casa di mia proprietà, dovrei pagare l'IRPEF per il periodo in cui un altro mio immobile ubicato a Torino (assoggettato a IMU) rimane sfitto!</p><p>Cosa che non capita per la seconda casa di vacanze in montagna: codice utilizzo 2, colonna "casi particolari IMU" non compilata, rendita catastale (rivalutata e aumentata di 1/3) che finisce in colonna 17 "immobili non locati".</p><p></p><p>Gli esempi di cui sopra si riferiscono ad immobili abitativi, e al quadro RB del mod. Unico p.f.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="uva, post: 293862, member: 42040"] Confermo questa tesi. Se nel corso dell'anno un appartamento resta sfitto per un certo periodo (ad esempio perché non ho ancora trovato un nuovo inquilino) scrivo il codice 9. Anche se l'unità immobiliare è provvista degli allacciamenti a energia elettrica e gas, purché non ci siano contratti di fornitura attivi. Sia l'Agenzia delle Entrate di Torino che la risposta su questo argomento da parte dell'Esperto del Sole24Ore a cui avevo inviato il quesito, hanno avvalorato questa mia interpretazione: il codice 9 nella colonna "utilizzo" ha natura residuale, e si può utilizzare nei periodi in cui l'immobile sfitto non genera reddito da locazione. Utilizzando il cod. 9, il software calcola la rendita catastale rivalutata per il numero di giorni in cui l'immobile è stato sfitto, e scrive il risultato nella colonna 17 "immobili non locati". Invece col cod. 2 la rendita catastale rivalutata viene aumentata di 1/3. E se nella colonna "casi particolari IMU" si mette il codice 3 (immobile non locato assoggettato ad IMU situato nello stesso Comune dove si trova l'abitazione principale del contribuente - cod 1 -), il risultato va a finire nella colonna 13 "tassazione ordinaria" nella misura del 50%. In conclusione: io, che risiedo a Torino in una casa di mia proprietà, dovrei pagare l'IRPEF per il periodo in cui un altro mio immobile ubicato a Torino (assoggettato a IMU) rimane sfitto! Cosa che non capita per la seconda casa di vacanze in montagna: codice utilizzo 2, colonna "casi particolari IMU" non compilata, rendita catastale (rivalutata e aumentata di 1/3) che finisce in colonna 17 "immobili non locati". Gli esempi di cui sopra si riferiscono ad immobili abitativi, e al quadro RB del mod. Unico p.f. [/QUOTE]
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