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Testo
<blockquote data-quote="Antonio Abiuso" data-source="post: 325849" data-attributes="member: 54435"><p>Fulvia Omiccioli, al di là delle già ricevute delucidazioni sul tuo caso, più o meno complesse e come tali passibili di qualche fraintendimento, cerco di chiarire la situazione semplificandola in base alla tue domande. Partendo ovviamente da presupposto che a riguardo dell'immobile di cui trattasi oltre a te e tua sorella pure gli altri quotisti facciano parte della successione.</p><p>Dunque: fra coeredi non esiste 'retratto' successorio sicché nel loro interno le vendite sono liberamente fattibili. Invece nei confronti dell'estraneo la vendita d'una o più quote è strettamente subordinata all'invio verso gli altri coeredi d'una proposta d'acquisto per il medesimo prezzo da costui (ovviamente) già offerto. </p><p>Tale comunicazione va fatta per iscritto (trattandosi nella fattispecie di quote d'un immobile) e preferibilmente con raccomandata/a.r. per certezza di recapito. </p><p>Non necessita indicarvi alcun termine perché questo già esiste per legge. Significa che passati i due mesi dall'ultima comunicazione i coeredi renitenti alla proposta perdono il diritto di comprare per quel prezzo sicché la vendita all'estraneo resta così 'sbloccata'.</p><p>La proposta d'acquisto ai coeredi può essere fatta anche congiuntamente da te e tua sorella per il prezzo proporzionalmente rapportato alle rispettive quote.</p><p>In generale è consigliabile, prima della proposta formale d'acquisto, il tentativo di risolvere bonariamente per vie interne una simile questione. Peraltro nel tuo caso sembra che vi sia in tal senso totale carenza di segnali positivi. Quindi, in bocca al lupo.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Antonio Abiuso, post: 325849, member: 54435"] Fulvia Omiccioli, al di là delle già ricevute delucidazioni sul tuo caso, più o meno complesse e come tali passibili di qualche fraintendimento, cerco di chiarire la situazione semplificandola in base alla tue domande. Partendo ovviamente da presupposto che a riguardo dell'immobile di cui trattasi oltre a te e tua sorella pure gli altri quotisti facciano parte della successione. Dunque: fra coeredi non esiste 'retratto' successorio sicché nel loro interno le vendite sono liberamente fattibili. Invece nei confronti dell'estraneo la vendita d'una o più quote è strettamente subordinata all'invio verso gli altri coeredi d'una proposta d'acquisto per il medesimo prezzo da costui (ovviamente) già offerto. Tale comunicazione va fatta per iscritto (trattandosi nella fattispecie di quote d'un immobile) e preferibilmente con raccomandata/a.r. per certezza di recapito. Non necessita indicarvi alcun termine perché questo già esiste per legge. Significa che passati i due mesi dall'ultima comunicazione i coeredi renitenti alla proposta perdono il diritto di comprare per quel prezzo sicché la vendita all'estraneo resta così 'sbloccata'. La proposta d'acquisto ai coeredi può essere fatta anche congiuntamente da te e tua sorella per il prezzo proporzionalmente rapportato alle rispettive quote. In generale è consigliabile, prima della proposta formale d'acquisto, il tentativo di risolvere bonariamente per vie interne una simile questione. Peraltro nel tuo caso sembra che vi sia in tal senso totale carenza di segnali positivi. Quindi, in bocca al lupo. [/QUOTE]
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