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Testo
<blockquote data-quote="Luigi Criscuolo" data-source="post: 388342" data-attributes="member: 15764"><p>Un motivo che può causare l’impugnazione della donazione è il caso che lede gli eredi legittimari. <strong>Se un</strong> legittimario (<strong>figlio</strong>, genitore o coniuge del soggetto defunto) <strong>ritiene di essere stato privato o semplicemente leso della sua quota di legittima per effetto di una</strong> o più donazioni<strong> effettuate in vita dal defunto a favore di altri soggetti, egli ha 10 anni di tempo per agire in causa con la cosiddetta azione di riduzione della legittima.</strong> Tale <strong>termine di 10 anni decorre dalla morte del donante</strong>.</p><p>Ora bisogna vedere cosa e quanto la madre ha lasciato in eredità al proprio figlio, se questi era l'unico figlio e se la signora lascia il coniuge superstite, per determinare l'ammontare della quota legittima spettante al proprio figlio.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Luigi Criscuolo, post: 388342, member: 15764"] Un motivo che può causare l’impugnazione della donazione è il caso che lede gli eredi legittimari. [B]Se un[/B] legittimario ([B]figlio[/B], genitore o coniuge del soggetto defunto) [B]ritiene di essere stato privato o semplicemente leso della sua quota di legittima per effetto di una[/B] o più donazioni[B] effettuate in vita dal defunto a favore di altri soggetti, egli ha 10 anni di tempo per agire in causa con la cosiddetta azione di riduzione della legittima.[/B] Tale [B]termine di 10 anni decorre dalla morte del donante[/B]. Ora bisogna vedere cosa e quanto la madre ha lasciato in eredità al proprio figlio, se questi era l'unico figlio e se la signora lascia il coniuge superstite, per determinare l'ammontare della quota legittima spettante al proprio figlio. [/QUOTE]
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