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<blockquote data-quote="basty" data-source="post: 261934" data-attributes="member: 35382"><p>Francamente non vedo perchè insisti nel ritenere totalmente incapace chi non condivide (in parte) le tue conclusioni.</p><p></p><p>Le ripeto per l'ennesima volta...., che nessuno ha messo mai in dubbio che il diritto di conservazione dell'abitazione familiare spetta solo al coniuge superstite es art 540 cc.</p><p></p><p>Io ho sempre fatto riferimento invece al seguente art. 1022, e 1023: il genitore che detiene incontestabilmente detto diritto, ha pieno titolo per negare la chiave a 67principe, e continuare ad ospitare il figlio che vive in casa del padre:</p><p></p><p><strong>Defunta la madre, in casa residenziale è rimasto a vivere il padre ed il fratello.</strong></p><p><strong>siamo 3 fratelli, io ed un'altro fratello viviamo in un'altra casa...mentre l'altro vive in casa con mio padre.</strong></p><p></p><p>La frase successivamente posta lascia anche qualche dubbio, in merito alla residenza: il fatto di essere proprietario di un'altra casa e non abitarla, non necessariamente corrisponde ad everci anche la residenza</p><p><strong>Scusate, mio padre vive in casa con l'altro fratello, e lui ha le chiavi ma non è residente in quell'appartamento...in quanto a sua volta è proprietario di una sua casa e non ci abita!!!</strong></p><p><strong></strong></p><p> In conclusione, senza disquisire su quale articolo di codice sia il più pertinente, credo si possa rispondere serenamente a [USER=47165]@67principe[/USER] che le sue pretese sono mal riposte: la sua quota di comproprietà, ad oggi equivale in sostanza ad una nuda proprietà. </p><p></p><p>Potrà provare risentimenti verso il fratello che gode della ospitalità del padre, ma questo ultimo può convivere con tutti quelli che gli prestano assistenza o compagnia. </p><p></p><p></p><p>Qui credo invece sia suo diritto: dovrà concordare col padre un orario di visita, che non credo possa negarla in assoluto.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="basty, post: 261934, member: 35382"] Francamente non vedo perchè insisti nel ritenere totalmente incapace chi non condivide (in parte) le tue conclusioni. Le ripeto per l'ennesima volta...., che nessuno ha messo mai in dubbio che il diritto di conservazione dell'abitazione familiare spetta solo al coniuge superstite es art 540 cc. Io ho sempre fatto riferimento invece al seguente art. 1022, e 1023: il genitore che detiene incontestabilmente detto diritto, ha pieno titolo per negare la chiave a 67principe, e continuare ad ospitare il figlio che vive in casa del padre: [B]Defunta la madre, in casa residenziale è rimasto a vivere il padre ed il fratello. siamo 3 fratelli, io ed un'altro fratello viviamo in un'altra casa...mentre l'altro vive in casa con mio padre.[/B] [B][/B] La frase successivamente posta lascia anche qualche dubbio, in merito alla residenza: il fatto di essere proprietario di un'altra casa e non abitarla, non necessariamente corrisponde ad everci anche la residenza [B]Scusate, mio padre vive in casa con l'altro fratello, e lui ha le chiavi ma non è residente in quell'appartamento...in quanto a sua volta è proprietario di una sua casa e non ci abita!!! [/B] In conclusione, senza disquisire su quale articolo di codice sia il più pertinente, credo si possa rispondere serenamente a [USER=47165]@67principe[/USER] che le sue pretese sono mal riposte: la sua quota di comproprietà, ad oggi equivale in sostanza ad una nuda proprietà. Potrà provare risentimenti verso il fratello che gode della ospitalità del padre, ma questo ultimo può convivere con tutti quelli che gli prestano assistenza o compagnia. Qui credo invece sia suo diritto: dovrà concordare col padre un orario di visita, che non credo possa negarla in assoluto. [/QUOTE]
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