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Meglio acquistare casa con comunione o separazione dei beni?
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<blockquote data-quote="User_3122" data-source="post: 5890"><p>Bisognerebbe prendere in considerazione diversi parametri:</p><p></p><p>- quanti anni sono passati dall'atto di donazione</p><p>- se il donante è ancora in vita</p><p></p><p>Poichè le Banche difficilmente concedono un mutuo su un immobile che è stato atto di donazione, nel caso il donante sia in vita, sarebbe meglio che revochi la donazione e venda direttamente l'immobile all'acquirente. Infatti la donazione è soggetta per 10 anni a revoca e la banca non può rischiare una causa ereditaria che invaliderebbe l'atto di acquisto ...</p><p></p><p>Se il donante non è in vita da più di 10 anni la casa è vendibile e quindi nessun erede può più fare azione di riduzione e la conseguente restituzione che andrebbe ad intaccare il bene anche se alienato ...</p><p>Recentemente si è introdotto il nuovo termine dei 20 anni dalla donazione (e non dalla morte del donante) proprio per favorire la commerciabilita' di questi beni quando ancora (trascorsi 20 anni) il donante è ancora in vita e non sono trascorsi 10 anni dalla sua morte.</p><p></p><p>Comunque stiano le cose rischi sempre che la Banca non conceda il mutuo!!</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="User_3122, post: 5890"] Bisognerebbe prendere in considerazione diversi parametri: - quanti anni sono passati dall'atto di donazione - se il donante è ancora in vita Poichè le Banche difficilmente concedono un mutuo su un immobile che è stato atto di donazione, nel caso il donante sia in vita, sarebbe meglio che revochi la donazione e venda direttamente l'immobile all'acquirente. Infatti la donazione è soggetta per 10 anni a revoca e la banca non può rischiare una causa ereditaria che invaliderebbe l'atto di acquisto ... Se il donante non è in vita da più di 10 anni la casa è vendibile e quindi nessun erede può più fare azione di riduzione e la conseguente restituzione che andrebbe ad intaccare il bene anche se alienato ... Recentemente si è introdotto il nuovo termine dei 20 anni dalla donazione (e non dalla morte del donante) proprio per favorire la commerciabilita' di questi beni quando ancora (trascorsi 20 anni) il donante è ancora in vita e non sono trascorsi 10 anni dalla sua morte. Comunque stiano le cose rischi sempre che la Banca non conceda il mutuo!! [/QUOTE]
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